Nuove misure per affrontare la crisi abitativa dei lavoratori del turismo. Il governo stanzia 120 milioni per staff housing e affitti calmierati fino al 2027
Dietro il volto scintillante del turismo estivo italiano si nasconde un problema crescente e spesso sottovalutato: la difficoltà per i lavoratori stagionali di trovare un alloggio a prezzi accessibili. Cuochi, camerieri, bagnini, baristi e addetti alle pulizie si trovano spesso costretti a rifiutare offerte di lavoro per l’impossibilità di sostenere il costo di una casa nelle località a forte attrazione turistica.
Il piano del governo per lo staff housing
Per contrastare questa emergenza silenziosa, il Consiglio dei Ministri ha approvato una misura ad hoc all’interno del decreto Economia. Il provvedimento prevede un investimento di 120 milioni di euro spalmati su tre anni, dal 2025 al 2027, destinati alla creazione o alla riqualificazione di alloggi per il personale stagionale del settore turistico. L’obiettivo è duplice: da un lato favorire l’accesso al lavoro in località turistiche, dall’altro sostenere le imprese nel reperire manodopera qualificata durante le stagioni di picco.
Sconti sugli affitti e riqualificazione edilizia
Le risorse saranno erogate sotto forma di contributi che serviranno sia alla realizzazione o ammodernamento delle strutture abitative, sia alla copertura parziale dei costi di affitto. Il decreto stabilisce che il canone di locazione dovrà essere ridotto almeno del 30% rispetto ai valori di mercato. Le nuove abitazioni dovranno rispettare criteri di sostenibilità ambientale ed efficienza energetica, garantendo condizioni dignitose e stabili per un periodo non inferiore a cinque anni.
Quando arriveranno le risorse
Il Ministero del Turismo, guidato da Daniela Santanchè, è incaricato di adottare entro un mese un decreto attuativo che definirà nel dettaglio le modalità operative: quali spese saranno ammissibili, quali categorie potranno beneficiare dei contributi, e come verranno ripartiti e controllati i fondi. I primi bandi sono attesi prima dell’autunno, con l’erogazione delle risorse alle imprese prevista a partire da ottobre 2025.
Lavoratori stagionali sempre più difficili da trovare
Secondo Santanchè, una delle maggiori difficoltà per il settore turistico resta proprio la mancanza di personale, legata non solo ai salari contenuti ma anche al problema logistico dell’alloggio. In molte aree ad alta intensità turistica, l’impossibilità di trovare una casa a un prezzo ragionevole spinge molti lavoratori a rinunciare in partenza. Con questo intervento, il governo punta a invertire la rotta, stimolando l’occupazione e dando nuovo slancio al settore.
Estate 2025, 50mila posti disponibili ma contratti poco stabili
Intanto, secondo i dati diffusi da Assolavoro Datalab, l’osservatorio delle agenzie per il lavoro, sono oltre 50mila le opportunità di impiego stagionale nel turismo tra maggio e settembre 2025. Le figure più ricercate spaziano dall’accoglienza turistica alle attività balneari, fino ai servizi di ristorazione e logistica. Tuttavia, meno di una posizione su cinque si traduce in un contratto stabile, a conferma di un sistema ancora precario.
Un piano che guarda al futuro del turismo
Il piano per lo staff housing rappresenta un tentativo concreto di affrontare in maniera strutturale un nodo cruciale per il turismo italiano. Rendere accessibili e sostenibili gli alloggi per i lavoratori stagionali significa rafforzare l’intero comparto, migliorando le condizioni di chi lavora e dando alle imprese gli strumenti per crescere. Se ben attuato, l’intervento potrà generare benefici sia sul piano occupazionale che su quello economico e sociale.
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