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Non c’è pace per il fisco: tanti sconti, senza risorse


Prendiamo cinque dichiarazioni fatte ieri dal governo su fisco e tasse e capiamo che la destra parla la stessa lingua, e non ha nulla da eccepire, se si tratta di togliere diritti sociali e di cittadinanza. Su tutto il resto, ad esempio gli ingenti sconti fiscali chiamati «rottamazione» e «pace fiscale” dal «Vicepremier 1 Matteo Salvini» o sul taglio dell’Irpef sostenuto dal «Vicepremier 2 Antonio Tafani» di Forza Italia, si ripropongono i veti incrociati.

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In mattinata ieri la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è andata all’assemblea degli Stati generali dei commercialisti 2025. Vista la platea ha pensato di dire qualcosa di gradito. E ha ricevuto applausi. Il disco è sempre lo stesso: «Taglio delle tasse in modo equo, ora ci concentreremo sul ceto medio». S’intende qui per «taglio delle tasse» l’uso di 10 miliardi di euro in denaro pubblico, proveniente dall’Irpef pagato dai dipendenti, per tagliare il «cuneo fiscale», cioè la differenza tra il costo totale del lavoro per il datore di lavoro e lo stipendio netto che il lavoratore effettivamente percepisce. Il 23% fino a 28mila euro, Il 35% tra 28mila e 50mila euro, e il 43% oltre i 50mila euro.

Meloni ha ricordato che è stato reso «strutturale» dall’ultima legge di bilancio. Significa che, invece, di aumentare i salari si prenderanno i soldi pubblici per alleggerire il peso del costo del lavoro, effettivamente alto, alle imprese. Ma c’è un però. In due anni e mezzo di governo Meloni la pressione fiscale è invece aumentata. Per l’Istat è passata dal 41,4% al 42,6%, oltre un punto percentuale tra il 2023 e il 2024. Si vede che il taglio delle tasse non è stato poi così tagliente.

Poi è arrivata l’intendenza ed è scoppiato il caos. Ad esempio, la promessa di «pensare al ceto medio», come se non lo avesse fatto negli ultimi anni, ha acceso l’allarme rosso al ministero dell’Economia. Il viceministro Maurizio Leo, che di solito fa il pungiball delle contese nelle maggioranza, ha avvertito che bisogna fare attenzione ai conti. «Vogliamo applicare un’aliquota più bassa rispetto al 35%, al 33%, per chi ha redditi fr» i 28 e i 50mila-60 mila euro».

È un passaggio ritenuto necessario per la legge delega sul fisco che procede spedita, si fa per dire: «16 decreti legislativi e quattro testi unici approvati, non era mai successo dal 1970» ha detto Leo.

Nel suo intervento davanti ai commercialisti il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha preso tempo: per il taglio dell’Irpef abbiamo altri due anni e mezzo”.Questa è la filosofia del fare un passo alla volta che si scontra con le esigenze di bandiera di Salvini. «Per la Lega e per il governo – ha detto quest’ultimo- serve una giusta pace fiscale, cioè una rottamazione di milioni di cartelle esattoriali. Questa è una priorità, anzi un’emergenza». Il contrario di quello che ha detto Leo.

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E infatti è arrivato Tajani che ha bastonato la proposta di Salvini: «La priorità è il taglio dell’Irpef, poi la rottamazione». Alla fine la storia è sempre quella: le risorse non ci sono, ma si parla alla base elettorale: invece di parlare di salari, e di un sistema fiscale realmente progressivo, si parla di sconti fiscali illudendosi che ciò porti alla crescita.

«Fino ad oggi Meloni le tasse le ha aumentate, e con i suoi 20 condoni fiscali ha aiutato i furbi» ha detto Angelo Bonelli (Avs). «Il taglio alle tasse lo ha fatto alle banche» ha ricordato Giuseppe Conte alludendo al «prestito» ottenuto dal governo per restituirlo tra un paio d’anni alle banche. «Come un sempreverde – ha detto Francesco Boccia (Pd) – un abito quattro stagioni, ad un certo punto a destra tirano fuori il taglio delle tasse».

I margini, già esigui, per proseguire questa politica sono messi a rischio dall’impegno preso da Meloni di aumentare la spesa militare. Lei dà per certo di avere raggiunto il 2% d’accordo con la Nato, la Commissione Ue ha detto che è all’1,3%. Quando si dovrà arrivare al 3,5% del Pil non ci saranno risorse per il Welfare. Meloni punta a un altro condono. Almeno per il suo governo.



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