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tutti gli aiuti per le PMI


Il Senato sta lavorando al DDL Piccole e Medie Imprese del 2025.

Il Disegno di Legge in corso d’esame a Palazzo Madama prevede una serie di aiuti e misure rivolte alle PMI italiane.

In questo articolo vi spieghiamo cosa prevede il DDL, a chi si rivolge e quando entrerà in vigore.

DDL PICCOLE E MEDIE IMPRESE 2025, TUTTI GLI AIUTI IN ARRIVO

Il Parlamento sta completando il “Disegno di legge annuale sulle piccole e medie imprese”. Il DDL, attualmente in fase di valutazione da parte della X Commissione Industria, Commercio, Turismo, Agricoltura e Produzione Agroalimentare, propone diversi aiuti per potenziare il sistema produttivo nazionale.

In attesa che il testo sia votato in via definitiva da Camera e Senato, scopriamo insieme quali sono le principali novità e le misure che introduce per imprenditori e professionisti.

1) PART TIME INCENTIVATO PER IL RICAMBIO GENERAZIONALE

Arriva la possibilità di prevedere il part-time incentivato per facilitare l’uscita graduale dei lavoratori prossimi alla pensione e favorire il ricambio generazionale nelle aziende con meno di 50 dipendenti.

L‘articolo 4 della norma, cioè, prevede che i dipendenti che entro il 1° Gennaio 2028 maturano i requisiti per la pensione possono trasformare il loro contratto da tempo pieno a part-time (riduzione tra 25% e 50% dell’orario di lavoro).

Al contempo, il lavoratore a tempo parziale riceve un esonero del 100% dai contributi previdenziali personali, fino a 3.000 euro annui, con un limite di spesa di 1 milione di euro per il 2026 e 1,4 milioni per il 2027. Per compensare la riduzione dell’orario, poi, la legge riconosce ai lavoratori una contribuzione figurativa che copre la quota di stipendio non percepita.

La norma infine, prevede che il datore di lavoro deve contestualmente assumere un giovane con contratto a tempo pieno e indeterminato, incentivando così l’occupazione giovanile. La misura sarà sperimentale per 2026 e 2027 e riguarderà un massimo di 1.000 lavoratori.

2) INCENTIVI FISCALI PER LE RETI DI IMPRESE

Tra gli aiuti previsti, il testo introduce degli incentivi fiscali per le reti di imprese, favorendo la collaborazione tra aziende per investimenti comuni. Nello specifico, prevede l’esenzione fiscale sugli utili accantonati.

Cioè, le imprese che partecipano a un contratto di rete possono destinare una parte degli utili a un fondo patrimoniale comune, destinato a finanziare investimenti previsti nel programma di rete. Questi utili, se accantonati in un’apposita riserva e utilizzati solo per gli investimenti pianificati, non saranno soggetti a tassazione fino al completamento dell’investimento. L’agevolazione è applicabile dal 2026 al 2028, con un limite massimo di 1 milione di euro per impresa all’anno.

Per tale aiuto, il Parlamento ha stanziato 15 milioni di euro all’anno dal 2027 al 2029. La misura punta a stimolare la creazione di almeno 63 nuove reti d’impresa ogni anno, incentivando la cooperazione tra aziende, specialmente quelle di piccole dimensioni.

3) ACCESSO AL CREDITO PIÙ SEMPLICE

Il Disegno di Legge introduce nuove regole per facilitare l’accesso al credito bancario alle imprese. Come? Permettendo di cartolarizzare beni di magazzino e crediti futuri. Questo sistema consente alle aziende di trasformare i loro beni in garanzie finanziarie per ottenere prestiti. Inoltre, permette la cessione dei beni a una società veicolo d’appoggio (SVP), migliorando le condizioni di credito e aumentando la liquidità disponibile.

4) AIUTI PER LA COLLABORAZIONE TRA MPMI

La norma introduce il riconoscimento delle Centrali consortili come Enti mutualistici di sistema, favorendo la collaborazione tra micro, piccole e medie imprese (MPMI) già riunite in consorzi. L’obiettivo è aumentare la competitività e stimolare l’innovazione attraverso modelli organizzativi basati sulla solidarietà e il partenariato.

Stando alle novità introdotte, per ottenere il riconoscimento, una Centrale consortile deve riunire almeno 5 consorzi distribuiti su 3 Regioni, ciascuno con almeno 10 imprese consorziate. Deve inoltre istituire un fondo patrimoniale  mutualistico finanziato dai contributi degli associati.

Inoltre, il DDL prevede azioni per promuovere l’occupazione tra i consorziati, migliorare la formazione dei lavoratori, favorire la partecipazione a gare pubbliche e incentivare pratiche di sicurezza sui luoghi di lavoro.

5) PIÙ SICUREZZA PER I LAVORATORI IN SMART WORKING

Via a nuove misure di sicurezza per il lavoro agile. La norma stabilisce che i datori di lavoro devono fornire annualmente un’informativa scritta ai dipendenti e ai rappresentanti per la sicurezza, indicando i rischi generali e specifici legati alla modalità di lavoro remoto. Particolare attenzione viene riservata all’uso dei videoterminali, per prevenire problemi ergonomici e sanitari.

Il lavoratore ha l’obbligo di cooperare nell’attuazione delle misure di prevenzione adottate dal datore di lavoro per ridurre i rischi connessi all’attività svolta fuori sede. Inoltre, la legge prevede sanzioni per i datori di lavoro che non rispettano l’obbligo di informazione, con pene che vanno da 2 a 4 mesi di arresto o multe tra 1.200 e 5.200 euro.

6) NO ALL’ASSICURAZIONE PER ALCUNI VEICOLI AZIENDALI

L’articolo 7 del testo introduce un aiuto per abbassare i costi aziendali. Viene prevista infatti, un’esenzione dall’obbligo di assicurazione per i carrelli elevatori e altri veicoli aziendali impiegati in aree ferroviarie, portuali e aeroportuali, purché non immatricolati e utilizzati esclusivamente in zone non accessibili al pubblico.

7) NOVITÀ SU FORMAZIONE IN CIG E SICUREZZA SUL LAVORO

Il DDL prevede delle misure per semplificare la gestione della sicurezza sul lavoro e migliorare la formazione dei lavoratori in cassa integrazione (CIG).

L’INAIL, entro 120 giorni dall’entrata in vigore della legge, elaborerà modelli semplificati di organizzazione e gestione per micro, piccole e medie imprese, adattandoli alle loro dimensioni e necessità. Inoltre, fornirà supporto alle aziende nell’applicazione pratica di questi modelli.

Per quanto riguarda la formazione dei lavoratori, la legge consente l’erogazione di corsi anche durante i periodi di cassa integrazione, sia in caso di sospensione totale che di riduzione dell’orario. Il responsabile della sicurezza aziendale potrà svolgere interventi formativi direttamente nei luoghi di lavoro dove si verificano anomalie o incidenti, utilizzando tecnologie di simulazione per migliorare l’apprendimento.

Inoltre, viene introdotta una sanzione per i lavoratori in CIG che rifiutano di partecipare a corsi di formazione sulla sicurezza sul lavoro senza giustificato motivo, comportando la decadenza dal beneficio del sostegno al reddito.

8) AIUTI PER LE PMI DEL SETTORE MODA

Il DDL, all’articolo 2, prevede anche misure finanziarie per il settore della moda e per le aggregazioni di imprese. L’obiettivo è sostenere il rilancio industriale e favorire la crescita economica nelle aree colpite da crisi industriali. Nello specifico, il testo introduce dei finanziamenti per le PMI della moda.

Ossia, verranno trasferiti 100 milioni di euro al Fondo per la crescita sostenibile per finanziare programmi di sviluppo proposti da PMI del settore moda. L’importo dei progetti finanziabili deve essere compreso tra 3 milioni e 20 milioni di euro. Inoltre, la legge prevede che le agevolazioni siano valorizzate per le aggregazioni di imprese, cioè gruppi di aziende che collaborano per progetti comuni, aumentando la competitività del settore.

Un Decreto ministeriale poi, stabilirà le condizioni precise per l’assegnazione dei fondi, rispettando le regole sugli aiuti di Stato e garantendo la trasparenza. Per restare informati, vi consigliamo di iscrivervi alla nostra newsletter gratuita per ricevere tutti gli aggiornamenti, al canale Whatsapp e al canale Telegram.

9) SEMPLIFICAZIONI PER LE START UP E PMI INNOVATIVE

La legge delega il Governo a riordinare e semplificare la normativa sulle start up innovative, PMI innovative, spin-off e incubatori entro 12 mesi, creando un testo unico che renda più coerente il quadro legislativo. L’obiettivo è unificare e razionalizzare le regole esistenti, eliminando quelle obsolete e semplificando gli adempimenti burocratici. Inoltre, si punta a rafforzare la collaborazione tra università, enti di ricerca e imprese per incentivare la creazione di nuove start up.

10) RIACQUISTO DI AREE PER I CONSORZI DI SVILUPPO INDUSTRIALE

La legge modifica i tempi entro cui i Consorzi di sviluppo industriale possono esercitare il diritto di riacquisto di aree cedute per attività industriali o artigianali. Il termine per il riacquisto di aree non utilizzate viene ridotto da 5 anni a 3 anni, mentre quello per gli stabilimenti di attività cessate passa da 3 anni a 18 mesi.

Questa disposizione si applicherà solo alle cessioni e alle cessazioni avvenute dopo l’entrata in vigore della legge. L’obiettivo principale è accelerare il recupero di aree e stabilimenti inutilizzati, favorendo una maggiore efficienza nella gestione dei territori industriali.

11) VERSO LA RIORGANIZZAZIONE DEI CONFIDI

La riforma prevede anche il riordino delle regole per agevolare il sostegno alle PMI nel settore finanziario, ampliando la possibilità di adesione ai Confidi anche a soggetti diversi dalle imprese e dai liberi professionisti. Ricordiamo che i Confidi sono consorzi o cooperative che facilitano l’accesso al credito per le piccole e medie imprese, offrendo garanzie sui finanziamenti concessi dalle banche e altri istituti finanziari.

Viene, inoltre, proposta una semplificazione delle attività esercitabili dai Confidi, con un focus particolare sulla consulenza alle imprese, permettendo una riduzione dei costi burocratici per la valutazione del merito creditizio. La legge in sostanza, intende favorire la collaborazione tra Confidi, incentivando processi di integrazione e migliorando le opportunità di accesso al credito per le PMI.

I Decreti legislativi per attuare questa riforma saranno adottati entro 12 mesi dall’entrata in vigore della legge e noi, vi faremo sapere.

12) STOP ALLE RECENSIONI FALSE ONLINE

Il Disegno di Legge prevede anche un altro aiuto per le PMI. Cioè, introduce delle regole per contrastare le recensioni false online. Lo scopo è tutelare i consumatori e garantire trasparenza per le aziende del settore turistico e della ristorazione.

La norma stabilisce che le recensioni devono provenire da utenti identificati e che abbiano effettivamente usufruito del servizio o del prodotto. Le aziende recensite avranno il diritto di replica e potranno richiedere la cancellazione di recensioni non veritiere o obsolete. Inoltre, viene vietata la compravendita di recensioni, la loro attribuzione errata a prodotti diversi e la manipolazione tramite incentivi.

L’Autorità garante per la concorrenza potrà sanzionare chi viola queste disposizioni.

QUANDO ENTRA IN VIGORE

Il Disegno di Legge entrerà in vigore appena sarà approvato in Parlamento in via definitiva e con la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, su cui vi aggiorneremo. Per restare informati, vi consigliamo di iscrivervi alla nostra newsletter gratuita per ricevere tutti gli aggiornamenti, al canale Whatsapp e al canale Telegram.

TESTO PDF DEL DDL PICCOLE E MEDIE IMPRESE 2025

Mettiamo a vostra disposizione il testo provvisorio (PDF 1,9 Mb) pubblicato dal Senato l’11 Giugno 2025. Vi aggiorneremo appena la norma sarà pubblicata in Gazzetta Ufficiale.

ALTRI AIUTI E AGGORNAMENTI

Vi potrebbe interessare leggere l’approfondimento su quali sono i bonus per le imprese attivi nel 2025. E a proposito di aiuti per le aziende, vi consigliamo di consultare la nostra guida ai bonus famiglie, lavoratoti e imprese del 2025. Utile anche l’elenco aggiornato degli incentivi alle assunzioni disponibili in Italia.

Vi consigliamo di leggere anche gli approfondimenti su:

Per conoscere tutte le altre agevolazioni è possibile visitare la nostra pagina dedicata gli aiuti per le imprese. Poi, potete restare informati sulle nuove leggi, infine, vi consigliamo di seguire la sezione leggi, dove sono presenti tutte le news normative.

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