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Meeting Corriere Mag, green e infrastrutture al centro dello sviluppo: ospite dell’incontro l’assessore De Rebotti


Sostenibilità, energia, trasporti, infrastrutture, rigenerazione urbana, formazione e lavoro, sono alcuni dei temi che l’assessore regionale dell’Umbria, allo Sviluppo economico, Politiche del Lavoro, Mobilità, Trasporti e Infrastrutture, Francesco De Rebotti ha affrontato, martedì scorso, nel corso del terzo meeting Mag – Imprese e Sostenibilità, dal titolo Le opportunità del green, presso la sala Pinturicchio del Corriere dell’Umbria, a Perugia. Moderato dal vicedirettore del Corriere dell’Umbria e del Gruppo Corriere, Federico Sciurpa, erano presenti rappresentanti delle associazioni di categoria, imprenditrici e imprenditori.

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Prima di entrare nel merito delle questioni green l’assessore De Rebotti si è complimentato con il Corriere dell’Umbria che rappresenta – ha detto – “un pezzo di storia della nostra regione“. Ha poi fatto riferimento alla crisi dell’editoria e all’impegno della Regione per “salvaguardare le edicole, presidio e simbolo di civiltà. Ci siamo attivati per difendere questo presidio, ancor più nell’area del cratere, e ora stiamo allargando l’azione verso Spoleto e spero possano essere coinvolte sempre più zone”.

Sollecitato dal vicedirettore Sciurpa, l’assessore ha focalizzato l’attenzione sulla questione del nodo di Perugia e, più in generale, sul grande capitolo delle infrastrutture, che ha particolarmente interessato i presenti all’incontro e su cui sono intervenuti anche il presidente di Ance Umbria, Giacomo Calzoni, come pure il responsabile settore Costruzioni Cna Umbria, Pasquale Trottolini, il consigliere regionale FdI Matteo Giambartolomei, l’amministratore delegato di Manini Prefabbricati, Manuel Boccolini e Francesco Pace, Ceo & Founder Acacia Group.

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Da sempre tema centrale nell’agenda politica, le infrastrutture giocano un ruolo decisivo nello sviluppo e nella competitività del territorio. “Presupposto fondamentale nella progettazione di ogni grande opera – ha precisato l’assessore – è il coinvolgimento delle comunità e la comprensione dell’utilità dell’intervento. Ma contemporaneamente, servono le risorse. A oggi, abbiamo un cassetto pieno di buone idee e progetti, ma con zero risorse per la loro realizzazione. Il nodo di Perugia costa 1 miliardo e 300 milioni e, al momento, non è stato finanziato neppure il primo tratto, perché le risorse sono state tutte assorbite, a livello nazionale, da un altro progetto che si chiama Ponte sullo Stretto di Messina, che ha svuotato le casse e quindi la possibilità di attuazione di tanti progetti dell’Italia centrale. Il canale di finanziamento delle grandi opere per l’Umbria è chiuso, a eccezione di quelle in fase di attuazione”.

Altro nodo da sciogliere è quello ferroviario: “Stiamo assistendo all’esclusione dei treni regionali dalla linea direttissima Orte-Roma, su cui confluisce il traffico ferroviario delle Marche e della Toscana, passando per l’Umbria, per una mera operazione di mercato. E’ qualcosa di inaccettabile. Sto cercando di creare un fronte comune fra le quattro regioni coinvolte – Umbria, Toscana, Marche e Lazio – perché quanto sta accadendo è una sciagura assoluta, soprattutto per i nostri pendolari. Nel mentre, si cerca di rafforzare i servizi giubilari della nostra regione”.

Altra declinazione della sostenibilità è la transizione energetica che, per l’assessore, “deve essere accompagnata e supportata anche dalle Istituzioni”. “La sostenibilità è prima di tutto presidio del territorio e presenza. Alle nostre imprese serve un punto di riferimento per gestire questa fase di transizione. Uno degli elementi che incide sulla competitività delle aziende è l’energia: parte di quella fornita dai grandi impianti di derivazione idroelettrica deve andare a beneficio delle imprese. Ma l’innovazione per eccellenza è l’idrogeno che rappresenta una fornitura industriale e della mobilità, divenendo strategico per lo sviluppo. E qui torna la centralità dell’Università di Perugia, con cui stiamo collaborando, perché si intraprenda un progressivo cambio di fornitura energetica, per diventare una regione sempre più green, dal punto di vista della produzione dell’idrogeno”.

Quindi, la formazione che “è elemento essenziale per acquisire competenze innovative, soprattutto per i nostri giovani. Anche l’Università è chiamata a dare il proprio contributo”. Non solo. “Tra le prime azioni che ho fatto da assessore – ha proseguito – è stato mettere mano alle Agenzie formative, in particolare all’Arpal che è stata commissariata per rigenerarsi. Non da meno, i bandi regionali che non possono essere più generici, ma vanno modellati sulla realtà, sulle caratteristiche delle nostre imprese, dando periodicità alla loro uscita”. Infine, la rigenerazione urbana, “un tema interessante che consente di rimodellare i territori, in particolare le aree interne, con interventi di riqualificazione e modelli nuovi capaci di rafforzare anche i servizi”.



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