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Contributi per le imprese

 

Presentato il Piano nazionale per la portualità turistica italiana


Tre le direttrici principali di sviluppo su cui investire: strutture, competitività e sostenibilità, con lo scopo di aumentare l’attrattività dei porti italiani a livello internazionale.

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Nello Musumeci, Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, alla conferenza del 18 giugno 2025 organizzata da SACE

di Erminia Voccia

Il 18 giugno è stato presentato il primo Piano nazionale per la portualità turistica italiana, realizzato da Assonat, Associazione nazionale porti e approdi turistici, in collaborazione con SACE, gruppo assicurativo finanziario partecipato dal Ministero dell’economia e delle finanze per il supporto alle imprese italiane.

In Italia ci sono più di 800 porti turistici, approdi e punti di ormeggio e 162mila posti barca lungo 7.700 chilometri di costa distribuiti tra 15 regioni. Il turismo costiero contribuisce in maniera sostanziale alla blue economy (nel 2021 contribuiva al 30% del suo valore aggiunto) e all’economia nazionale. Secondo il Rapporto Ossermare 2024, questo rappresentava un quarto del turismo complessivo nel nostro Paese. I porti turistici svolgono, dunque, un ruolo essenziale nel quadro del sistema turistico nazionale e hanno una funzione propulsiva nel promuovere l’economia costiera. Per questo occorre investire nell’innovazione, senza tuttavia trascurare l’impatto ambientale.

Nello Musumeci, Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, intervenuto alla conferenza di presentazione del piano, ha riconosciuto i problemi che affliggono il settore: “Il Decreto del Presidente della Repubblica n. 509, fermo al 1997, non non facilita gli investimenti e la crescita. Nel Mezzogiorno mancano 50mila posti barca. I porti turistici, inoltre, sono soggetti a una selvaggia concorrenza e, in media, occorre aspettare 4 o 5 anni per istituire un nuovo porto turistico. Le isole minori, poi, si trovano a vivere condizioni di disagio e a sostenere costi notevolissimi. Uno degli obiettivi del Cipom (il Comitato interministeriale per le politiche del mare) è proprio mettere ordine al settorre turistico da diporto

FONTE: SACE

Le direttrici del Piano nazionale per la portualità turistica italiana

Grazie alla collaborazione tra Assonat e SACE il settore della portualità turistica per la prima volta è oggetto di un Piano strategico nazionale. Tale piano parte da un’analisi di scenario e di valutazione dell’adeguatezza dei posti barca e delle strutture e individua tre direttrici principali di sviluppo su cui investire: strutture, competitività e sostenibilità, con lo scopo di aumentare l’attrattività dei porti italiani a livello internazionale.

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Per quanto riguarda la sostenibilità il piano prevede la creazione di percorsi a favore del rispetto del sistema marino con lo scopo di promuovere i tesori dei nostri mari e, al contempo, generare conapevolezza nei turisti in merito alla fragilità dell’ecosistema. La strategia individua anche la necessità di politiche utili a incentivare la decarbonizzazione e di un progetto che sia di sostegno economico per l’installazione di batterie di nuova generazione a bordo delle navi, così da ridurre l’impatto ambientale nei porti e in prossimità delle destinazioni turistiche. Inoltre, prevede anche la possibilità di ricorrere al tax credit come previsto dalle misure generali per il comparto a sostegno della sostenibilità.

Il masterplan nazionale

Tra le proposte del documento, anche la stesura di un masterplan nazionale dei porti turistici italiani, suddiviso per regione, utile a censire e riqualificare le infrastrutture. Il masterplan individuerà parametri comuni per la pianificazione e la riqualificazione dei porti in base alla dimensione e alla tipologia delle unità da diporto. Sarà data attenzione alla sostenibilità, all’efficienza logistica e all’integrazione con il tessuto urbano.

Il piano ritiene necessaria l’introduzione di misure specifiche per assicurare la riqualificazione, la ristrutturazione e, dove opportuno, l’ampliamento dei porti turistici. SACE ha formalizzato un accordo di collaborazione con Assonat con l’obiettivo proprio di realizzare gli obiettivi della strategia, rendendo più semplice alle imprese, anche le più piccole, l’accesso alle soluzioni assicurative e finanziarie di SACE.

“Il piano è il risultato di un lungo percorso e ci ha rivelato l’urgente necessità di avere un Disegno di Legge  sulla portualità  turistica  Italiana e su questo stiamo lavorando incessantemente da diversi mesi insieme anche al Presidente di Presidente Assonautica italiana, Giovanni Acampora, e al suo staff e ora siamo pronti“, ha dichiarato il presidente di Assonat, Luciano Serra. In questo percorso, avviato con il Blue Forum di Gaeta e le consultazioni all’interno di Port in Italy e culminato nel Piano del Mare e negli Stati Generali della Portualità Turistica Italiana, è stato fondamentale l’incontro con SACE che ha mostrato a noi imprenditori una realtà pubblica dinamica, unica, competente, efficiente insieme ad una concreta volontà di facilitare e supportare il necessario accesso al credito per sostenere e rendere possibili i nostri legittimi e indispensabili investimenti.”

I porti sono snodi vitali per la crescita economica e per lo sviluppo delle filiere e del territorio e investire nella portualità turistica più efficiente e competitiva significa scommettere su un’Italia più forte e attrattiva agli occhi del mondo – ha dichiarato l’Amministratore delegato di SACE, Alessandra Ricci  – Siamo pronti a fare la nostra parte con l’effetto GROW di SACE, la nostra offerta di soluzioni e servizi che in modo integrato e sinergico supportano la crescita delle imprese e delle filiere”.

Cos’è l’effetto GROW di SACE

La garanzia GROW di SACE comprende le diverse soluzioni e servizi offerti a vantaggio della crescita:

G – Garanzie e liquidità: si fa riferimento agli strumenti utili a migliorare l’accesso al credito e ottenere liquidità, a sostegno degli investimenti e dei progetti delle imprese nei campi dell’innovazione, delle infrastrutture, della digitalizzazione e dell’export;

R – Rischi: si intende la protezione dai rischi, da garantire attraverso coperture assicurative per il credito, per i rischi politici e per i rischi causati dalle catastrofi naturali;

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O – Opportunità: si intende il supporto alle connessioni strategiche e organizzazione per favorire le imprese italiane nelle catene globali di fornitura;

W – Worldwide: si riferisce al supporto alla crescita offerto alle imprese italiane in Italia e nel mondo attraverso una rete di 11 uffici italiani per accompagnare le imprese con un servizio di prossimità, più altri 13 uffici dislocati nel mondo e in particolare nelle aree a maggior potenziale per il made in Italy.



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