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Greenthesis, crescita pulita sulle ali della circolarità


Si fa presto a dire sostenibilità, ridotto impatto ambientale, economia circolare, ma nella pratica quante imprese sono poi in grado di rendere davvero concrete affermazioni, o spesso, proclami che rischiano soltanto di trasformarsi in mere strategie di comunicazione e di greenwashing? Una realtà, tutta italiana, pioniera nello sviluppo di processi e tecnologie green è Greenthesis, tra i principali player del Paese nel settore della gestione integrata del ciclo dei rifiuti urbani e industriali, del recupero multimateriale, delle bonifiche ambientali, della riqualificazione di siti inquinati, delle energie rinnovabili. Un know-how trentennale alle spalle, Greenthesis ha saputo trasformarsi negli anni adattandosi alle nuove sfide globali, a cui cerca di dare risposta attraverso innovazione continua e processi e tecnologie all’avanguardia. Una metamorfosi scientifica, industriale, commerciale e finanziaria, che l’ha portata alla quotazione e poi al delisting, sempre con un focus chiaro e definito sugli Esg, sull’autonomia tecnologica, sulle progettualità coerenti con il Pnrr. L’approccio ingegneristico al business, unito a una forte vocazione per l’innovazione e a una strategia improntata all’economia circolare, alla riduzione delle emissioni e al risparmio energetico, gli consente di presidiare ogni fase del ciclo dei rifiuti, dalla raccolta al trattamento, fino al recupero, rigenerazione e valorizzazione dei materiali, e di fornire  soluzioni sostenibili per la transizione ecologica. Anche grazie a una rete capillare di impianti di ultima generazione in tutta Italia, tra cui impianti di selezione e trattamento rifiuti vocati al recupero di materia, termovalorizzatori, impianti di depurazione reflui per recupero di nutrienti ed acqua per irrigazione, impianti di trattamento chimico-fisico e biologico con recupero energetico del biogas, discariche controllate con valorizzazione delle superfici chiuse per installazione di parchi fotovoltaici. Un’evoluzione, quella di Greenthesis verso l’economia circolare, del tutto naturale, rafforzata anche tramite l’acquisizione di aziende terze, come sottolinea Roberto Zocchi, Chief business officer per le nuove tecnologie e le energie rinnovabili della società. «La sostenibilità non è mai stata per noi un concetto astratto», afferma. «Prima che se ne iniziasse a parlare seriamente e in modo più generalizzato, noi l’avevamo già integrata nei nostri processi, fattore che ci ha dato un vantaggio competitivo non indifferente. Questo impegno è testimoniato anche dal continuo investimento in innovazione tecnologica e digitalizzazione, con un’attenzione particolare a soluzioni avanzate come il sistema CarboREM, che si basa su tecnologia HTC, processo di idrolisi termica che distrugge la struttura colloidale del fango permettendo all’acqua legata di diventare libera, consentendo quindi di disidratare facilmente il fango e, di conseguenza, solubilizzare la matrice organica, che favorisce la produzione di biogas in digestione anaerobica, diminuendo il volume di fanghi destinato alla discarica. O, ancora, soluzioni innovative per il trattamento delle acque contaminate per produrre idrogeno verde. «L’innovazione per noi non è un vezzo, ma un elemento strutturale», sottolinea Zocchi, «Puntiamo su nuove tecnologie e acquisizioni e collaborazioni con startup o aziende già operative per aggiungere valore ai nostri cicli produttivi e generare impatti positivi sul territorio». Mol-ti i cantieri in cui Greenthesis è impegnata su tutto il territorio italiano, alcuni interventi all’interno di diversi Siti di interesse nazionale (SIN). Dalla Campania alla Lombardia, fino all’Abruzzo, con vari progetti di bonifica, risanamento ambientale ed anche rigenerazione urbana che, ad oggi, contano oltre 3 milioni di mq di aree bonificate e oltre 2 milioni di tonnellate di suolo contaminato trattato.Attraverso l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia e processi certificati, Greenthesis contribuisce concretamente alla tutela della salute pubblica e alla rigenerazione sostenibile dei territori con anche l’utilizzo di tecnologie d’avanguardia o poco utilizzate in Italia. Fra queste, il desorbimento termico (processo di depurazione del suolo inquinato che rimuove i contaminanti organici volatili e semivolatili contenuti nel terreno da bonificare vaporizzandoli), il soil washing (lavaggio del suolo con acqua contenente detergenti e solventi, in modo da rimuovere le sostanze inquinanti presenti e consentire, una volta che la contaminazione è stata rimossa, di riutilizzare o rinaturalizzare il suolo) e la phytoremediation (tecnologia che sfrutta la capacità di alcune piante di fitoestrarre metalli pesanti o indurre la degradazione di composti organici in terreni contaminati). Interventi che rispondono ai più elevati standard ambientali, come d’altronde tutti i progetti che vedono coinvolti Greenthesis, sempre incentrati su tecnologie e impianti all’avanguardia. Come quello, ad esempio, per il recupero della vetroresina delle pale eoliche a fine vita, materiale molto difficile da trattare per recuperarlo e altrimenti destinato in discarica. Un progetto cofinanziato dai fondi Pnrr. «Il processo di recupero della vetroresina, per il quale stiamo seguendo specifici progetti di ricerca anche col Politecnico di Milano e con altri istituti di ricerca universitari, consente di ricavare materia prima seconda utilizzabile per esempio, sotto forma di granulo di vetroresina selezionato, nello stampaggio di nuovi prodotti», spiega Giuseppe Farolfi, Sustainability & Csr Manager di Greenthesis. Molteplici gli utilizzi possibili in ambito manifatturiero: realizzazione di barche, componenti di arredo, sanitari, vasche, piatti doccia, sci, solo per fare qualche esempio. Greenthesis non si ferma al recupero della vetroresina. L’azienda ha anche avviato un progetto innovativo che riguarda il recupero degli scarti tessili pre-consumo, con la costruzione di un impianto in provincia di Padova per la sfilacciatura e il recupero delle fibre. «Vogliamo trasformare tessuti o capi d’abbigliamento invenduti o sfridi di produzione in nuova fibra riutilizzabile per tessuti tecnici, imbottiture e materiali isolanti», afferma Farolfi. L’azienda sta sviluppando sistemi di raccolta innovativi per gli scarti tessili pre-consumo, con tracciabilità tramite Qr code, in modo da garantire la qualità delle fibre destinate a essere reimmesse nei cicli produttivi. Un altro settore in cui Greenthesis è attiva è quello delle acque contaminate, con impianti per il trattamento del percolato in sito, che consente di ottenere acqua senza Pfas utilizzabile per l’irrigazione. Sul fronte energetico ha realizzato un impianto di teleriscaldamento a Rea Dalmine, che ha permesso di ridurre significativamente le dispersioni termiche e allacciare 11mila nuove utenze alla rete di calore di Bergamo. «Attivo dal 2001,  è nato come impianto di valorizzazione energetica dei rifiuti urbani e assimilabili. Fin dall’inizio si è distinto per le elevate performance ambientali, tra le migliori in Italia e in Europa, grazie alle ridotte emissioni in atmosfera e all’alto rendimento nella produzione di energia», spiega Farolfi. Con un accordo pluriennale formalizzato, dal 2024 l’impianto è diventato fornitore di A2A Calore e Servizi per il recupero del calore residuo che in precedenza veniva disperso in atmosfera.  «Questo calore, essendo a bassa temperatura e pressione, è stato reso recuperabile grazie ad alcune modifiche progettuali e viene ora convogliato tramite una condotta lunga circa sei chilometri che collega l’impianto alla rete di teleriscaldamento di Bergamo. Un intervento che ha permesso di incrementare significativamente il rendimento energetico complessivo dell’impianto, che oggi produce non solo energia elettrica, ma anche energia termica durante la stagione invernale». Inoltre, l’azienda sta affrontando nuove sfide, come il recupero di materia e componenti elettronici dai pannelli fotovoltaici a fine vita e la produzione di idrogeno verde, con l’obiettivo di affiancare ai suoi storici servizi soluzioni sempre più avanzate dal punto di vista ambientale. Non è un caso che abbia conquistato un rating ESG “A” da Cerved Rating Agency, che segnala una gestione efficace di rischi e opportunità ambientali, sociali e di governance. Inoltre, ha ottenuto un rating finanziario Investment Grade (B1.1), che testimonia l’affidabilità e solidità del Gruppo. A questi si aggiunge il massimo rating di legalità (3 stelle) conferito dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, a garanzia di una gestione trasparente e responsabile. Certificazioni che testimoniano il forte impegno dell’azienda per un mondo più sostenibile.

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