Roma, 19 giugno 2025 – La Guardia di finanza ha scoperto frodi per quasi due miliardi di euro tra fondi europei e nazionali, nell’ambito di controlli sulla spesa pubblica effettuati negli ultimi diciassette mesi. Il dato emerge da un’attività investigativa che ha portato alla luce indebite percezioni di contributi, con un danno erariale complessivo di oltre 2,57 miliardi di euro.
Frodi sui fondi europei e nazionali
Le indagini hanno rivelato che oltre 1,12 miliardi di euro di contributi europei sono stati indebitamente ottenuti, mentre i finanziamenti nazionali, la spesa previdenziale e assistenziale coinvolgono importi superiori a 800 milioni di euro. Nel solo ambito dei progetti finanziati con risorse del PNRR, sono stati eseguiti 14.428 controlli su crediti d’imposta, contributi e appalti pubblici per un valore superiore a 11,3 miliardi di euro.
Per quanto riguarda le risorse dell’Unione europea, inclusi gli aiuti della Politica Agricola Comune e della Politica Comune della Pesca, la Guardia di finanza ha effettuato 664 interventi, scoprendo frodi per oltre 52 milioni di euro, sequestrando beni per più di 10 milioni e denunciando 375 responsabili. Sul fronte della spesa pubblica nazionale, nel 2024 e nei primi cinque mesi del 2025 sono stati compiuti 31.010 interventi, di cui 27.623 relativi al reddito di cittadinanza e a misure di inclusione lavorativa.
Maxi truffa su finanziamenti UE e Superbonus
Un’operazione significativa ha portato all’arresto di sei persone coinvolte in una banda che millantava l’accesso a finanziamenti agevolati europei e la monetizzazione di crediti d’imposta legati a Ecobonus e Superbonus 110%. I truffatori hanno promesso a oltre cento imprenditori finanziamenti per 3,9 miliardi di euro, mai erogati, inducendoli a effettuare bonifici su conti esteri per acquistare false polizze fideiussorie.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Napoli Nord, hanno portato a sequestri di beni per oltre un milione di euro, comprese somme depositate all’estero e orologi di pregio. La banda, attiva in Campania, Lazio e all’estero, si spacciava per funzionari europei, organizzando persino videoconferenze con falsi documenti e loghi della Commissione Europea per ingannare le vittime. Tra le tecniche utilizzate vi era anche la corruzione di funzionari pubblici per ostacolare le indagini.
In totale, nei controlli sulla spesa pubblica sono state avviate 20.115 indagini, con 28.207 denunce e la segnalazione di 5.208 persone alla Corte dei conti per responsabilità in danni erariali. Questi dati sottolineano l’importanza del costante lavoro di vigilanza e repressione della Guardia di finanza per tutelare le risorse pubbliche e garantire la trasparenza nella gestione dei fondi europei e nazionali.
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