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Skills for Transition. Imprese in rete per la sostenibilità


Con Coesi e Confcooperative a Strasburgo per rafforzare ecosistemi territoriali che facilitino la transizione verde delle imprese dell’economia sociale

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La transizione ecologica in economia, come nella totalità delle attività umane, è un imperativo che condiziona già da anni la direzione delle imprese e della società tutta e questa tendenza non può che continuare ad accrescersi nei prossimi anni. E questo non per una scelta autolesionista ambientalista, come vorrebbe una narrazione contraria che purtroppo ha raggiunto i vertici istituzionali internazionali, bensì perché è un dato di fatto che le risorse planetarie su cui è basata l’economia di questi ultimi secoli stanno via via esaurendosi, o comunque hanno un costo di utilizzo sempre maggiore. Giocoforza, le aziende più lungimiranti si stanno muovendo con vigore verso la sostenibilità del proprio assetto economico, perché hanno compreso che, per stare sul mercato e nel contesto di un utilizzo intelligente delle risorse del pianeta, questo aspetto sarà decisivo su chi sarà veramente competitivo in un prossimo futuro.

Se per alcune realtà aziendali solide e immerse appieno nell’evoluzione tecnologica e nella transizione digitale ed energetica la possibilità di avviarsi in questo percorso è soprattutto una scelta imprenditoriale, per realtà più piccole e con ambiti meno direttamente esposti a queste sfide globali risulta fondamentale la presenza di un sistema territoriale che faciliti l’acquisizione di competenze e renda disponibili effettive opportunità di cambiamento e sviluppo della propria impresa nella direzione della transizione ecologica.

È questo lo scopo del progetto europeo SKI.F.T., con il quale Csa Coesi offre la possibilità anche alle micro e piccole imprese dell’economia sociale bergamasche di approcciarsi ai temi della sostenibilità. Coesi ha erogato un corso di formazione sulla sostenibilità e transizione green, finalizzato a sostenere gli enti dell’economia sociale a promuovere modelli di business a basso impatto ambientale, misurare le proprie performance ESG (Environmental, Social, Governance) e apprendere come comunicare i propri sforzi in modo più efficace, raccogliendo dati e diffondendo i risultati a un pubblico più ampio.

Inoltre il progetto offre alle realtà che hanno completato il percorso di formazione l’opportunità di accedere a un contributo a fondo perduto a sostegno di un progetto pilota di transizione ecologica. Ad oggi 18 micro e piccole imprese dell’economia sociale e 24 cooperative sociali di medie dimensioni della provincia di Bergamo hanno completato il percorso di capacity building. Le cooperative aderenti al percorso sono state invitate a partecipare all’evento finale del progetto SKI.F.T. che si è tenuto a Strasburgo, in Francia, una delle due sedi del Parlamento Europeo. Da Bergamo, con Csa Coesi, hanno partecipato al seminario le cooperative sociali Barone Rosso e Solaris, il consorzio Solco Città Aperta, l’associazione Asd Virtual Life e anche la nostra neonata Cooperativa Infosostenibile.

L’incontro con la rete europea e internazionale

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“Creazione di ecosistemi territoriali che facilitino la transizione verde delle micro e piccole imprese dell’economia sociale” è stato il titolo del quarto e ultimo evento transnazionale di capacity building del progetto SKI.F.T., organizzato in collaborazione con la Città e l’Eurometropoli di Strasburgo e il CRESS Grand-Est. L’evento ha riunito attori dell’economia sociale, organizzazioni di supporto all’economia sociale, autorità locali e regionali e accademici provenienti da diversi Stati membri europei, nonché rappresentanti di organizzazioni europee e internazionali. A loro si sono unite micro e piccole imprese dell’economia sociale provenienti da Danimarca, Grecia, Italia, Malta, Polonia e Spagna, tutte beneficiarie di finanziamenti diretti nell’ambito dell’iniziativa SKI.F.T., cofinanziata dal programma europeo Cosme-Smp.

L’evento ha avuto l’obiettivo di condividere i principali risultati del progetto SKI.F.T. nei vari Stati aderenti e di presentare gli strumenti concreti e le buone pratiche per la transizione verde messi in campo nell’economia sociale dei singoli Paesi. Altro obiettivo dell’incontro è stato discutere di come favorire gli attori dell’economia sociale nei processi di transizione verde, attraverso la creazione di partenariati locali e quadri politici favorevoli, che includano meccanismi di co-costruzione delle politiche pubbliche, come già avviene in alcune città europee dove è prevista la partecipazione istituzionale, periodica e organizzata delle realtà dell’economia sociale del territorio. Infine questi incontri sono momenti ideali per offrire l’opportunità di uno scambio diretto di esperienze e competenze tra imprenditori dell’economia sociale, organizzazioni di supporto all’economia sociale, decisori politici e altri stakeholder provenienti da altri Stati.

Dal punto di vista delle istituzioni e delle reti internazionali, queste occasioni sono la base per elaborare prospettive per future azioni politiche a diversi livelli, tant’è che il programma ha sempre visto la presenza di autorità locali ed europee che hanno partecipato ai lavori e al confronto aperto. Significativo lo stesso luogo dell’evento, che è stato ospitato da Kaleidoscoop, un “luogo transfrontaliero in cui vivere e lavorare”, emblematico della transizione verde, sociale ed economica di Strasburgo, sul confine tra Francia, Germania e la vicina Svizzera. Confcoopertive Bergamo e il proprio Centro Servizi Csa Coesi, con la collaborazione del Dipartimento di Scienze Aziendali dell’Università di Bergamo hanno infine organizzato un laboratorio multistakeholder di ricerca-azione sulla sostenibilità sulla misurazione delle performance ESG nelle imprese cooperative, in programma il 6 giugno presso Palazzo Bazzi-Rathgeb a Bergamo.

Modelli economici più equi e partecipativi

“Grazie al progetto SKI.F.T., le cooperative partecipanti al seminario hanno avuto l’opportunità di conoscere da vicino realtà locali attive nell’economia sociale, in particolare nei settori dell’economia circolare, della cultura, della mobilità sostenibile e delle filiere agricole. Hanno inoltre incontrato micro e piccole imprese impegnate nella transizione verde, provenienti dalla Francia, da altri Stati membri dell’Unione Europea e dal Regno Unito – spiega Elena Scanferla, responsabile del progetto -. Durante gli incontri a Strasburgo, abbiamo portato l’esperienza dell’ecosistema bergamasco per rafforzare alleanze transnazionali e favorire lo scambio di buone pratiche: dalla transizione ecologica delle imprese sociali al ruolo strategico delle città nella promozione di modelli economici più equi e partecipativi. Sono stati tre giorni intensi di dialogo, confronto e visioni condivise tra istituzioni locali, società civile e innovazione sociale”.

Una sottolineatura di un’accezione della parola “competitività” in chiave leggermente diversa da quanto spesso associato a questo concetto a livello economico e istituzionale mainstream viene da Giuseppe Guerini, Presidente Cecop – Cicopa Europe, intervenuto a Strasburgo: “Siamo tutti chiamati a contribuire all’aumento della competitività e le imprese cooperative sono pronte a fare la loro parte. Tuttavia, è fondamentale chiarire che per noi la competitività non si riduce a una dinamica di concorrenza di mercato, oggi la competitività è multidimensionale e non riguarda semplicemente l’affermazione di un’impresa su un’altra, ma include la dimensione delle comunità locali, quella delle competenze delle persone, dei sistemi politici e dei sistemi sociali. Le cooperative di lavoro e le cooperative sociali sono sempre state consapevoli che la competitività senza la qualità della vita delle persone significa legge della giungla selvaggia. Se l’Europa non vuole essere sopraffatta – continua Guerini – deve scegliere la strada di una competitività che sappia anteporre al profitto le persone e quei valori di democrazia e partecipazione che hanno contribuito a definire i tratti distintivi del sistema economico europeo. L’economia sociale può svolgere un ruolo strategico per mantenere la competitività e allo stesso tempo la democrazia in tutti i settori economici e industriali. In questa prospettiva le alleanze locali e internazionali sono fondamentali, non possiamo sopravvivere senza queste reti, per essere presenti e influenti a tutti i livelli”.

Diego Moratti





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