“Ho appreso questa mattina di essere oggetto di indagine. Fiducioso come sempre nei confronti della magistratura, attendo di conoscere meglio le accuse che mi vengono rivolte per poter chiarire al più presto la mia estraneità ai fatti che mi vengono contestati”. Sono le parole dell’assessore regionale allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci, finito al centro di una inchiesta coordinata dalla Procura di Lecce e che lo vede indagato con altre dieci persone per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, turbativa d’asta e frode nei finanziamenti pubblici dei Programmi Integrati di Agevolazione (PIA), ovvero strumenti messi in campo dalla Regione Puglia per incentivare gli investimenti di piccole e medie imprese. Quello emerso dalle indagini della Guardia di Finanza, sarebbe un vero e proprio sistema collaudato gestito da due imprenditori per ottenere favori e contributi da Comune di Lecce e Regione, in cambio di supporto elettorale. Oltre all’assessore Delli Noci – che ora rischia la misura dei domiciliari – c’è l’imprenditore Alfredo Barone, 67 anni, nato a Biella e residente a Lecce, ritenuto promotore, capo e organizzatore della presunta associazione a delinquere. La Procura salentina ha chiesto solo per lui il carcere. L’altra figura organizzativa sarebbe quella di Maurizio Laforgia, ingegnere di 52 anni, figlio del presidente uscente di Acquedotto Pugliese Domenico Laforgia (estraneo ad ogni accusa). Per lui chiesti i domiciliari. Secondo gli accertamenti della Guardia di Finanza l’assessore Delli Noci, nel periodo delle elezioni regionali del 2020, si sarebbe messo a disposizione dell’imprenditore Barone in cambio di aiuti per la sua candidatura. Gli altri destinatari delle richieste di misura cautelare sono: Angelo Mazzotta, di Lequile, responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Lecce; Luciano Ancora, commercialista di Galatina; Michele Barba di Gallipoli; Nicola Capone di Lecce; Corrado Congedo di Lecce; Marino Congedo di Galatina; Giovanni Rapanà di Lecce; Italia Santoro di Lecce. Coinvolte anche quattro società: La Luxuryclass Srl di Lecce (impegnata in costruzione di edifici residenziali e non residenziali); la Rivabella srl di Lecce (operativa nelle attività di affittacamere, case vacanze, b&b, residence); la Microbiotech srl di Maglie (attiva nella fabbricazione di altri articoli in materie plastiche); la Italservice srl di Lecce (specializzata in elaborazione elettronica dati contabili). Le Fiamme Gialle hanno notificato nei confronti degli 11 indagati gli interrogatori preventivi che si terranno il 12 giugno. Le richieste di arresto sono motivate dal pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento probatorio. Anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, è intervenuto con una nota dichiarando di avere “fiducia nella giustizia” e nei confronti di Alessandro Delli Noci. “Aspettiamo di conoscere gli atti processuali e la sua difesa. Le procedure giudiziarie sono necessarie per conoscere la verità e auspichiamo che arrivino a conclusioni certe nel tempo più breve possibile”, ha affermato il governatore.
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