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5 leve strategiche per l’economia circolare


A partire dal mercato unico dei rifiuti in Ue. Le proposte di Erion

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Come ribadito nel nostro recente report, l’Italia ha un tasso di utilizzo circolare della materia al 20,8%, mentre la media Ue si ferma all’11,8%. Nell’Europa a 27 fanno meglio di noi solo i Paesi Bassi, mentre grandi potenze economiche come Germania, Francia e Spagna ci inseguono. Tuttavia scontiamo il peso di una pesante dipendenza di importazioni di materiali: il 48% contro una media europea del 22%. Questo fardello, combinato con altri fattori tra cui il calo degli investimenti nel settore, frenano il completo dispiegarsi delle potenzialità dell’economia circolare in termini sia economici che industriali.

Anche il contesto europeo non aiuta: nel 2023 i volumi di materie prime seconde scambiate nell’Ue sono cresciuti solo del 4,5%, rispetto al 2014, a dimostrazione che non serve a molto riciclare se poi non ci sono mercati di sbocco per i materiali. E così che, in vista dell’elaborazione del Circular Econommy Act, Erion ha messo intorno a un tavolo politica, esperti e rappresentanti di categoria per presentare una strategia in 5 punti per dare un boost all’economia circolare in Italia e in Europa.

L’evento, il Forum Erion sui modelli circolari per la crescita, si è svolto la settimana scorsa a Roma. L’economia circolare, è stato ribadito nel corso dell’iniziativa, è una risposta all’emergenza climatica e una leva per la competitività europea. Perché riduce la dipendenza da materie prime critiche provenienti da Paesi extra Ue e crea nuova occupazione di qualità.

Queste, dunque, le 5 leve strategiche proposte da Erion:

  • sviluppare una politica di filiera integrata per la gestione dei rifiuti. È necessario costruire un ecosistema connesso, che superi l’attuale approccio frammentato in cui ogni attore opera in modo indipendente, per adottare un modello di filiera che assicuri all’industria del riciclo un flusso adeguato di prodotti a fine vita da trasformare in materie prime e un efficiente mercato di sbocco per queste ultime;
  • implementare un mercato unico dei rifiuti. Serve armonizzare le normative europee per facilitare la circolazione dei rifiuti e dei materiali riciclati tra Paesi UE, ridurre i costi e favorire lo sviluppo di una filiera industriale competitiva a livello sovranazionale. Inoltre, è necessario migliorare l’architettura normativa dell’end of waste, ampliandone il raggio d’azione e omogeneizzandone l’applicazione negli Stati Membri;
  • costruire modelli di raccolta efficienti ed armonizzati. È fondamentale uniformare i sistemi di raccolta dei rifiuti, adottando le migliori pratiche e investendo in infrastrutture moderne per garantire quantità e qualità elevate di materiali da riciclare;
  • valorizzare le competenze dei sistemi EPR. I sistemi di Responsabilità Estesa del Produttore hanno una approfondita conoscenza dei processi delle filiere di competenza e comprendono le problematiche degli attori coinvolti, potendo così facilitare una gestione integrata ed efficace dei prodotti a fine utilizzo, con particolare attenzione al riciclo di Materie Prime Strategiche;
  • incrementare la cultura dell’economia circolare. Per far funzionare bene il sistema del riciclo, è essenziale un cambiamento culturale rilevante. Serve investire per educare cittadini e imprese sull’importanza del riciclo, promuovendo comportamenti sostenibili attraverso campagne informative incisive e progetti di formazione innovativi.
Circolarità come asset strategico

“La circolarità non può più essere vista soltanto come un obiettivo ambientale”, ha sottolineato Danilo Bonato, direttore Sviluppo strategico e Relazioni istituzionali di Erion, “va intesa come asset industriale strategico per rafforzare l’autonomia produttiva europea, creare nuova occupazione e accelerare la decarbonizzazione. Operiamo in un quadro normativo troppo frammentato e complesso, che scoraggia le imprese e ostacola la circolazione dei rifiuti da cui ricavare materie prime critiche”.

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Erion è il più importante sistema multi-consortile no profit di responsabilità estesa del produttore. Il Sistema Erion si articola in sei consorzi operanti nella gestione dei rifiuti associati ai prodotti elettronici, dei rifiuti di prodotti del tabacco e dei rifiuti tessili. Rappresenta circa 2.500 aziende e ne garantisce l’impegno verso l’ambiente, la sostenibilità, la ricerca e l’innovazione tecnologica. Erion è inoltre uno dei promotori del Circular Economy Network



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