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“Infrastrutture e imprese. Serve il modello Ferrara”


Di Bisceglie

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Dopo otto anni, Davide Bellotti lascia la presidenza provinciale di Cna, ripercorrendo le tappe passate ma guardando al futuro delineando una prospettiva per la successione. La relazione conclusiva, è di dieci pagine ma, in sintesi possiamo dire che, in un contesto in costante evoluzione, la presidenza Bellotti ha lavorato per rafforzare l’associazione, renderla più reattiva ai cambiamenti e più integrata nel tessuto economico e sociale del territorio.

Tra i risultati più rilevanti, spiccano i progressi nella transizione digitale, grazie a nuovi servizi di accompagnamento, seminari sull’IA e l’evoluzione della piattaforma Cna. Sotto il profilo delle pari opportunità, l’associazione ha ottenuto la certificazione di Genere e creato una piattaforma di servizi Esg a supporto della sostenibilità sociale, ambientale e gestionale delle imprese. In campo turistico e sullo sviluppo territoriale, è stata fondata la società Ferrara Sviluppo Imprese (assieme a Confartigianato e Confcooperative). Fesvi, impresa inedita a livello nazionale, è stata pensata per intercettare fondi europei e affiancare enti locali e imprese. In parallelo, progetti come il Cna Christmas Village o il Festival della Ceramica hanno valorizzato le eccellenze locali, mentre l’aggregazione dei produttori di birra artigianale mostra un nuovo slancio promozionale. Sul fronte sicurezza e ambiente, Cna Hse ha rafforzato il supporto normativo alle imprese, soprattutto in relazione alla nuova patente a crediti. Importanti passi avanti anche in tema di welfare, formazione e credito, con Cna premiata come miglior agenzia Artigiancredito dell’Emilia-Romagna 2023.

Ma è nella visione strategica che Bellotti imprime la sua impronta più marcata. Analizzando i dati Banca d’Italia, denuncia il calo del credito alle imprese ferraresi (-19,5% in cinque anni), a fronte di un aumento regionale (+9%). Un’anomalia che, secondo il presidente uscente dell’associazione di categoria, va oltre la scarsa propensione all’investimento e denuncia una debolezza sistemica da affrontare con strumenti condivisi. Ferrara, sottolinea Bellotti, paga ancora le conseguenze della crisi del modello produttivo endogeno esploso negli anni ‘80-‘90, ma conserva eccellenze nei settori agricolo e industriale. L’acquisizione dello status di Zls (Zona Logistica Semplificata) per cinque comuni è considerata un’opportunità da cogliere in ottica sistemica, coinvolgendo anche aree escluse ma strategiche. Altro nodo cruciale è la questione demografica: con un indice di vecchiaia tra i più alti d’Italia, Ferrara (e più in generale il territorio) rischia il blocco della forza lavoro. Bellotti propone tre linee d’azione: migliorare l’incrocio domanda-offerta attraverso una formazione mirata; intervenire su mobilità e residenzialità nelle aree produttive; attrarre e integrare nuove risorse umane, incluse quelle straniere, con adeguato supporto linguistico, formativo e abitativo. Fondamentale, per Bellotti, anche il rafforzamento del legame tra Università e mondo produttivo, con l’obiettivo di trattenere sul territorio gli studenti e costruire percorsi di formazione coerenti con le filiere strategiche locali. La sinergia tra pubblico e privato è vista come imprescindibile per far crescere il “valore immateriale” del prodotto: intelligenza, identità, innovazione.

In conclusione, Bellotti (che presiede Fesvi) conclude auspicando la nascita di un vero “modello Ferrara“, fondato su tre capisaldi: infrastrutture a scala vasta, crescita della popolazione produttiva e valorizzazione del capitale intangibile. Un progetto che richiede il contributo di tutti: imprese, istituzioni, università e cittadini.

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