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L’industria di marca continua a investire, assemblea Centromarca


Nel 2024, seppur in un contesto critico di mercato, il 55,7% delle industrie ha mantenuto gli impieghi in linea con gli anni precedenti e il 38,5% li ha aumentati. Tra i principali ambiti di destinazione delle risorse economiche si segnalano: impianti e macchinari (66,1% del campione), software (51,6%), altri impieghi immateriali (36,3%), attrezzature informatiche (31,5%), intelligenza artificiale e big data (25,8%). Per far fronte agli elevati costi dell’energia il 49,2% del campione ha migliorato l’efficienza e ridotto i consumi, il 44,9% ha investito in fonti rinnovabili, il 10,2% ha diversificato le fonti, l’8,5% ha modificato i processi produttivi.
E la propensione ad investire proseguirà anche nel 2025. Quest’anno il 55,4% delle aziende manterrà invariati gli investimenti e il 34,7% li rafforzerà.

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Lo si evince dall’Indagine Congiunturale Centromarca realizzata sulle industrie associate, in collaborazione con Ref Ricerche, presentata all’assemblea annuale dell’associazione.

Per il 2025 resta elevata la preoccupazione di un aumento del costo dell’energia. Le scorte di prodotto sono considerate nella norma dall’82,8% delle aziende, la liquidità adeguata dall’83,6%, il numero di addetti stabile dall’84,4% (l’11,5% li prevede in aumento). Il 19,5% delle industrie rivela frequenti difficoltà nel reperire personale qualificato; il 61% “qualche volta”. Tra i fattori critici nell’attività di reclutamento, il 69,5% del campione indica la scarsa disponibilità di candidati, seguita dalla forte concorrenza tra aziende per lo stesso tipo di figure (27,1%) e dalle insufficienti competenze maturate nei percorsi formativi (14,4%).

“I prodotti di marca rappresentano l’eccellenza: esprimono innovazione, sostenibilità, qualità e valori che li distinguono in tutto il mondo – ha sottolineato Francesco Mutti, presidente di Centromarca (nella foto)– E le nostre industrie sono un asset strategico per lo sviluppo dell’economia italiana, investono, contribuiscono in modo significativo al prodotto interno lordo e alla bilancia commerciale, creano occupazione e valore”.

Centromarca elaborerà con altri attori della filiera e presenterà al Governo, in autunno, proposte di policy per sostenere la competitività del Paese, delle imprese e del settore largo consumo. Tra le priorità individuate ci sono: incentivi per favorire la crescita dimensionale delle aziende e l’innovazione; semplificazione burocratica; il sostegno alle transizioni ecologica e digitale; tutela della proprietà intellettuale.

In ogni caso le aziende di marca guardano all’anno in corso con moderato ottimismo, in considerazione dei segnali incoraggianti che iniziano a emergere, in particolare nella moderna distribuzione, dove nel primo quadrimestre 2025, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il segmento grocery ha registrato una crescita di circa tre punti percentuali, con le vendite che hanno superato i 31 miliardi di euro (dato NIQ cumulato gennaio-aprile 2025). Tuttavia, non si osserva ancora una ripresa stabile dei consumi, che restano deboli in prospettiva anche a causa di un contesto economico incerto e di una fiducia dei consumatori solo parzialmente in ripresa.

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