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3 startup contro lo spreco alimentare e l’inquinamento da plastica


In Italia lo spreco alimentare ha raggiunto i 14,1 miliardi di euro nel 2024, con il 28,5% concentrato nella fase di commercializzazione. Per affrontare sfide di questo tipo con approcci innovativi, FoodSeed, il programma di accelerazione AgriFoodtech promosso da CDP Venture Capital SGR, con il supporto di Fondazione Cariverona, UniCredit e Eatable Adventures, ha selezionato tre startup italiane, Mama Science, Alkelux e AgreeNET. Tutte realtà impegnate a trasformare le sfide del packaging e della shelf life dei prodotti in soluzioni concrete, scalabili e a basso impatto ambientale. Vediamole insieme.

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1. Mama Science: l’alternativa sostenibile alla plastica nel packaging alimentare

Mama Science, con sede a Bologna, ha sviluppato una linea di coating e film biodegradabili realizzati interamente da materie prime vegetali. I materiali, ottenuti con processi ispirati a quelli che avvengono in natura, replicano le proprietà della plastica senza gli effetti dannosi sull’ambiente. Si tratta di materiali biomimetici 100% bio-based, che replicano le proprietà della plastica senza causare gli stessi dannosi impatti ambientali, offrendo un’alternativa sostenibile ed efficace ai tradizionali imballaggi plastici. Applicati su verdure, carni o latticini, prolungano la shelf-life dei prodotti riducendo drasticamente l’utilizzo di imballaggi convenzionali.

2. Alkelux: additivi naturali per combattere lo spreco alimentare

Dalla Sardegna arriva invece la proposta di Alkelux, che ha messo a punto un additivo antimicrobico naturale derivato dagli scarti della liquirizia. La polvere, facilmente integrabile nei materiali di confezionamento senza modificare le linee produttive esistenti, ha già mostrato risultati significativi nel prolungamento della conservazione di frutta fresca come le fragole. Completamente priva di metalli e solubile in acqua, rappresenta una soluzione scalabile contro lo spreco. Ciò consente alle aziende del settore del packaging di adottare questa tecnologia senza affrontare costosi interventi strutturali, contribuendo così alla riduzione dello spreco alimentare in un’ottica sostenibile ed efficiente.

3. AgreeNET: prolungare la shelf-life con soluzioni naturali

Infine, AgreeNET, startup specializzata in tecnologie bioattive, ha ideato un POD biodegradabile da inserire direttamente nelle confezioni. Il dispositivo, grazie alle sostanze naturali che emette – componenti funzionali normalmente prodotte dalle piante per proteggersi da microrganismi patogeni – è in grado di allungare la shelf life dei prodotti anche di 20 giorni offrendo un vantaggio competitivo concreto per chi esporta.

Soluzioni tangibili a sfide globali

“In un momento in cui la pressione ambientale e l’evoluzione normativa stanno riscrivendo le regole del settore agroalimentare, l’innovazione non è più una scelta: è una necessità,” afferma Alberto Barbari (nella foto sotto), Regional VP Italy di Eatable Adventures. “Le startup di FoodSeed mostrano il potenziale dell’open innovation nel guidare la transizione verso modelli più sostenibili, offrendo soluzioni tangibili a sfide globali come lo spreco alimentare e l’inquinamento da plastica. Ora spetta alle aziende italiane accompagnare questa spinta, dando a queste realtà strumenti e spazio per generare vero impatto”.



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