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in arrivo 12,3 miliardi, metà destinati a vacanze


Un’iniezione di liquidità da 12,3 miliardi di euro, in crescita rispetto allo scorso anno, è pronta ad arrivare nelle tasche di circa 8 milioni di lavoratori italiani, prevalentemente impiegati nel settore terziario. È l’effetto della quattordicesima mensilità, attesa tra la metà di giugno e i primi giorni di luglio, che si conferma non solo come una boccata d’ossigeno per le famiglie, ma anche come un volano per l’economia estiva, in particolare per il comparto turistico.

Opportunità uniche acquisto in asta

 ribassi fino al 70%

 

Le scelte degli italiani: vacanze in testa

Secondo il sondaggio IPSOS per Confesercenti, la destinazione principale della quattordicesima sarà proprio la spesa per viaggi e vacanze, indicata dal 48% degli intervistati. Un dato che ribadisce il legame tra questa mensilità aggiuntiva e il ciclo stagionale del turismo.

Seguono, con percentuali più contenute:

  • il risparmio (24%),

  • gli acquisti nei saldi estivi (19%),

  • il pagamento di bollette e rate (15%),

  • il mutuo o altri finanziamenti (11%),

  • le spese sanitarie (15%).

Interessante anche il focus territoriale: al Sud e nelle Isole il 13% userà la quattordicesima per i centri estivi dei figli, quota che sale al 20% nel Centro Italia, contro l’11% del Nord.

Un sostegno concreto per le famiglie

Per il 61% degli intervistati, la quattordicesima migliora la qualità della vita estiva, offrendo una maggiore serenità finanziaria. Il dato è ancora più alto tra i giovani (67%) e rimane stabile anche tra adulti e anziani. Inoltre, il 31% la utilizzerà per spese che non sarebbe in grado di sostenere altrimenti, un segnale chiaro del suo impatto reale sull’equilibrio dei bilanci familiari.

Quanto alla spesa immediata, il 33% prevede di utilizzare tra il 40% e il 60% della somma nei primi 30 giorni, mentre il 13% pensa di spenderla quasi tutta.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Il nodo fiscale: una proposta per liberare risorse

Confesercenti rilancia la proposta di una tassazione agevolata sulle mensilità aggiuntive, con aliquota sostitutiva al 10% su tredicesima e quattordicesima. Secondo le stime dell’associazione, la misura libererebbe fino a 8 miliardi di euro in più per i consumi, generando nel contempo un gettito fiscale aggiuntivo di circa 2 miliardi, grazie all’effetto moltiplicatore sulla spesa.

Per finanziare l’intervento, si potrebbe utilizzare parte delle risorse derivanti dal miglioramento dello spread, con un potenziale di 5 miliardi nel 2025, altri 5 nel 2026 e fino a 8 nel 2027. Una strategia che darebbe respiro immediato alle famiglie, in attesa della riforma fiscale prevista per il 2026.

Il problema dei contratti ‘pirata’

A sollevare la questione è anche Benny Campobasso, presidente di Confesercenti Puglia, che sottolinea come oltre 800mila lavoratori del terziario siano esclusi dalla quattordicesima a causa di contratti ‘pirata’. “Si tratta di un miliardo di euro sottratto ai lavoratori – denuncia – che crea concorrenza sleale tra imprese e indebolisce il potere d’acquisto. È urgente intervenire”.

Campobasso sottolinea inoltre il valore sociale della mensilità aggiuntiva: “La quattordicesima aiuta le famiglie, stimola l’economia e rompe la rigidità dei bilanci domestici. È uno strumento da valorizzare”.





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