Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha annunciato l’avvio di un’ampia riforma destinata a ridefinire il panorama dell’edilizia abitativa italiana dal 2027.
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L’obiettivo dichiarato è ridisegnare le politiche abitative, contrastando la crescente difficoltà di accesso a soluzioni abitative per famiglie, lavoratori e fasce economicamente svantaggiate.
Il nuovo piano casa del governo Meloni 2027 prevede interventi di modernizzazione strutturale, ottimizzazione normativa e incremento dell’offerta residenziale, con uno sguardo attento sia alle esigenze locali che alle direttive europee in materia di coesione sociale.
La dotazione iniziale è stata fissata a 660 milioni di euro, finalizzata a sostenere una strategia graduale e modulare. 100 milioni saranno destinati, tra il 2027 e il 2028, a progetti pilota su scala limitata per monitorare efficacia e replicabilità; i restanti 560 milioni verranno impegnati dal 2029 al 2031 per sistemi più strutturati di edilizia pubblica e sociale.
La ripartizione dei fondi tiene conto della necessità di affrontare le emergenze abitative metropolitane e garantire il diritto a una casa dignitosa, anche attraverso il rilancio delle aziende di edilizia residenziale pubblica e nuovi modelli di social housing, allineati ai parametri UE.
Nuove politiche abitative: social housing e sostegno alle famiglie
Con una crescita sostenuta dei costi abitativi e delle nuove fragilità sociali, il piano promuove un’azione coordinata per l’offerta di alloggi accessibili e modelli abitativi flessibili. Le misure includono:
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- Potenziamento della rete di social housing, tramite partnership pubblico-private e rigidità nei criteri di assegnazione, privilegiando nuclei con minori e anziani.
- Sostegno diretto e indiretto alle famiglie: dalla revisione degli strumenti di inclusione come i nuovi assegni casa, alle agevolazioni per giovani coppie e famiglie numerose nell’accesso alla prima abitazione.
- Promozione di interventi ad ampio impatto sociale (centri polifunzionali, infrastrutture comunitarie) in quartieri periferici interessati da piani speciali.
Misure per i lavoratori del turismo e incentivi all’accesso alla casa
E’ stato, inoltre, definito uno stanziamento specifico di 120 milioni di euro per affrontare la carenza di alloggi dedicati al personale del settore turistico, con 44 milioni già disponibili dal 2025. Queste risorse finanzieranno:
- Costruzione e rinnovamento di staff house riservate ai lavoratori stagionali.
- Contributi per affitti a canone calmierato, con riduzioni del 30% rispetto ai valori di mercato per chi opera in hotel, ristoranti e bar.
- Misure per la mobilità del personale e il miglioramento delle condizioni abitative, soprattutto nelle destinazioni ad alta stagionalità.
Implicazioni per regioni, comuni e programmazione sociale dei territori
La nuova programmazione impone una revisione delle strategie di intervento a livello locale. Le recenti direttive sulla coesione europea offrono, infatti, agli enti territoriali flessibilità nella destinazione dei fondi strutturali, favorendo azioni su emergenza casa, decarbonizzazione e servizi sociali.
Gli ambiti territoriali hanno, infatti, assunto maggiore autonomia sia nella programmazione che nella ricomposizione delle fonti finanziarie.
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