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La sfida dell’export campano tra Ai, territorio e imprese in rete


Il convegno sul futuro delle aziende al convegno promosso dal Consorzio Suggestioni Campane Promotion & Confimi Industria Campania

Si è svolta il 16 giugno 2025, presso la Sala Multimediale del Consiglio Regionale della Campania al Centro Direzionale di Napoli, la conferenza dal titolo «Il Made in Italy campano nel mondo: opportunità e criticità del sistema pubblico per l’export e l’internazionalizzazione», promossa dal Consorzio Suggestioni Campane Promotion & Confimi Industria Campania.

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Un momento di confronto tra istituzioni, imprese e attori del territorio per analizzare le sfide dell’internazionalizzazione, con un focus specifico sull’impiego dell’intelligenza artificiale come leva strategica per la digitalizzazione delle PMI.

Il tessuto imprenditoriale campano: una realtà frammentata

Il contesto produttivo regionale, secondo le rilevazioni ISTAT 2023, resta fortemente frammentato: delle circa 500.000 imprese attive in Campania, ben il 94% è rappresentato da micro e piccole imprese (0-9 addetti). Oltre 270.000 imprese sono senza dipendenti (53%) e circa 210.000 sono microimprese (41%). Le medie e grandi imprese rappresentano rispettivamente solo lo 0,6% e lo 0,05% del totale. Una struttura imprenditoriale che, sebbene resiliente, rischia di essere penalizzata in un mercato globale sempre più competitivo e tecnologicamente avanzato.

Export campano: farmaceutico e agroalimentare trainano la crescita

Nel 2024 l’export campano ha raggiunto i 21,7 miliardi di euro, posizionando la regione al settimo posto in Italia. I comparti trainanti restano il farmaceutico (oltre 6 miliardi) e l’agroalimentare (più di 5,5 miliardi). Dopo l’exploit del 2023 (+48,3%), il settore automotive mostra segnali di rallentamento, pur contribuendo significativamente all’export nazionale.

Brunella Cimadomo: servono interventi strutturali e una nuova politica industriale

L’apertura del convegno è stata affidata a Brunella Cimadomo giornalista dell’Ufficio Stampa della Regione Campania, che ha posto l’accento sui nodi strutturali che ancora frenano il sistema produttivo: «Competitività, accesso all’innovazione e tutela dell’identità produttiva regionale sono oggi le vere sfide. L’inefficienza del sistema pubblico per l’export, l’impatto dell’AI sulle PMI, energia, burocrazia e carenza di manodopera: sono questi i temi su cui dobbiamo intervenire con urgenza. Serve una politica industriale fondata sull’autonomia strategica nazionale e sul ruolo attivo delle imprese.»

Gianluca Cantalamessa: restituire dignità al lavoro manuale

Il senatore Gianluca Cantalamessa ha sottolineato il valore del lavoro manuale, troppo spesso sottovalutato rispetto alla narrazione tecnologica: «Le parole Made in nel mondo hanno senso solo se seguite da *Italy – e questo, purtroppo, noi italiani lo diamo troppo spesso per scontato. Il Made in Italy nasce soprattutto dal lavoro fatto con le mani, un valore che la nostra generazione ha finito col trascurare. Dobbiamo restituire dignità al lavoro manuale: si parla tanto di intelligenza artificiale, ma nessuno parla di ‘mani artificiali’. È proprio la nobiltà del lavoro fatto con le mani ad aver reso grande il nostro Paese nel mondo. Dobbiamo tornare a valorizzarlo.»

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Marco Cerreto: una strategia condivisa pubblico-privato

L’on. Marco Cerreto, deputato campano e capogruppo FdI in Commissione Agricoltura, ha evidenziato il ruolo cruciale dei territori: «La Campania ha le potenzialità per competere a livello internazionale, ma servono visione, infrastrutture efficienti e strumenti concreti per l’internazionalizzazione delle PMI. Il governo Meloni è impegnato nel rafforzare il sistema Paese sull’export: ora tocca ai territori sostenere le imprese con una strategia condivisa pubblico-privato.»

Alfonso Piscitelli: creare un sistema territoriale per l’export

Il consigliere regionale on. Alfonso Piscitelli ha ribadito il dovere istituzionale di supportare le PMI esportatrici: «Le amministrazioni devono creare un quadro normativo che consenta la nascita di un vero sistema territoriale a sostegno dell’export, attraverso poli di servizi condivisi. Occorre promuovere un sistema Campania capace di rispondere concretamente alle esigenze del tessuto produttivo. Fondamentali saranno la formazione e l’accesso alle tecnologie più avanzate. Senza Intelligenza Artificiale non si possono offrire servizi competitivi su scala globale. In questo percorso è essenziale il coinvolgimento attivo anche delle Camere di Commercio.»

Severino Nappi: serve un Patto per la Campania

L’on. Severino Nappi, consigliere regionale, ha evidenziato l’assenza di un dialogo strutturato con le parti sociali: «La grande assente in questi dieci anni di governo regionale è stata la mancanza di un confronto reale con le parti sociali. Vogliamo promuovere, dopo le prossime elezioni regionali, un Patto per la Campania per costruire finalmente una politica industriale seria, capace di rafforzare le nostre imprese e creare occupazione stabile e di qualità.»

Gennaro Demetrio Paipais: valorizzare l’identità produttiva partenopea

Gennaro Demetrio Paipais, consigliere comunale di Napoli, ha messo in luce il valore dell’identità produttiva partenopea: «Le nostre realtà, riconosciute nel mondo, sono fondamentali per l’economia cittadina e per promuovere all’estero tradizioni e innovazione. Stiamo costruendo un percorso integrato che valorizza l’identità storica, artistica e produttiva di Napoli, mettendo al centro le imprese, gli artigiani e i professionisti locali.»

Denis Bilo: il Venditore AI a supporto delle PMI

Denis Bilo, CEO di Fluence Group, ha presentato un’innovazione concreta al servizio delle PMI: «Portare l’Intelligenza Artificiale al cuore operativo delle PMI italiane non è più un’opzione, ma una necessità. Grazie alla partnership con Confimi Industria Campania, metteremo a disposizione uno dei nostri strumenti più avanzati – il Venditore AI – direttamente sul portale istituzionale del Consorzio. Un assistente virtuale capace di vendere, dialogare e gestire flussi operativi 24/7, già adottato con successo da decine di imprese.»

Francesco Franzese: difendere il Made in Italy dall’Italian Sounding

Francesco Franzese, CEO di Fiammante, ha posto l’accento sul rischio dell’Italian Sounding: «La concorrenza sleale non solo danneggia le imprese autentiche, ma svilisce anni di lavoro, tradizione e qualità. Proteggere il Made in Italy significa tutelare il valore vero dei nostri prodotti e garantire un futuro sostenibile per il territorio.»

Carmine Lepore: l’AI e i fondi del PNRR per il rilancio del Made in Italy

Carmine Lepore, fondatore di ATB Consulting, ha evidenziato le opportunità offerte dall’Intelligenza Artificiale nei settori del Made in Italy, del turismo e dei beni culturali. Ha sottolineato l’importanza dei fondi del PNRR e della misura Transizione 5.0 per sostenere investimenti e formazione nelle imprese. «Al centro di tutto – ha concluso – resta l’essere umano, il Deus ex Machina.»

Alessandro Tatone: ecosistemi innovativi per l’agroalimentare

Alessandro Tatone, presidente nazionale di Confimi Alimentare, ha richiamato la necessità di ecosistemi innovativi per il comparto agroalimentare: «Per competere davvero sui mercati internazionali, le nostre PMI devono essere accompagnate da reti collaborative solide, investimenti in formazione e accesso alle tecnologie più avanzate. È fondamentale che istituzioni e imprese lavorino insieme per creare un ecosistema che sostenga crescita, innovazione e sostenibilità del settore agroalimentare italiano.»

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Luigi Carfora: l’AI è imprescindibile per le PMI

Nel corso del convegno, Luigi Carfora, presidente del Consorzio Suggestioni Campane Promotion e di Confimi Industria Campania, ha evidenziato il ruolo chiave dell’Intelligenza Artificiale per il futuro delle PMI: «L’intelligenza artificiale non è un gioco né una moda passeggera. È una realtà concreta e imprescindibile per la crescita delle nostre PMI, che devono abbracciare questa tecnologia per potenziare la loro competitività sui mercati internazionali. Se l’AI sarà osteggiata o utilizzata in modo inappropriato, rischiamo di polverizzare ulteriormente un tessuto imprenditoriale già fragile, esponendolo alla concorrenza globale sempre più digitalizzata. Le nuove sfide ci impongono di aprirci alle tecnologie innovative con consapevolezza e pragmatismo, per trasformarle in strumenti reali di sviluppo e non di esclusione.»

In conclusione, Luigi Carfora ha ribadito l’impegno concreto del Consorzio e di Confimi per accompagnare le imprese in questo processo di trasformazione: «Il sistema pubblico deve tornare a essere alleato delle imprese, non un ostacolo. Come Consorzio e come Confimi siamo pronti a fare la nostra parte, costruendo alleanze, trasferendo competenze e accelerando l’adozione di tecnologie abilitanti. Le PMI campane non possono più attendere: è il momento di agire, insieme»





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