Una circolare del 23 maggio 2025 impone ai datori di lavoro un termine di 10 giorni per validare l’assunzione e ottenere i bonus INPS per giovani e donne.
L’accesso ai nuovi bonus per l’occupazione introdotti dal Decreto Coesione passa da una scadenza precisa: i datori di lavoro devono comunicare l’assunzione entro 10 giorni dalla ricevuta PEC che conferma l’invio della richiesta all’INPS. È questo il punto centrale della Circolare n. 2/2025 emessa dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, che impone un vincolo temporale obbligatorio per chi intende accedere alle agevolazioni previdenziali previste per chi assume giovani under 35 o donne in difficoltà occupazionale. La misura, pensata per ridurre ritardi e incertezze, cambia le abitudini di chi gestisce le risorse umane e impone una procedura più rigida per accedere ai contributi statali.
Cosa prevedono i bonus e chi può beneficiarne
Con l’entrata in vigore del Decreto Legge n. 60/2024, ribattezzato Decreto Coesione, sono stati attivati due strumenti mirati a contrastare la disoccupazione giovanile e a ridurre il divario di genere nel mondo del lavoro. Si tratta del Bonus Giovani e del Bonus Donne, due misure pensate per incentivare assunzioni a tempo indeterminato in favore di soggetti svantaggiati, in particolare nel Mezzogiorno, dove è stata istituita la Zona Economica Speciale Unica.
Il Bonus Giovani prevede un esonero totale dai contributi previdenziali per i datori di lavoro che assumono under 35 mai assunti prima con contratto stabile. La finestra temporale utile va dal 1° settembre 2024 al 31 dicembre 2025, con l’obiettivo di rafforzare l’occupazione giovanile strutturata e ridurre la precarietà.
Il Bonus Donne, invece, si rivolge a lavoratrici prive di occupazione regolarmente retribuita da almeno 24 mesi (o da 6 mesi per chi risiede nelle regioni del Sud) e prevede un esonero contributivo fino a 650 euro al mese per 24 mesi, sempre in caso di assunzione a tempo indeterminato. Non esistono limiti d’età per accedere al beneficio. Entrambe le misure sono cumulabili con altre agevolazioni regionali, ma solo nel rispetto delle soglie fissate dal quadro normativo europeo.
In tutti i casi, resta obbligatoria la verifica delle condizioni soggettive dei lavoratori e il rispetto della normativa contrattuale e contributiva. Le aziende che non possiedono una posizione INPS regolare o che risultano irregolari sotto il profilo contributivo vengono escluse dal beneficio.
Scadenza dei 10 giorni e comunicazioni obbligatorie
Dal 23 maggio 2025, data della pubblicazione della circolare, per accedere ai bonus serve rispettare un nuovo termine perentorio: entro 10 giorni dalla ricezione della PEC che conferma l’invio della domanda all’INPS, il datore di lavoro deve completare la comunicazione di assunzione presso il Centro per l’Impiego. Il nuovo vincolo non lascia margini di tolleranza: chi non rispetta il termine perde il diritto all’incentivo, anche se tutti gli altri requisiti risultano soddisfatti.
La procedura serve a semplificare e velocizzare il processo di verifica da parte dell’INPS, evitando che le richieste si accumulino senza seguito. Allo stesso tempo, impone ai datori di lavoro una maggiore precisione operativa: è necessario monitorare costantemente la casella PEC e avere una procedura interna chiara per l’inoltro delle comunicazioni obbligatorie.
Il rischio principale riguarda le piccole e medie imprese, che potrebbero non essere a conoscenza della novità o sottovalutare l’importanza del termine. In molti casi, l’omissione della comunicazione entro il limite previsto comporterà l’esclusione automatica dai contributi, con conseguente perdita di risorse e potenziali contestazioni da parte dei lavoratori assunti con aspettative diverse.
L’INPS ha chiarito che non sono previste proroghe o deroghe per chi sfora i 10 giorni. I consulenti del lavoro invitano quindi a inserire la scadenza nei sistemi gestionali aziendali per evitare dimenticanze. In caso di assunzioni multiple, ogni comunicazione deve rispettare il termine, pena la decadenza del singolo incentivo.
Le nuove regole rientrano in una strategia più ampia per riorganizzare i flussi occupazionali, promuovere l’inclusione lavorativa di giovani e donne e rendere più trasparente l’utilizzo dei fondi pubblici destinati al lavoro. I controlli saranno incrociati e le aziende dovranno farsi trovare pronte già dal momento dell’invio della domanda.
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