Imprese agricole e della zootecnica alle prese con i disservizi del sistema informatico nazionale Sian, gestito da Agea (Agenzia generale per le erogazioni in agricoltura). Con pesanti ritardi nell’accesso ai fondi europei, istruttorie bloccate, liquidazioni parziali e tempi di pagamento sempre più incerti.
Il Sian è oggi un “collo di bottiglia” nella gestione agricola umbra e italiana. Nato per semplificare e informatizzare, sta invece ostacolando la burocrazia agricola a causa di ritardi tecnologici, carenza di manutenzione, scarsa interoperabilità e aumento della complessità normativa.
L’assessorato umbro alle Politiche agricole e l’Autorità di gestione del PSR in queste settimane si sono attivati segnalando ripetutamente le criticità del Sian, aprendo canali di confronto e organizzando riunioni tecniche. Questa azione degli uffici della Regione Umbria è riuscita a sbloccare i pagamenti delle misure a superficie, evitando così di perdere risorse comunitarie vitali per le aziende umbre. Un risultato positivo che, inoltre, è stato esteso a tutte le regioni che lavorano con Agea.
“Siamo di fronte a una situazione non più accettabile che riguarda direttamente le sorti degli imprenditori agricoli e zootecnici umbri e come loro quelle dei loro colleghi di molte altre regioni italiane – spiega l’assessore regionale alle Politiche agricole dell’Umbria, Simona Meloni -. I nostri agricoltori e allevatori continuano infatti a subire danni e ritardi nell’accesso alle risorse stanziate a loro favore nell’ambito delle politiche europee della PAC e dello Sviluppo rurale e questo avviene a causa di problemi tecnici e gestionali del nuovo sistema informatico dell’organismo pagatore nazionale di Agea, ovvero il Sian”.
“Da quando ci siamo insediati – prosegue l’assessore – abbiamo lavorato con grande determinazione per rimuovere ogni ostacolo relativo alle istruttorie e ai pagamenti in capo ad Agea fino a quando, nei giorni scorsi, di fronte a una situazione non più accettabile, abbiamo posto la questione sui tavoli nazionali. Qualcosa si sta muovendo grazie alle nostre sollecitazioni, ma è troppo poco e per questo la nostra azione è solo all’inizio. Non possiamo più tollerare ulteriori ritardi che significherebbero affossare un mondo, quello agricolo, che è il cuore della nostra economia e che, a causa di un sistema informatico nazionale, sta subendo gravi pregiudizi e disservizi. Tutto questo, infatti, comporterà la proroga di numerosi bandi per venire incontro alle giuste richieste di imprenditori e tecnici che però, a cascata, andranno a generare un aggravio di lavoro per tutti e possibili ritardi nelle rendicontazioni”.
“Chiederemo conto .- annuncia Meloni – delle ripercussioni negative che questi malfunzionamenti informatici stanno generando alle nostre aziende. Nonostante gli sforzi e il supporto degli uffici della Regione, che ringrazio per il loro grande impegno, il Sian continua a mostrare problematiche tecniche che rallentano le istruttorie per la partecipazione ai bandi sulle misure agroambientali, con conseguenti ritardi nei pagamenti e, in alcuni casi, liquidazioni parziali delle domande”.
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