Inizio giugno piovoso in Valtellina, nei vigneti allerta per la peronospora

Inizio di giugno particolarmente piovoso, nei vigneti resta alta l’attenzione per le infezioni da peronospora per le quali basta la bagnatura foliare.

A fare il punto della situazione di un’annata che nelle vigne, come già indicato, non pare particolarmente ricca dal punto di vista del carico produttivo, è la Fondazione Fojanini di Sondrio con il suo bollettino. Impressionanti i dati relativi alle precipitazioni di inizio mese: si va da 50 a oltre 70 mm di acqua in Bassa valle, circa 50 mm nella zona di Berbenno, 80 mm nella zona della Sassella, 60 mm in zona Grumello, da 35 a 50 mm in zona Valgella e 45 mm a Villa di Tirano.

A fronte di condizioni meteorologiche altalenanti, la fase fenologica presenta un’ampia variabilità a seconda delle località e delle quote: si va mediamente dalla piena fioritura nelle zone più tardive e in quota, all’allegagione e acini grano di pepe in quelle più precoci.

«Il carico produttivo quest’anno non è molto elevato e piuttosto disomogeneo anche nei singoli vigneti – confermano i tecnici della Fojanini -. Lo sviluppo dei tralci è notevole, ormai ha già raggiunto l’ultimo filo in tutte le zone e nella maggior parte dei casi si può ormai procedere con le operazioni di cimatura».

Quanto alla situazione fitosanitaria nei vigneti, che lo scorso anno sono stati duramente colpiti dalle infezioni di peronospora, l’attenzione resta alta anche perché lo stadio di sviluppo delle viti è predispone particolarmente alle infezioni del fungo. «In questo periodo – sottolinea la Fojanini – si sommano le infezioni secondarie a quelle primarie causate dalle oospore, per cui anche solo la presenza di bagnatura fogliare può determinare nuovi eventi infettivi. La sanità nei vigneti è mediamente buona, nel senso che i sintomi delle infezioni al momento sono poco diffusi. Tuttavia, in alcune situazioni è stato segnalato un incremento, sia con macchie d’olio sulle foglie, sia sui grappoli, con presenza anche di sporulazione». Da non confondere quest’ultima con lo oidio le cui infezioni sono più frequenti in una fase più avanzata, tipicamente in coincidenza con giornate caldo afose di fine giugno-inizio luglio.

In caso di presenza di infezioni di peronospora di una certa importanza, in particolare su grappolo gli esperti della Fojanini raccomandano la massima allerta per evitare il peggioramento della situazione. «Viste le precipitazioni di questi giorni – aggiungono -, ci possono essere infezioni in incubazione, con fuoriuscita di ulteriori sintomi a breve. Il rischio in questa fase può essere definito sinteticamente da un semaforo rosso».

Non solo peronospora però. Quest’anno i tecnici hanno notato anche la presenza di prima generazione di tignoletta (nidi sui fiori) anche in areali che di norma non presentavano il problema, come ad esempio la sottozona Sassella, soprattutto nella fascia bassa, in questo caso limitatamente ai vigneti in cui non è stata utilizzata la tecnica della

cosiddetta confusione sessuale che sfrutta i feromoni per disorientare i maschi degli insetti dannosi. «Questo conferma che è fondamentale l’uniformità di collocazione dei diffusori della confusione per garantire il controllo delle popolazioni dell’insetto – sostengono dalla Fojanini -. Negli areali di Berbenno e Buglio invece, pur sottoposti in gran parte a confusione sessuale, si osserva comunque una certa presenza di larve sulle fioriture in prima generazione, campanello di allarme per la gestione della seconda (ed eventuale terza) generazione. Una situazione determinata dall’elevata frammentazione (presenza di zone non coltivate e incolti) che non facilitano il funzionamento della confusione».