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Mutui e prestiti più bassi, nuovo taglio dei tassi Bce in arrivo?


Un altro taglio dei tassi di interesse in arrivo? Per la Bce quello di giugno sarebbe stato l’ultimo per poi andare incontro ad una pausa estiva, ma le ultime informazioni che arrivano potrebbero cambiare le carte in tavola e propendere i banchieri centrali ad un’altra riduzione. Ma intanto c’è chi ha già fatto un taglio: è l’Abi, l’Associazione delle Banche operanti in Italia, che nell’ultimo bollettino mensile uscito a giugno ha fatto scendere il tasso medio dei mutui a maggio al 3,19%, contro il 3,27% di aprile.

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I dati di maggio

Le condizioni di accesso al credito migliorano mese dopo mese, dopo gli otto tagli consecutivi attuati dalla Banca Centrale Europea. A completare il quadro positivo è intervenuta la disponibilità delle banche a investire in un settore che continua a rappresentare uno dei canali principali per attrarre e fidelizzare i clienti.

Stando al bollettino, il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è sceso al 3,64% dal 3,77% del mese precedente e dal 5,45% di dicembre 2023. Il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è sceso al 3,19% dal 3,27% del mese precedente (4,42% a dicembre 2023).

Cosa aspettarsi per giugno

E per giugno? È ancora presto per questi dati, ma stando ai primi 12 giorni del mese:

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  • il tasso Euribor a 3 mesi è stato in media dell’1,96%, in calo di 13 punti base rispetto a maggio 2025 (2,09%) e inferiore di 88 punti base rispetto a dicembre 2024 (2,84%);
  • il tasso lordo dei Bot a sei mesi è stato in media dell’1,93% in calo di 1 punto base rispetto a maggio (1,94%) e inferiore di 69 punti base rispetto a dicembre 2024 (2,62%);
  • il tasso Irs a 10 anni (molto usato nei mutui) è stato in media del 2,55% sostanzialmente stabile rispetto a maggio (2,54%) e in aumento di 32 punti base rispetto a dicembre 2024 (2,23%);
  • il tasso lordo dei Btp a 10 anni è stato in media del 3,49% in calo di 12 punti base rispetto a maggio (3,61%) e in aumento di 15 punti base rispetto a dicembre 2024 (3,34%).

I primi 12 giorni di giugno confermano quindi un leggero miglioramento delle condizioni di finanziamento, soprattutto per il variabile, mentre il mercato a lungo termine resta su livelli ancora alti rispetto ai minimi recenti.

Le prossime mosse della Bce e le ultime simulazioni

I tassi della Bce sono ora esattamente dimezzati rispetto a quelli in vigore a giugno dello scorso anno: dal 4% si è scesi al 2%, come previsto da molti analisti nei mesi precedenti. Si tratta di una vera boccata d’ossigeno per le famiglie con mutuo a tasso variabile e per chi sta valutando l’accensione di un nuovo finanziamento — lo stesso discorso vale naturalmente anche per le imprese.

Per il momento, il percorso di riduzione sembra essersi concluso. Gli esperti sono concordi nel ritenere che ulteriori tagli non siano imminenti. La presidente della Bce, Christine Lagarde, pur non escludendo future mosse, ha preferito rimandare ogni decisione a dopo l’estate, quando l’impatto dei dazi statunitensi sull’economia e sull’inflazione dell’area euro sarà più chiaro.

Secondo le simulazioni di Facile.it e Mutui.it, con l’ultimo taglio il risparmio per chi ha un mutuo a tasso variabile è tangibile: per un finanziamento medio da 126mila euro in 25 anni, la rata mensile scende di circa 17 euro, passando da 618 a 601 euro. Un calo significativo, se si considera che alla fine del 2023 — al culmine della stretta monetaria avviata per frenare l’inflazione — la rata superava i 750 euro.





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