La storica azienda piemontese chiude: colpiti migliaia di lavoratori nel Nord Italia, tantissimi rimasti senza lavoro.
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In un momento in cui il Made in Italy sembra vivere una nuova primavera, sostenuto da numeri incoraggianti nell’export e da un’immagine solida all’estero, arrivano segnali di tutt’altro segno dal cuore produttivo del Nord. Si tratta di quelle notizie che sembrano contraddire l’ottimismo dei dati, raccontando una realtà più frammentata e complessa.
Sulle colline piemontesi, dove da decenni si respira il ritmo delle fabbriche e delle piccole imprese, una nube grigia si è addensata inaspettatamente. Il silenzio calato in alcune zone produttive non è un normale passaggio stagionale, ma il segnale evidente di una crisi strutturale che ha colpito un nome familiare a molte generazioni.
Nel tessuto economico e sociale di interi territori, i marchi storici rappresentano molto più di una realtà commerciale: sono identità, sicurezza, radici. Quando una di queste realtà inizia a cedere sotto il peso di anni difficili, il contraccolpo si sente non solo tra le mura dell’impresa, ma in tutta la comunità che le ruota attorno.
A nulla sembra essere servita, in questo caso, l’onda lunga della ripresa post-pandemica, che ha portato a un +2,5% delle esportazioni nei primi mesi del 2025. Laddove l’estero sorride, è il mercato interno a fare male. Una ferita che si allarga silenziosamente, lasciando dietro di sé negozi chiusi e famiglie in allarme.
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La crisi colpisce un marchio simbolo del Piemonte
Tra i colli dell’Astigiano, nel comune di Cocconato, si consuma l’ennesimo dramma industriale italiano. A essere travolta è Conbipel, la storica azienda di abbigliamento fondata negli anni ’50 e oggi sull’orlo della definitiva scomparsa. Dopo aver già chiuso diversi punti vendita, l’azienda ha annunciato la chiusura di altri 48 negozi nel corso del 2025, lasciando 1300 famiglie senza garanzie economiche. Come riporta Piemonte Top News, il piano di salvataggio avviato nel 2022 non ha prodotto gli effetti sperati.
La situazione è precipitata nonostante il tentativo di rilancio seguito al passaggio di proprietà alla BTX Italian Retail and Brand, controllata dalla società asiatica Eapparels Ltd. L’apertura della “composizione negoziata di crisi” sancita dal tribunale di Asti rappresenta l’ultima chance per evitare il fallimento. Per la sede centrale di Cocconato è già stata avviata la procedura di cassa integrazione straordinaria, mentre i sindacati parlano apertamente di emergenza sociale.
Un colpo durissimo per il territorio e l’intero comparto tessile
Il tracollo di Conbipel rappresenta molto più di una crisi aziendale: è il simbolo di un malessere profondo che attraversa tutto il comparto tessile italiano, messo in ginocchio dalla concorrenza internazionale, dai cambiamenti nei consumi e dalle difficoltà logistiche.
In Piemonte, dove il marchio ha avuto origine e dove ha costruito una rete fitta di relazioni industriali e occupazionali, l’impatto della chiusura si traduce in centinaia di famiglie senza più un reddito, e in un vuoto economico che rischia di allargarsi ad altri settori collegati.
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