Al via le candidature per la 28esima edizione del Premio EY per l’Imprenditore dell’anno. La capacità di innovazione carta vincente per il 68% degli imprenditori. Tra i vincitori del passato Matteo Lunelli di Cantine Ferrari, Giovanna Vitelli di Azimut Benetti e Marina Nissim di Bolton Group
Sono il 96% gli imprenditori pronti a investire nel prossimo biennio in innovazione e sostenibilità secondo l’indagine EY Private realizzata con SWG. Anche se quasi la metà delle imprese (44%) valuta negativamente la situazione economica attuale globale e quella del nostro paese. Mentre quasi il 68% degli imprenditori italiani crede nella capacità delle imprese italiane di creare innovazione nonostante la situazione economica globale sia sfavorevole. Una dimostrazione della capacità delle nostre imprese di adattarsi e prosperare anche in contesti di incertezza economica E il 56% ritiene che i dazi imposti da Trump impatteranno negativamente sulla propria azienda, costringendo il 37% di essi a riorganizzare la strategia aziendale e il rapporto con il mercato Usa. «E’ interessante notare come permanga ancora una certa positività nelle imprese italiane: quasi la totalità dichiara di aver intenzione di investire, anche in modo significativo, in futuro. Un’impresa per crescere ha bisogno di investire in innovazione e nell’Intelligenza artificiale (il 56% delle aziende ha già implementato progetti legati all’AI nei processi e oltre la metà ne valuta positivamente l’impatto), in sostenibilità e in una governance moderna» spiega Enrico Lenzi, responsabile Italia del Premio EY L’Imprenditore dell’Anno Resilienza, innovazione e competitività sono dunque le parole d’ordine che emergono dalla ricerca EY Private-SWG, realizzata in occasione del lancio della XXVIII edizione del Premio L’Imprenditore dell’Anno ideato e promosso da EY, società di consulenza specializzata mondiale nei servizi professionali per le aziende.
Cerimonia prevista per il 25 novembre alla Borsa di Milano
Quest’anno la cerimonia di premiazione si terrà il prossimo 25 novembre a Milano. Dal 1997, il riconoscimento celebra gli imprenditori capaci di contribuire in modo significativo allo sviluppo italiano da un punto di vista economico, ambientale e sociale. Rientrano nel perimetro dell’iniziativa le aziende attive da almeno 3 anni, con sede legale in Italia e con un fatturato pari o superiore a 200 milioni di euro. Tra i vincitori delle ultime edizioni, il Premio è andato a imprenditrici e imprenditori come Giovanna Vitelli, presidente di Azimut-Benetti S.p.A., Marina Nissim, chairwoman di Bolton Group, e Matteo Bruno Lunelli, ceo del Gruppo Lunelli (2022).
Fatturato minimo richiesto 500 milioni
«Il Premio EY L’Imprenditore dell’Anno continua a riconoscere e celebrare l’eccellenza imprenditoriale in Italia da quasi 30 anni. Per questa nuova edizione abbiamo voluto rinnovare il processo di valutazione dei candidati aggiungendo un comitato interno dedicato che fornirà alla giuria indipendente ulteriori informazioni e valutazioni per garantire ancora più qualità nel loro lavoro di selezione dei vincitori finali “ aggiunge Enrico Lenzi, Responsabile Italia del Premio EY L’Imprenditore dell’Anno L’indagine EY-SWG, condotta tra aprile e maggio 2025, ha coinvolto un campione di 60 aziende italiane di medio-grandi dimensioni approfondendo sfide, strategie e prospettive future dell’imprenditoria italiana, ma anche la loro visione sulla situazione geopolitica attuale, con i recenti dazi, e l’impatto sulle imprese delle nuove tecnologie come l’IA. Mentre Massimo Meloni, EY Italy Private Leader and Italy Audit & Assurance Market Leader mette in evidenza che «lo scenario geopolitico attuale richiede alle aziende interventi ad ampio spettro: investimenti, tecnologia, ricerca e sviluppo, sostenibilità, supply chain e approvvigionamento, temi chiave emersi dall’indagine EY-SWG». Tra gli investimenti previsti, in particolare: ricerca e sviluppo (60%); rinnovo dei macchinari e delle tecnologie di produzione (58%); sostenibilità ambientale, economica e sociale (56%); implementazioni di tecnologie basate sull’IA (48%); personale (assunzioni, incentivi) (44%).
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