Con il Decreto correttivo-bis approvato il 4 giugno 2025, il concordato preventivo biennale (CPB) si rafforza e diventa più attrattivo per imprese e professionisti soggetti a ISA. Tra le modifiche principali spiccano la proroga al 30 settembre, l’introduzione di tetti massimi agli aumenti di reddito per i contribuenti più affidabili, l’esclusione definitiva dei forfettari e la possibilità di abbattere il reddito con la maxi-deduzione assunzioni. Cambiano anche le regole per la decadenza e le aliquote sul reddito incrementale. Una panoramica aggiornata per comprendere tutti i cambiamenti in arrivo.
Il concordato preventivo biennale, nato con la riforma fiscale del 2024, è uno strumento pensato per offrire maggiore certezza fiscale a chi aderisce: permette di concordare in anticipo il reddito su cui calcolare imposte come IRPEF, IRES e IRAP per due anni. Con il DL correttivo-bis approvato il 4 giugno 2025, il meccanismo viene reso più stabile, prevedibile e vantaggioso per imprese e professionisti.
Che cos’è il concordato preventivo biennale
Il CPB è un accordo volontario tra il contribuente e l’Agenzia delle Entrate che fissa per due anni il reddito imponibile su cui si basano le imposte dirette. È destinato ai soggetti che applicano gli Indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA). L’IVA resta esclusa dal calcolo.
Possono aderire:
- imprenditori individuali
- società di persone o di capitali
- professionisti soggetti a ISA
Restano esclusi:
- lavoratori dipendenti
- contribuenti in regime forfettario (dal 2025 esclusi definitivamente)
Le novità principali del correttivo-bis
Proroga al 30 settembre 2025
Il termine ultimo per aderire al CPB slitta dal 31 luglio al 30 settembre 2025, offrendo più tempo per valutare la proposta del Fisco e decidere se accettare il reddito concordato.
Tetti agli aumenti per contribuenti affidabili
Per chi ha un punteggio ISA elevato (≥ 8), viene limitata la crescita del reddito proposto:
- 10% di aumento massimo con ISA pari a 10
- 15% con ISA pari a 9
- 25% con ISA pari a 8
Una misura pensata per rendere l’accordo più equo e incentivare i soggetti più affidabili a partecipare.
Esclusione dei forfettari
I contribuenti in regime forfettario vengono esclusi definitivamente dal meccanismo del CPB. L’obiettivo è testare e perfezionare lo strumento su una platea più strutturata dal punto di vista fiscale.
Nuove regole sulla decadenza
Non sarà più sufficiente ricevere un avviso bonario per perdere i benefici del concordato: la decadenza scatterà solo se il contribuente non regolarizza entro 60 giorni. Una misura che tutela maggiormente chi intende rimediare tempestivamente a eventuali irregolarità.
Incentivi per chi assume: maxi-deduzione
Le imprese che incrementano l’occupazione potranno abbattere il reddito concordato grazie alla maxi-deduzione del costo del lavoro. Questo incentivo prevede una deduzione maggiorata (fino al 130%) per i costi sostenuti per nuove assunzioni.
Reddito incrementale e imposte sostitutive
Il reddito incrementale è la differenza tra il reddito dichiarato l’anno precedente e quello concordato in aumento.
Per il biennio 2025-2026, le aliquote sostitutive rimangono:
- 10% per punteggi ISA 8, 9 e 10
- 12% per punteggi ISA 6 e 7
- 15% per punteggi ISA ≤ 5
Ma attenzione: oltre gli 85.000 euro, si applicano le aliquote ordinarie:
Una distinzione importante per valutare la convenienza economica dell’adesione.
Riepilogo delle novità in 6 punti
- Proroga adesione al 30 settembre 2025
- Esclusione definitiva dei forfettari
- Limite agli aumenti di reddito per ISA ≥ 8
- Decadenza meno rigida, solo in caso di mancata regolarizzazione entro 60 giorni
- Maxi-deduzione assunzioni, chi assume paga meno tasse
- Aliquote sul reddito incrementale invariate fino a 85.000 euro, poi scattano IRPEF/IRES
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