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Arpa Lombardia, Università di Brescia e Guardia di Finanza insieme per il monitoraggio delle frane « LMF Lamiafinanza


EDOLO (BS) – In un momento in cui i cambiamenti climatici acuiscono la frequenza e l’intensità degli eventi meteorologici estremi, cresce la necessità di azioni sistemiche e coordinate per la prevenzione e il monitoraggio del rischio idrogeologico. In quest’ottica si inserisce l’iniziativa presentata ieri presso la Stazione del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) di Edolo, che ha visto la collaborazione di ARPA Lombardia, Università degli Studi di Brescia e Guardia di Finanza.

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All’incontro erano presenti autorità di primo piano: il Prefetto di Brescia, dott. Andrea Polichetti, il Rettore dell’Università di Brescia, prof. Francesco Castelli, il Direttore Generale di ARPA Lombardia, dott. Fabio Cambielli, il Comandante del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Como, Ten. Col. Paolo Zottola, e il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Brescia, Col. Francesco Maceroni. Presente anche il prof. Marco Pilotti, ordinario di Idraulica all’Università di Brescia, figura chiave nella definizione del supporto scientifico al progetto.

Obiettivo: prevenire, non solo intervenire

Il progetto mira a costruire una piattaforma operativa integrata per il monitoraggio delle frane in aree montane e impervie, attraverso l’impiego congiunto di risorse e competenze tecniche, scientifiche e operative. L’attività pilota prenderà avvio con il monitoraggio della frana di Pal, situata nel comune di Sonico, in alta Valcamonica, un’area classificata a rischio elevato.

Sono previste operazioni di sopralluogo aereo con elicotteri della Guardia di Finanza, il trasporto in quota di personale specializzato del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza (S.A.G.F.) e di tecnici ARPA, nonché l’utilizzo di sensoristica avanzata e sistemi di telerilevamento per la rilevazione di movimenti franosi, anche di lieve entità.

Un partenariato operativo e scientifico

ARPA Lombardia metterà a disposizione l’expertise del Centro Regionale Monitoraggio Frane e Dissesti (CRMFD), attivo dal 2003, mentre l’Università di Brescia garantirà il supporto scientifico attraverso il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale, Architettura e Matematica (DICATAM), con l’obiettivo di analizzare dati geotecnici, idraulici e climatici al fine di sviluppare modelli predittivi.

La Guardia di Finanza, dal canto suo, potrà sfruttare le capacità di osservazione aerea avanzata offerte dai suoi aeromobili equipaggiati con sistemi ottici e infrarossi, oltre a consolidare la propria funzione di presidio del territorio anche sotto il profilo ambientale e della sicurezza civile.

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Il ruolo della Prefettura: coordinamento e prevenzione

Durante il briefing operativo, è stato sottolineato dal Prefetto Polichetti il ruolo centrale della Prefettura nei compiti di prevenzione e coordinamento degli interventi in caso di calamità, in stretta sinergia con i sindaci dei comuni montani. «È fondamentale – ha dichiarato – saper individuare con tempestività i siti più vulnerabili, così da concentrare gli sforzi preventivi dove è più alta l’esposizione della popolazione a rischi ambientali».

Verso una strategia replicabile a livello regionale

L’iniziativa rappresenta un modello sperimentale replicabile anche in altre aree montane della Lombardia, come Valtellina e Val Seriana, storicamente interessate da dissesti idrogeologici. Il progetto intende anticipare eventi franosi gravi attraverso una rete di rilevamento integrata con analisi in tempo reale e condivisione dei dati tra enti locali, protezione civile, forze dell’ordine e istituzioni accademiche.

«La cooperazione tra ARPA, Università e Guardia di Finanza – ha commentato il direttore Cambielli – consente di mettere a sistema capacità operative e scientifiche in un’ottica di prevenzione concreta. È un esempio virtuoso di come si possa lavorare in sinergia per tutelare le comunità montane».

Anche il Rettore Castelli ha ribadito la piena disponibilità dell’Ateneo a mettere in campo competenze e strumenti: «Siamo convinti che il contributo della ricerca possa fare la differenza nella salvaguardia del territorio, specie in un’epoca in cui gli equilibri ambientali sono sempre più fragili».



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