A chi spetta il pagamento della Tari sui rifiuti per case in usucapione e quando si pu� pagare meno o esserne del tutto esenti
L’imposta sui rifiuti deve obbligatoriamente essere pagata da chi detiene, a qualsiasi titolo (proprietà, usufrutto, comodato, locazione, ecc.) dei locali, vale a dire tutte le strutture fissate al terreno e chiuse minimo su tre lati; o aree scoperte, cioè tutte quelle superfici prive di edifici o di strutture edilizie, di spazi circoscritti che non costituiscono parte integrante del locale adibiti a qualsiasi uso suscettibili di produrre rifiuti urbani e assimilati.
Sono, invece, esenti dal pagamento della Tari le aree scoperte accessorie o di pertinenza di locali soggetti a all’imposta, come i cortili, o i giardini; e le aree comuni condominiali non detenute o occupate in via esclusiva, come androni, scale, ascensori, stenditoi o altri luoghi di passaggio o di utilizzo comune tra i condomini.
Il calcolo della Tari si basa su criteri ben definiti, che sono soprattutto grandezza della casa e membri che costituiscono il nucleo familiare residente nella stessa, e il pagamento deve essere effettuato secondo le specifiche scadenze definite da ogni singolo Comune. Di seguito ci occupiamo di come funziona il pagamento della Tari per case in usucapione, partendo dalla definizione di quest’ultimo.
- Cos’è l’usucapione di una casa e quando scatta
- Chi paga la Tari per una casa in usucapione
- Ci sono esenzioni e riduzioni?
Cos’è l’usucapione di una casa e quando scatta
L’usucapione è un meccanismo che permette il trasferimento della proprietà di un immobile dal proprietario originario ad un terzo soggetto che diventa ufficiale solo dopo l’apposita sentenza del giudice di competenza e, una volta formalizzato, scattano le responsabilità per chi la riceve.
I criteri che definiscono l’usucapione sono il possesso, il decorso del tempo, 20 anni per i beni immobili e 10 anni per i beni mobili, e l’inerzia del titolare del diritto, che non deve occuparsi, nel corso di tutto il tempo previsto, delle attività compiute da un terzo.
Precisiamo che, perché scatti il trasferimento di una casa per usucapione, il possesso deve essere pacifico, non interrotto, cioè esercitato costantemente, e pubblico. Se, al contrario, viene esercitato in maniera occulta o con la violenza, allora non vale per l’usucapione.
Chi paga la Tari per una casa in usucapione
Con particolare riferimento al pagamento delle tasse per chi ha una casa in usucapione, è bene sottolineare che la Tari sui rifiuti deve essere versata da chi occupa ed effettivamente usa la casa.
Stando a quanto previsto dalla normativa vigente, infatti, tale imposta deve essere pagata da chiunque occupa fisicamente un immobile o un’area scoperta, a prescindere dall’uso che ne fa.
Ciò significa che quando la casa è in usucapione, a pagare la Tari non è il proprietario effettivo che non se ne prende cura ma il soggetto che la occupa e che, quindi, risulta suscettibile di produrre rifiuti.
Ci sono esenzioni e riduzioni?
Non esistono specifiche esenzioni e riduzioni di pagamento della Tari per le case in usucapione ma anche per queste possono valere le esenzioni o gli sconti validi già sia a livello nazionale che comunale.
Per esempio, a livello nazionale, è prevista una riduzione dell’imposta in base alla quota di rifiuti speciali, assimilabili (cioè tutti quelli che, pur essendo prodotti da realtà commerciali, possono essere smaltiti normalmente nei centri di raccolta di nettezza urbana) agli urbani, che il produttore avvia al riciclo autonomamente o tramite soggetti autorizzati.
E’ anche previsto per chi ha case in usucapione uno sconto dell’80% in caso di mancato o carente servizio di smaltimento rifiuti, e uno ulteriore fino al 60% della tariffa per gli utenti che si trovano lontano dai punti di raccolta della spazzatura.
I comuni possono poi prevedere ulteriori riduzioni ed esenzioni, per esempio nei casi in cui ci sia un unico occupante in casa, o per le abitazioni, anche in usucapione, ad uso stagionale, come per quelle occupate da soggetti che hanno residenza o domicilio all’estero, o se risultano occupate da anziani, persone con disabilità o in grave disagio economico.
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