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Ci sarà l’emissione di Eurobond? Le indicazioni di Mario Draghi sono sempre più attuali


Le indicazioni di Mario Draghi presentate al Parlamento Europeo sono sempre più attuali e indispensabili per una possibile ripresa economica in Europa e in Italia. Finché non verrà realizzato un mercato bancario e finanziario unico anche le maggiori banche europee saranno sempre perdenti nella lotta competitiva a livello internazionale.

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La situazione geopolitica continua purtroppo ad alimentare forti preoccupazioni per i gravi scenari delle guerre in corso ma anche per le implicazioni economiche e commerciali che impattano negativamente sulle popolazioni e sugli stati (la creazione della ricchezza prodotta misurabile in termini di PIL e non solo) produce infatti effetti negativi pesanti sulle aziende, soprattutto PMI, cittadini e Nazioni.

Occorre dunque in Europa una iniziativa forzante che agisca in positivo sulle leve azionabili per produrre sviluppo e buona occupazione.

L’esperienza pur drammatica della pandemia ha consentito di realizzare uno strumento di politica economica molto positivo il NEXT GENERATION E.U. (il nostro PNRR) per aiutare i sistemi a riprendersi. Le risorse in questo caso ammontanti a 700 miliardi di euro sono state reperite con ricorso a prestiti comuni e questa scelta ha aiutato le economie a resistere… oggi occorre un ulteriore sforzo in questa direzione di marcia. I singoli stati nazionali non possono far fronte ad obbiettivi generali impegnativi a livello continentale e mondiale. 

Emerge chiaramente come il tema come quello della  difesa continentale non è possibile che venga affrontato con gli strumenti tradizionali ma da un fronte comune più forte di tutti i paesi dell’Unione. La difesa comune infatti dovrà essere finanziate con risorse aggiuntive non a discapito degli obbiettivi di Sanità e welfare per  poter continuare ad assicurare la qualità della vita dei cittadini europei. Con la garanzia congiunta gli eurobond sarebbero considerati dai mercati un attivo sicuro e questo consentirebbe una emissione a tassi più bassi di quelli emessi dai singoli Stati, specialmente quelli con le economie pù deboli,

Mario Draghi ha fatto dell’Eurobond uno dei punti centrali del suo rapporto sulla competitività presentato alla Commissione UE al Parlamento Europeo e al Parlamento italiano. Questa riteniamo è una proposta matura per dare una svolta positiva alle scelte  politiche  della Unione Europea. Degli Eurobond ha parlato recentemente anche il Governatore della Banca d’Italia Panetta.

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Per Paesi come il nostro i vantaggi dell’introduzione di un debito congiunto con attenuazione del rischio sistemico sarebbero ben evidenti. Oltre al risparmio degli interessi, un titolo europeo avrebbe un rating più elevato,  costituirebbe una porta di accesso privilegiata al mercato internazionale dei capitali e per tale via “completare la costruzione di un mercato dei capitali europeo pienamente integrato, capace di indirizzare il risparmio verso investimenti a lungo termine e ad alto rendimento atteso, anche attraverso lo sviluppo di fondi di venture capital e private equity su scala continentale”, queste sono le affermazioni fatte dal Governatore nelle considerazioni finali il 30 maggio scorso. Questa realizzazione consentirebbe all’Euro anche di confrontarsi con maggior forza con il Dollaro nei mercati internazionali.

Oggi occorrerebbe quindi concludendo creare un mercato dei capitali ampio liquido ed efficiente non per contrastare le altre monete ma per creare le condizioni per un possibile nuovo concreto sviluppo delle economie europee. Speriamo che in una situazione e  orizzonti non certo facili non prevalgano gli egoismi nazionali ma l’interesse comune vero dei popoli e nazioni. 

Gianfranco Antognoli



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