I dati di Terna per il mese di maggio 2025 hanno rilevato un nuovo record delle energie rinnovabili in Italia. La domanda di aziende e privati nel nostro Paese è stata coperta da solare, idroelettrico, eolico e dalle altre fonti verdi per quasi il 56%, con il restante diviso tra fonti fossili e importazioni dall’estero.
Rallentano i consumi, ma non quelli industriali, che crescono per il terzo mese consecutivo. Sono invece sempre meno i nuovi impianti rinnovabili installati, anche a causa del ridimensionamento dei bonus edilizi.
Il record delle rinnovabili in Italia
A maggio 2025 l’energia prodotta da impianti rinnovabili ha coperto il 55,9% della domanda di elettricità in Italia, in crescita dal 52,8% di maggio 2024. Lo riporta Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, che sottolinea anche che questa cifra è la più alta di sempre. L’86,5% della domanda nazionale è stata coperta dalla produzione interna e il restante 13,5% dalle importazioni.
Le singole fonti rinnovabili hanno contribuito al totale della produzione verde per:
- idroelettrico, 37,3% (-15,3% su aprile);
- fotovoltaico, 37,2% (+27,1% su aprile);
- eolico, 13,8% (+11,3% su aprile);
- biomasse, 8,3% (-5,1% su aprile);
- geotermico, 3,4% (+2% su aprile).
Calano i consumi, ma non quelli industriali
Una parte della ragione per cui le rinnovabili contano sempre di più nel mix energetico italiano è la riduzione dei consumi. Un trend che va avanti da tempo, ma che negli ultimi mesi ha registrato un cambiamento importante.
Se il dato generale continua a scendere, con una riduzione del 2,7% grezzo e dell’1,8% destagionalizzato (tenendo quindi conto dei giorni lavorativi in meno) a maggio 2025 rispetto all’anno precedente, l’indice Imcei di Terna, che misura i consumi industriali, è in crescita. Stando ai dati elaborati dall’azienda, le imprese energivore hanno consumato l’1,2% di energia in più rispetto a maggio 2024.
Crescono i consumi nella meccanica e negli alimentari mentre calano nella chimica e nei mezzi di trasporto. Un trend che si accompagna al ritorno della crescita della produzione industriale nella prima parte del 2025.
Ora che non è più legato alla riduzione della produzione industriale, il calo dei consumi si può imputare all’efficientamento energetico di molti edifici che permette di ridurre i consumi di energia elettrica e gas. Il calo è più evidente al Nord e al Centro, dove si aggira attorno al 3% e meno accentuato al Sud, dove si registra un -1,6%.
Nuove installazioni in frenata
L’unico dato negativo del rapporto di Terna sulla produzione di energia in Italia arriva dalle installazioni di nuovi impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. A maggio la nuova capacità installata è stata di 566 MW, in calo del 14% rispetto al 2024. A essere installati sono soprattutto impianti di bassa e media tensione (circa 200 MW a testa), con quelli ad alta tensione molto inferiori (162 MW).
Un dato che si aggiunge a quelli negativi dei primi mesi del 2025, con 2.650 MW installati, in calo del 12% rispetto allo stesso periodo del 2024. Pesa in questo dato l’assenza di incentivi e la riduzione dei bonus edilizi, che molti privati avevano sfruttato per installare impianti fotovoltaici sui tetti delle abitazioni ristrutturate.
Cresce invece l’installazione di accumulatori e batterie, con 14.708 MWh registrati in Italia al 31 maggio 2025, quasi il 70% in più rispetto al 2024, divisi in più di 800 mila sistemi di accumulo.
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