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Quattordici esperti della Green Economy formati dal Meec dell’Unical




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«Oggi ospitiamo i giovani professionisti che hanno terminato il master di secondo livello ed è importante che siano qui in Cittadella perché è la casa di tutti i calabresi. Il governo regionale è particolarmente impegnato a sostenere i ragazzi, a far acquisire loro skills, perché riteniamo che le competenze e la formazione dei nostri giovani siano fondamentali per poter far crescere il nostro territorio».

L’assessore regionale allo Sviluppo economico e all’Innovazione, Rosario Varì, ha accolto ieri i 14 corsisti della prima edizione del Meec, che hanno raggiunto il sospirato traguardo del titolo di “in “Gestione di Sistemi e Strutture per la Mobilità Elettrica e l’Economia Circolare” nel variegato campo dell’economia ad emissione zero.

I corsisti del Meec e il professore Cappuccino alla Cittadella regionale

Nella sala turchese della Cittadella di Catanzaro, in un’atmosfera di festa, la squadra del master, un progetto unico in Italia, targato Dimes, ha partecipato al workshop conclusivo di un percorso di apprendimento e di pratica sul campo che, come hanno testimoniato, ha consentito un inserimento immediato nel mondo del lavoro.

Alcuni sono stati assunti proprio dalle aziende, con un core business nazionale e internazionale, in cui hanno svolto il tirocinio della fase conclusiva, dopo la formazione in aula.

Sono figure trasversali quelle formate dal Meec, il primo master che ha avuto l’intuizione di connettere il variegato mondo della green economy alla mobilità elettrica, nei vari campi: da quella leggera delle bici, all’off road dei mezzi da lavoro, ai veicoli del servizio pubblico, ai droni utilizzati finanche per la consegna delle merci e per il servizio taxi.

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Ideato e diretto dal professore Gregorio Cappuccino del Dipartimento di Ingegneria Informatica, Modellistica, Elettronica e Sistemistica, forma i nuovi profili professionali dell’innovazione industriale nell’epoca della transizione ecologica, sfruttando appieno l’opportunità offerta dai “Patti territoriali per l’alta formazione” del Mur.

Significative le storie di ognuno di loro. Alessandro Basile, ingegnere dell’automazione, stava cercando il suo futuro a Torino quando ha deciso di rientrare in Calabria per frequentare il Meec.

«Oggi lavoro in un’azienda che ha la sua sede a Rende. Ho scoperto che gli stimoli e le occasioni occupazionali che stavo cercando in Piemonte esistono anche qui».

Mikhail Koltsov è un ingegnere fisico arrivato due anni fa da Mosca. «Ho partecipato a questo master perché mi sembrava interessante, non immaginavo che mi avrebbe anche dato una grande opportunità. Sono stato assunto dall’azienda per i trasporti pubblici in Emilia Romagna, la TPER, dove ho fatto lo stage».

Anche la Regione è partner del Meec. Il Dipartimento ambiente e territorio, diretto da Salvatore Siviglia, ha accolto i tirocinanti del master. I giovani professionisti, nel corso della loro esperienza nell’istituzione, hanno realizzato una piattaforma di raccolta e condivisione dati, utilizzata dallo stesso ente.

«Abbiamo individuato tre professionisti, corsisti del Meec, strettamente competenti nelle attività che stiamo svolgendo in Regione. Il risultato, – dice l’ingegnere Siviglia, – è stato eccezionale; ossia abbiamo applicato la loro capacità scientifica alla nostra attività amministrativa ed oltre ad ottenere risultati concreti, abbiamo capito che conviene investire in questa direzione, sui master di ottimo livello. Il nostro obiettivo, la nostra sfida, è far sì che i giovani professionisti creino occasioni di sviluppo e rimangano a lavorare in Calabria».

Sulla transizione ecologica e sull’evoluzione normativa in materia ha relazionato Camillo Piazza presidente di “Class Onlus”, un Comitato per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile, fondato da network lombardi e dall’“Associazione Internazionale Amici della terra”.

È nel dna del Meec il continuo confronto con esperienze e partner che sono punto di riferimento della transizione in atto in Italia e in Europa.

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In partnership con l’intero progetto c’è, infatti, la Motus-E, in cui fanno sistema, insieme con gli atenei, i principali marchi automobilistici, le industrie, i fornitori di energia, le imprese di servizio, i movimenti di opinione sulla sostenibilità ambientale.

Il dottore Piazza, in un partecipato panel, ha mostrato i dati significativi di una best practice: la raccolta dei rifiuti effettuata con i mezzi elettrici in Lombardia. Il Tco, cioè il costo totale, stimato su dieci anni, rileva un risparmio del 30%.

C’è una barriera culturale da abbattere, ha detto Piazza, e lo si può fare soltanto «mostrando alle amministrazioni pubbliche più diffidenti, i dati raccolti in base alle esperienze reali; inoltre le nuove normative in materia sono molto chiare».

Anche sul fronte delle batterie al litio, Piazza ha sfatato un tabù: «In Italia ci sono giacimenti di litio in alcune regioni. L’Enel ha stimato quaranta grammi a litro d’acqua in alcune zone, una quantità record».

Grande la soddisfazione del direttore del Meec, il professore Cappuccino, già al lavoro per il futuro del master. È in corso la seconda edizione e a breve uscirà il nuovo bando per l’edizione 2025-2026.  Anche per la terza edizione, come per le precedenti, verranno assegnate borse di studio: quest’anno 25 da 16mila euro ciascuna ai più meritevoli. «Tutti i ragazzi che oggi hanno ricevuto il titolo di esperto in infrastrutture e sistemi di mobilità elettrica hanno avuto un grandissimo riscontro sul mercato del lavoro, – conclude Cappuccino, – ma ci hanno fornito anche feedback per migliorare le edizioni successive».

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