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pubblicato il DPCM, in arrivo 82 milioni di euro per il 2025


Sul sito del Dipartimento per l’informazione e l’editoria indicata la destinazione degli 82 milioni di euro del Fondo per il pluralismo e l’innovazione digitale. Tra gli interventi previsti contributi per edicole, punti vendita, distribuzione e copie vendute nel 2023. In arrivo anche un secondo decreto per sostenere assunzioni e investimenti digitali nel settore

Sul sito del Dipartimento per l’informazione e l’editoria è stato pubblicato il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 17 aprile 2025 per l’individuazione degli interventi di sostegno all’editoria per l’anno 2025 e la ripartizione delle risorse ad essi destinate.

Lo ricorda la Fieg, segnalando che la somma disponibile è pari complessivamente a 82 milioni di euro, dal Fondo unico per il pluralismo e l’innovazione digitale dell’informazione e dell’editoria.   
Fondo che, rimarca la federazione degli editori, è stato reso possibile con la norma, inserita nella Legge di Bilancio 2025 a seguito delle ripetute richieste in tal senso della Fieg, che ha prodotto anche un incrementato di 50 milioni di euro per l’anno 2025, per la quota destinata agli interventi di competenza della Presidenza del Consiglio dei ministri. 

La ripartizione

Nel dettaglio, il decreto va a destinare 10 milioni a sostegno delle edicole, 3 milioni a sostegno dei punti vendita non esclusivi, 4 milioni a sostegno delle imprese di distribuzione di quotidiani e periodici e 65 milioni a sostegno delle imprese editrici di quotidiani e periodici per le copie vendute nel 2023.

Le modalità per la fruizione dei contributi alle edicole e dei punti vendita non esclusivi saranno definite con prossimi provvedimenti del Capo del Dipartimento per l’informazione e l’editoria entro il termine di 45 giorni dall’entrata in vigore del DPCM in quanto tali misure non necessitano di autorizzazione da parte della Commissione europea perché operanti nei limiti del cd. “de minimis”; seguiranno i provvedimenti relativi al sostegno alle imprese editrici di quotidiani e periodici (10 centesimi per copia venduta nel corso del 2023) e alle imprese di distribuzione, la cui efficacia è subordinata all’autorizzazione della Commissione europea. 

A questo DPCM, ne seguirà un secondo – per il quale è in corso la prescritta concertazione con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e il Ministero del lavoro e delle politiche sociali – che individuerà le misure a sostegno delle assunzioni nel campo della digitalizzazione editoriale e degli investimenti in tecnologie innovative effettuati nel settore editoriale (quotidiani, periodici e agenzie di stampa) e delle emittenti radio televisive per l’anno 2025 e la ripartizione delle relative risorse. 

Cosa prevede il Dpcm

  • Misure a sostegno delle edicole (art. 1)
    Si prevede un contributo per le imprese esercenti punti vendita esclusivi per la rivendita di giornali e riviste, per un importo fino a euro 4.000, pari al 60 per cento delle seguenti spese sostenute nell’anno 2024 per: IMU, TASI, CUP, TARI, canoni di locazione, servizi di fornitura di energia elettrica, servizi telefonici e di collegamento a Internet, acquisto o noleggio di registratori di cassa o di registratori telematici, acquisto o noleggio di dispositivi POS e altre spese sostenute per la trasformazione digitale e l’ammodernamento tecnologico, al netto dell’IVA ove prevista. L’agevolazione è riconosciuta entro il limite 10 milioni di euro, che costituisce tetto di spesa. 
  • Misure a sostegno dei punti vendita non esclusivi (art. 2) 
    Si prevede – per la prima volta – agli esercenti attività commerciali di vendita di merci abilitati alla vendita di quotidiani e periodici (c.d. punti vendita non esclusivi), che svolgono la suddetta attività in comuni privi di edicole, un contributo fino a euro 4.000, pari al 60 per cento delle seguenti spese sostenute pro quota nell’anno 2024 per: IMU, TASI, CUP, TARI, canoni di locazione, servizi di fornitura di energia elettrica, servizi telefonici e di collegamento a Internet, acquisto o noleggio di registratori di cassa o di registratori telematici, acquisto o noleggio di dispositivi POS e altre spese sostenute per la trasformazione digitale e l’ammodernamento tecnologico, al netto dell’IVA ove prevista. Il contributo è commisurato al rapporto tra i ricavi provenienti dalla vendita di giornali, riviste e periodici e i ricavi complessivi del singolo punto vendita, con riferimento all’anno 2024. L’agevolazione è riconosciuta entro il limite di 3 milioni di euro che costituisce tetto di spesa. 
  • Misure a sostegno delle imprese di distribuzione di quotidiani e periodici (art. 3) 
    Si prevede – per la prima volta – un contributo alle imprese di distribuzione per la fornitura diretta di giornali alle edicole e, laddove non sono presenti edicole, agli esercizi commerciali di vendita di merci abilitati alla vendita di quotidiani e periodici siti in comuni con un numero di abitanti inferiore a 5.000 riforniti nell’anno 2025.  
    Il contributo riconosciuto è pari ad euro 800 per ciascun comune come sopra individuato. Nel caso di fornitura a comuni con un numero di abitanti inferiore a 5.000 siti nelle Aree Interne il contributo è di 1.000 euro ed è esteso anche alla fornitura di nuovi punti vendita attivati nei comuni nel corso dell’anno 2025. L’agevolazione è concessa entro il limite di 4 milioni di euro che costituisce tetto di spesa.  
    Inoltre, nella fornitura ai punti vendita, le imprese di distribuzione richiedenti il contributo devono garantire il rispetto del principio di non discriminazione nelle condizioni economiche e di consegna e delle disposizioni normative contenute nell’articolo 5 del decreto legislativo 24 aprile 2001, n. 170 e successive modificazioni. 
  • Misure a sostegno delle imprese editrici di quotidiani e periodici (art. 4) 
    Si prevede alle imprese editrici di quotidiani e periodici un contributo straordinario pari a 10 centesimi di euro per ogni copia cartacea venduta nel corso dell’anno 2023, anche mediante abbonamento, in edicola o presso punti di vendita non esclusivi. Le copie oggetto di vendita in blocco non sono considerate ai fini dell’agevolazione.  

    L’agevolazione è riconosciuta entro il limite di 65 milioni di euro che costituisce tetto di spesa.  
    Fieg ricorda, infine, che in caso di insufficienza delle risorse disponibili per ciascuna delle misure, in relazione alle istanze presentate, si procederà alla ripartizione delle stesse tra i beneficiari in misura proporzionale al contributo spettante. 



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