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Più risparmio privato nei fondi semi-liquidi, parola di State Street


Gli investitori istituzionali prevedono un significativo aumento delle allocazioni retail verso i mercati privati nei prossimi due anni. Secondo l’ultima edizione della ricerca di State Street, gli investitori individuali sono destinati a diventare la principale fonte di raccolta in questo segmento.

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L’indagine, condotta su un campione di 500 investitori istituzionali tra gestori tradizionali, operatori dei mercati privati e asset owner in Nord America, Europa, Medio Oriente e Asia-Pacifico, rivela che la maggior parte degli intervistati (56%) ritiene che entro 1-2 almeno la metà dei flussi verso i mercati privati deriverà anni da veicoli semi-liquidi, strutturati in stile retail e rivolti a investitori individuali.

L’innovazione di prodotto nel segmento dei fondi semi-liquidi è indicata come il principale fattore abilitante di questa “rivoluzione retail”: il 44% degli intervistati la identifica come la leva più efficace per democratizzare l’accesso ai mercati privati. Esempi recenti includono il lancio di fondi pionieristici come gli ETF su asset privati e innovazioni normative come l’LTAF nel Regno Unito o l’ELTIF 2.0 nell’Unione Europea. Interessante notare che in Nord America solo il 37% ha citato l’innovazione come driver principale, mentre il 44% ha indicato come prioritario l’abbassamento delle soglie minime di accesso (patrimonio o reddito).

Più di due intervistati su cinque (22%) considerano i veicoli retail come il principale canale di raccolta per i mercati privati, in netto aumento rispetto al 14% dello scorso anno. La domanda crescente da parte degli investitori individuali gioca un ruolo chiave, ma anche il calo delle aspettative di raccolta da parte degli investitori istituzionali contribuisce al trend: solo il 39% prevede ora che i flussi principali arriveranno da fonti tradizionali, rispetto al 51% dell’anno scorso.

Donna Milrod, Chief Product Officer e responsabile Digital Asset Solutions di State Street, ha commentato: “La democratizzazione dei mercati privati è in atto da anni, ma il 2025 potrebbe segnare un punto di svolta per le allocazioni retail. I flussi tramite i canali del wealth management e dei fondi retail potrebbero diventare la principale fonte di raccolta in futuro. In questo scenario, è incoraggiante vedere come l’innovazione nei prodotti e nelle strutture dei fondi stia giocando un ruolo cruciale nell’ampliare la distribuzione dai soli investitori istituzionali ai segmenti affluent e retail.”

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I risultati di quest’anno confermano quanto indicato da precedenti ricerche di State Street: l’ambiente caratterizzato da tassi di interesse più alti, iniziato nei primi anni 2020, ha portato a una crescente attenzione da parte degli investitori alla due diligence e alle valutazioni del rapporto rischio/rendimento, il che ha a sua volta determinato un allontanamento dagli asset privati più rischiosi e un orientamento verso un numero più ristretto di opzioni di alta qualità.

Nel complesso, sia gli LP che i GP prevedono una suddivisione tra mercati privati e pubblici del 42%/58% nei propri portafogli (o in quelli dei loro clienti) entro 3-5 anni, il che rappresenta un lieve aumento rispetto alle attuali allocazioni, pari rispettivamente al 39%/61% per gli LP e al 38%/62% per i GP.



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