Non è più una scommessa, ma un’occasione concreta. Se almeno il 60% delle PMI italiane con più di dieci dipendenti adottasse entro il 2030 soluzioni basate sull’intelligenza artificiale, il fatturato complessivo del comparto potrebbe crescere in modo esponenziale. Il valore stimato? Circa 1.300 miliardi di euro in più rispetto allo scenario attuale. È quanto emerge dallo studio firmato dall’Istituto per la Competitività (I-Com) e TeamSystem, presentato alla Camera dei Deputati durante l’evento “L’impresa dell’IA”, promosso dall’on. Alberto Luigi Gusmeroli.
PMI, l’intelligenza artificiale fa schizzare il valore
Il dato racconta il potenziale trasformativo dell’IA per il sistema produttivo italiano. Ma accanto alle opportunità, lo studio evidenzia anche i ritardi strutturali che rischiano di frenare la corsa. Oggi, solo l’8,2% delle imprese di media e grande dimensione ha adottato soluzioni di intelligenza artificiale. Un miglioramento rispetto al 5% del 2023, ma ben lontano dalla media UE (13,5%) e dall’obiettivo europeo del 60% entro la fine del decennio.
L’innovazione genera crescita reale
L’intelligenza artificiale non è solo un investimento a lungo termine: produce effetti immediati. Le aziende che l’hanno integrata nei propri processi nel 2024 registrano già un aumento medio dei ricavi del 12%, a parità di dimensione e settore. I comparti più dinamici? ICT, audiovisivo e telecomunicazioni. Il 20% delle imprese prevede inoltre di investire nell’IA nei prossimi due anni.
Il vero limite: la carenza di competenze
Il limite principale all’adozione dell’IA non è più tecnologico, ma umano. Il 67,4% delle aziende che la utilizzano individua nella mancanza di competenze interne l’ostacolo numero uno. Solo il 2,2% valuta le proprie competenze digitali come «molto buone», mentre oltre la metà si dichiara in una fascia tra «scarsa» e «molto scarsa». «Agli attuali ritmi – ha avvertito Stefano da Empoli, presidente di I-Com – non raggiungeremo i target fissati per il 2030. Servono sì incentivi pubblici, ma anche percorsi formativi e supporto mirato per le PMI sotto i 50 dipendenti, che sono la spina dorsale del sistema produttivo italiano».
Riformare l’ecosistema dell’innovazione
Il report propone una revisione delle politiche pubbliche a sostegno dell’adozione dell’IA, puntando su: semplificazione delle agevolazioni del Piano Transizione 5.0; incentivi modellati sull’approccio “as a service”; alfabetizzazione digitale dei decision-maker aziendali; rafforzamento dei Digital Innovation Hub. «L’IA può produrre un impatto economico dirompente – ha sottolineato Tommaso Cohen, COO di TeamSystem – ma serve un ecosistema favorevole anche per le imprese meno strutturate. Il nostro compito è offrire strumenti accessibili e contribuire alla creazione di cultura digitale».
L’intelligenza artificiale è una leva per le PMI
TeamSystem, con 1 miliardo di euro di ricavi nel 2024 (+19% su base annua), oltre 5.000 dipendenti e 2,5 milioni di clienti, si posiziona come partner tecnologico per la digitalizzazione delle imprese, puntando su cloud, modelli SaaS e intelligenza artificiale. «L’IA è una leva strategica per la crescita e l’efficienza delle PMI – ha concluso Daniele Lombardo, direttore Marketing e Relazioni Istituzionali –. Ma per liberarne tutto il potenziale serve agire in sinergia: più formazione, più semplificazione, più visione».
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