13 giugno 2025 18:29
di GAETANO MARCO GIAIMO
Il digitale raccontato da chi lo vive: è questo il sottotitolo del seminario “ReP Digital Talks”, trasmesso dagli studi di Radio Soverato su diversi canali social. Il seminario di confronto dedicato alla trasformazione digitale che attraversa la nostra Regione ha visto la partecipazione di esperti del settore, professionisti della comunicazione e rappresentanti delle imprese. L’evento è inserito nell’ambito del Progetto “Reciprocità e Protagonismo”, selezionato e sostenuto dal Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa sociale per ridurre il divario digitale nel Mezzogiorno: il progetto è promosso dal CIOFS/FP Calabria ETS, in partenariato con ARCES e CIOFS Scuola Ets e coinvolge oltre 150 partecipanti tra Reggio Calabria, Rosarno e Soverato.
A moderare la discussione la giornalista Lorena Pallotta che ha posto diverse domande agli ospiti di oggi: Carmen Macrina, psicologa direttrice del CIOS FP di Soverato; Silvano Barbalace, Segretario Generale Confartigianato Calabria; Noemi Spinetti, Content Creator; Tatho, cantautore. Il dibattito ha toccato varie tematiche: “L’obiettivo iniziale era la formazione degli utenti ma abbiamo raggiunto anche la creazione di un ambiente familiare: il momento più emozionante è quando le persone tornano per seguire un corso diverso dal primo” ha affermato Macrina, “Formare gli adulti nel digitale non è semplice, però vedi la curiosità nei loro occhi e la voglia che hanno di mettersi in gioco. Ad oggi, sulle tre sedi (Rossano, Reggio Calabria e Soverato) contiamo 150 iscritti”.
Il punto di vista delle aziende è stato espresso da Barbalace: “Mancano competenze formative specializzate in grado di aiutarci, ho avuto modo di conoscere direttamente il Progetto ReP e questi corsi sono importantissimi perché anche dal punto di vista dell’imprenditore spesso non si riesce a cogliere la necessità del digital marketing. Penso che sia il momento ideale per i giovani andati via di tornare in Calabria perché la musica sta cambiando”. Sull’importantissimo tema della comunicazione digitale è intervenuta anche Spinetti: “Ho scelto di utilizzare il dialetto in seguito a un commento di un hater che attaccava il mio accento. I miei contenuti prendono ispirazione dalla vita quotidiana: voglio parlare di una comunità che mi ha richiamata a sé, trasmettere genuinità è il modo migliore per arrivare al pubblico. Spesso non si capisce che dietro a un contenuto di un minuto e mezzo ci sono ore e ore di studio e lavoro”.
Anche Tatho è tornato in Calabria e fa della sua voglia di creare arte nella nostra regione uno dei suoi messaggi principali: “Dobbiamo cercare di rimuovere l’idea che il dialetto sia uno strumento linguistico grezzo, è parte delle nostre radici. Grazie ai social si ha possibilità di fare networking e arrivare anche a persone che vivono molto lontano, addirittura si creano collaborazioni. Il consiglio ai giovani che vogliono fare musica è non avere paura, rimanere sé stessi e non ispirarsi troppo a qualcun altro. Tornare non è facile, richiede sacrificio, ma se tutti iniziamo a farlo automaticamente si creeranno necessità che porteranno lavoro”. Un altro seminario telematico seguirà questo incontro a giugno, prima dell’incontro conclusivo a Reggio Calabria: la digitalizzazione è una sfida per i lavoratori e per le aziende ma bisogna essere pronti a coglierla.
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