L’assemblea generale di Confcommercio Imprese per l’Italia, svoltasi nei giorni scorsi nella consueta cornice dell’Auditorium della Conciliazione a Roma, ha visto la partecipazione della delegazione di Confcommercio Lecco guidata dal direttore Alberto Riva. Con lui i componenti della giunta Claudio Somaruga (vicepresidente), Silvia Nessi, Cristina Valsecchi, Sergio Colombo e Peppino Ciresa e dai consiglieri Raffaella Beri, Giulio Bonaiti, Lucio Corti, Eugenio Milani, Luca Spreafico e Roberto Tentori.
Il videomessaggio di Giorgia Meloni
Dopo l’inno di Mameli e un video introduttivo sulla storia di Confcommercio e delle imprese, realizzato in occasione dell’ottantesimo di fondazione dell’associazione, è stato trasmesso il videomessaggio della presidente del Consiglio Giorgia Meloni: “Confcommercio ha accompagnato l’Italia nelle sue trasformazioni e ha interpretato il futuro allargando i propri ambiti di rappresentanza. Voi del terziario di mercato siete uno dei motori dell’economia nazionale”. E ha aggiunto: “Rafforzare la domanda interna, proseguire nel percorso di riduzione della pressione fiscale con un’attenzione particolare al ceto medio sono i nostri obiettivi. So che sono anche i vostri obiettivi, di chi ha a cuore questa nazione e lavora ogni giorno con un solo grande target di riferimento: rendere l’Italia sempre più grande, più forte, più rispettata nel mondo. E so che per farlo ho bisogno di voi, ma so anche che per farlo posso contare su di voi”.
Al centro dei lavori di Roma la relazione del presidente nazionale di Confcommercio, Carlo Sangalli. “L’assemblea coincide con 80 anni di fondazione della Confcommercio avvenuta il 29 aprile 1945 – ha esordito – Una storia di popolo collettiva che ha aggiunto al commercio turismo, servizi, trasporti, professioni e cultura”. Dopo un passaggio dedicato ai dazi (che ha strappato i primi applausi della platea) ha rivolto una domanda provocatoria: “Dobbiamo chiederci: cosa manca ai numeri della crescita per essere più vigorosa? Manca un più vigoroso contributo dei consumi delle famiglie”. Importante la sottolineatura sui giovani: “I giovani sono portatori di innovazione, di propensione al rischio, alla sperimentazione e all’adozione di nuove tecnologie. La crescita della produttività passa da loro. E’ intollerabile lasciare in panchina la parte migliore e più innovativa della nostra forza lavoro”.
Sangalli: “Alle nostre imprese mancano 260mila lavoratori”
Sangalli ha quindi aggiunto: “Alle nostre imprese mancano 260mila lavoratori. Quattro le priorità: demografia e politiche per la famiglia, cura delle competenze, contrattazione collettiva rappresentativa, programmazione dei flussi migratori. Colmare la distanza tra domanda e offerta di lavoro non è solo urgente, è fondamentale per la crescita del Paese”.
E ha sottolineato: “Più donne occupate, più giovani occupati: è necessario ed urgente, sia per l’economia reale che per la democrazia sostanziale. Bisogna mettere al centro il terziario di mercato: perché le nostre imprese, negli ultimi 30 anni, hanno creato 3,8 milioni di occupati”. Nella sua relazione ha parlato anche del credito: “Le garanzie pubbliche hanno avuto un ruolo solo parziale nel contrastare la riduzione del credito alle imprese. Vanno indirizzate ancor di più nei confronti delle imprese meritevoli, ma con difficoltà di accesso al credito. Va sempre più coinvolto il sistema dei Consorzi Fidi, che migliorano il rapporto tra credito e imprese”.
“Siamo costruttori di comunità, tassello indispensabile della storia del Paese”
E sui negozi di prossimità e il rischio desertificazione ha evidenziato: “Chiediamo di mettere mano ad un’agenda urbana nazionale che riconosca il ruolo insostituibile delle attività economiche di prossimità”. Spumeggiante ed energica la conclusione del presidente: “Confcommercio interpreta il ruolo di corpo intermedio da 80 anni: siamo costruttori di comunità, tassello indispensabile della storia del Paese. Siamo una grande organizzazione storica. Storica perché, con le nostre battaglie, le nostre idee, le nostre persone abbiamo incrociato la storia economica e sociale del Paese. Storica perché siamo fatti di storie che, insieme, fanno la storia”.
L’assemblea generale di Confcommercio si è chiusa con l’intervento del ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso: “L’Italia è tornata a contare e non accetta lezioni da altri Paesi. Siamo un Paese forte anche perché ci sono associazioni come la vostra. I corpi intermedi e la rappresentanza sociale sono la forza del nostro Paese. Siamo tornati sulla strada giusta grazie al taglio strutturale del cuneo fiscale, al rinnovo dei contratti tra cui quello del commercio che può indicare la strada anche per altri rinnovi. E alla crescita dell’occupazione”.
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