L’influenza del contesto esterno sulle imprese e le strategie di gestione del rischio
Le imprese operano in un contesto complesso, caratterizzato da numerosi fattori che
possono influenzare il loro successo in modo positivo o negativo. Tra questi fattori vi sono le
politiche governative, le condizioni economiche, le tendenze di mercato e le esigenze dei
consumatori.
L’evoluzione costante del contesto economico impone agli imprenditori un continuo
adattamento alle mutevoli condizioni di mercato. Le imprese operano in un ambiente
complesso, influenzato da numerose variabili come le politiche governative, le condizioni
economiche, le tendenze di mercato e le esigenze dei consumatori. Un esempio recente
riguarda la decisione degli Stati Uniti di imporre dazi del 25% su beni provenienti da
Messico, Canada e Cina, e su altri prodotti, inclusi quelli agricoli dall’Italia. Questi
provvedimenti possono alterare drasticamente le strategie aziendali, come nel caso di
un’impresa che esporta una quota significativa della propria produzione verso gli USA.
L’aumento del prezzo finale per i consumatori, causato dai dazi, potrebbe ridurre la
domanda e costringere l’azienda a rivedere la propria strategia commerciale o a diversificare
i mercati di riferimento.
Oltre alle decisioni politiche, le imprese devono affrontare rischi derivanti da eventi
imprevedibili, come disastri naturali, che possono compromettere la continuità operativa. Ad
esempio, alluvioni e incendi hanno spesso danneggiato impianti produttivi e infrastrutture,
causando perdite economiche rilevanti. Data l’imprevedibilità di tali eventi, è fondamentale
sviluppare efficaci strategie di gestione del rischio per proteggere il valore aziendale e
garantire la resilienza dell’impresa.
Funzioni economiche
Ogni impresa si configura come un sistema dinamico che seleziona e combina risorse per
creare valore. Questo processo, noto come selezione e combinazione dei fattori produttivi,
consente di trasformare input (materie prime, capitale, lavoro) in output (beni e servizi)
destinati al mercato. Le principali funzioni economiche svolte da un’impresa sono:
1. Produzione di beni e servizi – Le imprese trasformano risorse in prodotti tangibili o
intangibili, destinati al consumo o all’uso produttivo.
2. Adattamento – Le imprese gestiscono la disponibilità di beni e servizi, adeguando
quantità, qualità e tempi di consegna in base alla domanda di mercato. → VENDITA
3. Funzione finanziaria – (banche) facilitano lo scambio di risorse finanziarie, offrendo
servizi di credito e investimento.
L’integrazione nella filiera produttiva e la gestione delle risorse
Le imprese possono scegliere di operare in una specifica fase della filiera produttiva oppure
di integrarsi verticalmente, occupandosi di più fasi del processo produttivo.
● Specializzazione – Alcune aziende si concentrano su un’unica fase della produzione
per ottimizzare le proprie competenze e ridurre i costi.
● Integrazione verticale – Altre imprese scelgono di controllare più fasi della filiera per
ridurre la dipendenza da fornitori esterni e migliorare il coordinamento interno.
Tuttavia, questa strategia richiede ingenti investimenti e risorse finanziarie.
L’espansione di un’impresa deve essere attentamente pianificata, poiché comporta costi
elevati in termini di innovazione, infrastrutture e capitale umano. Le risorse finanziarie,
essendo limitate, devono essere allocate con attenzione per garantire la sostenibilità
dell’impresa nel lungo periodo.
L’interazione con gli stakeholder e la dinamica aziendale
Un’impresa non opera in isolamento, ma interagisce con una molteplicità di stakeholder, tra
cui: ● Clienti, che determinano la domanda di beni e servizi.
● Fornitori, essenziali per l’approvvigionamento delle risorse produttive.
● Dipendenti, il cui contributo è fondamentale per il successo aziendale.
● Istituzioni finanziarie, che forniscono capitale per lo sviluppo dell’impresa.
● Autorità pubbliche, che regolano l’attività economica attraverso leggi e normative.
La capacità di un’impresa di gestire efficacemente le relazioni con questi soggetti è
determinante per la sua crescita e stabilità. Inoltre, la crescente attenzione a tematiche
come la sostenibilità ambientale e la responsabilità sociale d’impresa rende ancora più
rilevante il dialogo con la comunità e con gruppi di pressione.
Il ruolo dell’impresa nell’economia e la competizione
L’impresa rappresenta la risposta al problema economico fondamentale: soddisfare bisogni
illimitati utilizzando risorse limitate. Questo obiettivo viene perseguito attraverso la
specializzazione e la divisione del lavoro, che consentono un’organizzazione efficiente
delle attività produttive. La divisione del lavoro si articola in due forme principali:
1. Divisione sociale del lavoro: Gli individui si specializzano nella produzione di
determinati beni o servizi, aumentando l’efficienza complessiva del sistema
economico. Adam Smith evidenziava come, senza specializzazione, ogni individuo
dovrebbe occuparsi di molteplici attività, riducendo la produttività. Questo principio si
applica non solo all’industria, ma anche ai settori tecnologici e ai servizi, dove
l’automazione e la digitalizzazione amplificano ulteriormente i benefici della
specializzazione.
2. Divisione organizzativa del lavoro: All’interno delle imprese, i compiti specifici
(come produzione, logistica e amministrazione) vengono assegnati in modo da
ottimizzare la gestione delle risorse umane e materiali, riducendo gli sprechi e
migliorando la produttività.
Questa suddivisione consente non solo di accrescere la produttività, ma anche di sviluppare
competenze avanzate in settori specifici, promuovendo innovazione e progresso economico.
La specializzazione, infatti, migliora le competenze, riduce gli errori e aumenta la velocità di
produzione, come dimostrato dal classico esempio della fabbrica di spilli di Smith, dove la
suddivisione del lavoro porta a un incremento esponenziale della produttività.
La competizione e il successo dell’impresa
In un mercato caratterizzato da una forte concorrenza, il successo di un’impresa dipende
dalla sua capacità di offrire soluzioni più efficienti e innovative rispetto ai competitor. La
competizione stimola il miglioramento continuo di prodotti e servizi, contribuendo a
soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze dei consumatori. L’efficienza produttiva,
facilitata dalla divisione del lavoro e dalla specializzazione, è essenziale per mantenere la
competitività e garantire la sostenibilità dell’impresa nel lungo termine.
Economie di scala e di apprendimento: Le imprese possono trarre vantaggio da:
● Economie di scala: riduzione del costo unitario grazie all’aumento della produzione.
Questo meccanismo consente di abbassare i prezzi di vendita, migliorando la
competitività. È necessario raggiungere una produzione minima elevata, altrimenti
i costi unitari risultano troppo elevati. L’introduzione delle auto elettriche ha
modificato questo scenario, poiché inizialmente la produzione era limitata, ma con
il tempo ha beneficiato anch’essa delle economie di scala.
● Economie di apprendimento: miglioramento delle competenze e dell’efficienza con
l’esperienza, riducendo gli sprechi e accelerando i processi produttivi.
L’introduzione di nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale e la robotica, ha
ulteriormente rafforzato questi fenomeni, consentendo alle imprese di migliorare
continuamente la propria efficienza operativa.
La concorrenza è un aspetto cruciale, poiché le autorità di regolamentazione vigilano per
evitare distorsioni, come la riduzione dei costi degli SMS o delle tariffe di roaming. Essa
assicura prezzi equi e stimola efficienza e innovazione. Le imprese operano all’interno di
filiere produttive, dove diversi attori contribuiscono alla realizzazione di un prodotto o
servizio. Alcune gestiscono l’intero processo produttivo, mentre altre si specializzano in
singole fasi. La struttura della filiera influisce sulla distribuzione del valore economico, come
nel settore alimentare, dove il prezzo finale al consumatore è spesso molto più alto rispetto a
quello pagato ai produttori.
Le funzioni si integrano all’interno di queste filiere, come nel caso di un’azienda agricola che
vende i propri prodotti a un distributore, il quale li fornisce ai supermercati. Il coordinamento
tra i vari attori è essenziale per garantire efficienza e sostenibilità nella produzione e
distribuzione. In un sistema capitalistico, la concorrenza tra le imprese favorisce
l’ottimizzazione delle risorse, l’innovazione e la ricerca di soluzioni vantaggiose per il
mercato e per i clienti. Le regolamentazioni, come quelle che hanno ridotto i costi degli SMS
e del roaming, dimostrano come la competizione possa portare a una diminuzione dei prezzi
e a un miglior accesso ai servizi.
La nascita di un’impresa e i suoi presupposti
La creazione di un’impresa richiede alcuni presupposti essenziali. Innanzitutto, è necessaria
la volontà di un soggetto promotore, che può essere una persona fisica, una persona
giuridica privata (come un’altra impresa) o una persona giuridica pubblica (ad esempio una
regione o un ente statale). Questo soggetto decide di avviare un’attività imprenditoriale
perseguendo determinati interessi.
La nascita di un’impresa dipende anche dagli obiettivi che il promotore intende raggiungere,
che possono variare a seconda delle esigenze economiche, sociali o strategiche. Alcune
imprese nascono con l’intento di creare valore economico, altre per soddisfare un bisogno
tecnico o per svolgere attività di utilità collettiva.
Tipologie di interessi perseguiti dalle imprese
Gli interessi alla base della nascita di un’impresa possono essere distinti in tre categorie
principali:
1. Interessi economico-finanziari: l’obiettivo principale è la creazione e
l’appropriazione di ricchezza. Questo può avvenire tramite la distribuzione di utili o
attraverso l’incremento del valore dell’impresa, monetizzabile in caso di vendita. In
questo contesto, il valore dell’impresa si misura anche attraverso la differenza tra il
capitale investito e il valore di mercato dell’azienda.
2. Interessi tecnico-economici: l’impresa nasce per fornire beni o servizi difficili da
reperire sul mercato o disponibili a condizioni meno vantaggiose. Un esempio è
quello delle cooperative di consumo, create per garantire
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