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Giuseppe Luongo: “abbiamo in programma di andare a correre in Thailandia e tornare in Indonesia per il 2026!”


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Giuseppe Luongo ha rilasciato una lunga e interessante intervista ai colleghi di MXLarge, nella quale offre la sua visione sull’attuale stagione 2025, sull’evoluzione del campionato e sui progetti futuri, compresi i contatti con nuovi Paesi e la possibilità di vedere un GP negli Stati Uniti. Buona lettura

MXLarge: Siamo nel cuore della stagione 2025, con un’emozionante lotta tra il veterano Romain Febvre e il rookie Lucas Coenen. Due piloti molto diversi. Come giudica questa sfida e cosa l’ha colpita di più nella prima parte del campionato?

Luongo: La prima parte della stagione è stata incredibilmente intensa, con gare spettacolari in tutte le classi. In MXGP la battaglia tra Lucas e Romain è sicuramente uno dei punti forti: dimostra che i piloti che maturano esperienza nei campionati europei e in MX2 possono essere subito competitivi anche nella classe regina. È stato così anche per Gajser, Herlings, e ora Coenen. Romain, poi, è un esempio straordinario: a 34 anni è ancora in piena forma e in lotta per il titolo.

MXLarge: È tornato anche Jeffrey Herlings con la vittoria numero 108. Sembra destinato a non fermarsi mai. Quanto è importante per MXGP avere un pilota come lui?

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Luongo: Jeffrey è unico. Considerando tutte le vittorie e gli infortuni affrontati nella sua carriera, è evidente che continuerà a scrivere la storia di questo sport. Le imprese dei piloti, sia nei trionfi che nei momenti difficili, rendono il motocross affascinante per i tifosi e lo aiutano a crescere in notorietà e prestigio a livello mondiale. Il contributo di Herlings in questo senso è stato enorme.

MXLarge: Stanno emergendo nuovi talenti: i fratelli Coenen, De Wolf, Everts, Langenfelder, Adamo. L’MXGP cambierà volto nei prossimi anni. Quanto è entusiasmante immaginare questi piloti sfidare i Lawrence, Haiden Deegan e altri americani?

Luongo: Ogni appassionato sogna di vedere i migliori piloti europei e americani competere tra loro. Purtroppo, oggi ciò è possibile solo al Motocross delle Nazioni. Stiamo però lavorando per portare un GP negli Stati Uniti: sarebbe l’occasione ideale per vedere tutte queste stelle sfidarsi sulla stessa pista.

MXLarge: A proposito di Europa vs USA, ci sono aggiornamenti su eventuali gare extra tra i due mondi?

Luongo: L’obiettivo comune è proprio organizzare un MXGP negli Stati Uniti. Ci stiamo lavorando con impegno, anche se ci sono molti ostacoli da superare. È difficile indicare una data precisa, ma sono ottimista: accadrà, e spero in un futuro non troppo lontano.

MXLarge: Assen torna nel calendario nel 2027. Come è nato questo ritorno? Può diventare una sede fissa per il MXoN?

Luongo: Abbiamo un contratto per l’MXoN 2027 ad Assen. Se l’evento andrà come speriamo, non è escluso che possa diventare una sede ricorrente. Il Motocross delle Nazioni è un evento molto ambito, ma per essere organizzato serve un mix perfetto di logistica, pista, infrastrutture, pubblico e solidità finanziaria. Assen ha tutte le carte in regola.

MXLarge: Quest’anno è saltata l’Indonesia, una perdita importante per tutto il paddock. Ci sono trattative in corso per il ritorno? Si parla anche della Thailandia…

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Luongo: Sì, siamo in trattativa con diversi Paesi extraeuropei, tra cui Indonesia e Thailandia. È molto probabile che nei prossimi anni vedremo il ritorno di alcune di queste nazioni nel calendario MXGP.

MXLarge: Abbiamo visto sui social che ha incontrato Tim Gajser. Era una vacanza o un incontro di lavoro?

Luongo: I momenti lontani dalle gare sono importanti per confrontarsi con i piloti in modo diretto, senza la tensione del weekend di gara. Io sono sempre disponibile a parlare con chi vuole incontrarmi, perché è fondamentale ascoltare le esigenze dei piloti e spiegare loro le strategie di IMR per il futuro del campionato.

MXLarge: Ci sono novità sull’ingresso di nuovi Paesi in calendario o cambiamenti interessanti per i fan?

Luongo: Novità ci saranno, ma è ancora presto per svelarle. Stiamo parlando con diversi organizzatori oltreoceano. Entro settembre annunceremo i Paesi che si uniranno ad Argentina, Cina e Australia nel calendario 2026.

MXLarge: Oggi abbiamo tre grandi serie: AMA Supercross, AMA Motocross e MXGP. La serie World Supercross sta cercando di crescere. Kurt Nicoll dice che sarebbe bello vedere i piloti GP correre nella offseason. Qual è la sua opinione?

Luongo: Credo nella libera concorrenza: una serie migliore avrà naturalmente più successo. Lo dimostrammo con i Masters of Motocross negli anni ’80 e poi con MXGP. In America, l’AMA Supercross e l’AMA Nationals funzionano bene. I costruttori sono chiari: pagano i piloti americani per correre AMA, e gli altri per correre MXGP. Sono due discipline diverse: il Supercross è uno sport, il Motocross un altro.

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Far correre i piloti MXGP anche in Supercross durante la offseason sarebbe dannoso. Già oggi molti lamentano tempi di recupero troppo brevi. Un professionista ha bisogno di riposo e preparazione tra una stagione e l’altra. Correre 12 mesi l’anno aumenterebbe il rischio infortuni, accorcerebbe la carriera dei piloti e ne abbasserebbe il livello di performance. Credo che ogni pilota debba scegliere: o Motocross, o Supercross.



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