Il 3 giugno si celebra ogni anno la Giornata Mondiale della Bicicletta, un’occasione istituita dalle Nazioni Unite per riconoscere l’unicità, la longevità e la versatilità di questo mezzo di trasporto che da oltre due secoli continua a dimostrarsi semplice, economico, affidabile e, soprattutto, sostenibile.
Troppo spesso confusa con uno strumento ludico, la bici può e deve essere invece il mezzo per ridisegnare le nostre città e il nostro rapporto con l’ambiente.
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Non solo svago: la bicicletta come motore di cambiamento
Lungi dall’essere relegata al solo tempo libero infatti, la bicicletta si afferma come una soluzione versatile per molteplici esigenze. Per gli spostamenti urbani, rappresenta un’alternativa efficiente all’automobile, capace di ridurre la congestione del traffico, l’inquinamento atmosferico e acustico, e i costi di trasporto individuali. Come ricorda il portale informativo e divulgativo del MASE, le persone che scelgono la bici per i loro tragitti quotidiani generano l’84% in meno di emissioni di CO2. Ma non solo.
Un aspetto che è fondamentale sottolineare e che il cicloturismo è un settore in forte crescita, che promuove una forma di viaggio lenta, consapevole e a basso impatto ambientale. Permette di esplorare i territori in modo autentico, sostenendo le economie locali e le piccole imprese, e valorizzando il patrimonio culturale e naturalistico. Secondo i dati diffusi dal report Viaggiare con la bici 2025 , nel 2024, il cicloturismo in Italia ha generato 89 milioni di presenze (+54% sul 2023 e nel 2021 erano 39 milioni) con un impatto economico di quasi 9,8 miliardi di euro. Si avete letto bene (e abbiamo verificato più volte i numeri che potremmo dire strabilianti).
Un’altra applicazione, perfettamente in linea con i principi dell’economia circolare, è l’uso delle cargo bike per la logistica dell’ultimo miglio. Questi mezzi, capaci di trasportare merci anche voluminose, offrono una soluzione ecologica per le consegne nei centri urbani, riducendo emissioni e congestione nel cosiddetto ultimo miglio. Alcuni progetti innovativi stanno studiando persino delle cargo bike a idrogeno per massimizzare l’efficienza e la sostenibilità.
La situazione in Italia: luci e ombre, con l’esempio di Bologna “Città 30”
In Italia, l’uso della bicicletta sta crescendo, ma il potenziale è ancora lontano dall’essere pienamente sfruttato. Solo il 3,6% della popolazione la usa regolarmente, contro una media europea dell’8% e picchi come il 39% dei Paesi Bassi. Uno degli ostacoli principali è la carenza di infrastrutture ciclabili sicure e ben progettate. Spesso le piste esistenti sono frammentate, mal mantenute o inadeguate, relegando i ciclisti a margini poco sicuri.
Non manca chi cerca di sottrarre l’asfalto alle auto private. Un esempio virtuoso e discusso è Bologna “Città 30”. Dal 16 gennaio 2024, il capoluogo emiliano ha introdotto il limite di velocità di 30 km/h sulla maggior parte delle sue strade, con l’obiettivo di migliorare la sicurezza stradale e promuovere la mobilità sostenibile. I primi dati indicano risultati incoraggianti: un calo significativo degli incidenti stradali (-13%), dei feriti (-11%), e un drastico -49% delle persone decedute, con zero pedoni morti per la prima volta dal 1991.
Si è registrato anche un aumento dell’uso della bicicletta (+10%), del bike sharing (+69%) e una riduzione dell’inquinamento legato al traffico. Questi risultati contrastano con la tendenza nazionale che vede un aumento degli incidenti. L’iniziativa mira a un ripensamento complessivo dello spazio urbano, riducendo l’area dedicata alle auto a favore di soluzioni di mobilità dolce.
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Buone pratiche dall’estero: ispirazione per il futuro
Nazioni come i Paesi Bassi e la Danimarca sono da decenni all’avanguardia nella promozione della ciclabilità, grazie a investimenti costanti in infrastrutture dedicate, integrate e funzionali, e a una cultura che vede la bicicletta come un mezzo di trasporto primario. Amsterdam, con oltre 500 km di piste ciclabili, vede il 50% del pendolarismo avvenire in bicicletta. Questi modelli dimostrano come una visione politica chiara e un impegno a lungo termine possano trasformare le città in luoghi a misura di ciclista.
I vantaggi di città più ciclabili: un circolo virtuoso per ambiente, società e salute
Investire in città più ciclabili genera un impatto positivo a cascata su talmente tanti settori che possiamo provare ad elencare qualcuno ma potremmo proseguire lungamente.
- Riduzione drastica dell’inquinamento atmosferico: ogni viaggio in auto sostituito da una pedalata si traduce in una significativa riduzione delle emissioni di CO2, PM10 e altri agenti inquinanti, con un impatto diretto sul miglioramento dell’Indice di Qualità dell’Aria (AQI) nelle nostre città. Ciò, oltre a contrastare il cambiamento climatico, preserva anche la salute respiratoria dei cittadini. L’uso della bicicletta riduce drasticamente l’impronta di carbonio individuale e collettiva.
- Abbattimento dell’inquinamento acustico e tutela della biodiversità: le biciclette si muovono silenziose, contrastando anche l’inquinamento acustico urbano che è fonte di stress per le persone e un serio disturbo per la fauna selvatica. Livelli di rumore elevati possono, ad esempio, alterare il comportamento animale, interferendo con la navigazione, la ricerca di cibo e i cicli riproduttivi, come nel caso degli uccelli azzurri citati in alcuni studi. Un ambiente più tranquillo è cruciale per la conservazione della biodiversità, specialmente nelle aree urbane e periurbane.
- Preservazione del suolo e degli spazi verdi: la fame di asfalto per strade e parcheggi consuma suolo prezioso e frammenta gli habitat naturali. Privilegiare la bicicletta riduce la pressione per la costruzione di nuove infrastrutture stradali imponenti, permettendo di conservare aree verdi, parchi e corridoi ecologici essenziali per la biodiversità e il benessere dei cittadini. Meno superfici impermeabilizzate significano anche una migliore gestione delle acque piovane e un contrasto più efficace alle isole di calore urbane, contribuendo a mantenere rigogliosi gli spazi verdi.
- Minore dipendenza dai combustibili fossili e risparmio energetico: la bicicletta è un campione di efficienza energetica, non richiedendo alcun combustibile fossile. Questo si traduce in un minor consumo di risorse non rinnovabili, una ridotta dipendenza dalle importazioni di petrolio (come evidenziato dall’enorme consumo di carburante di nazioni come gli Stati Uniti) e un contributo tangibile alla transizione energetica.
Vantaggi sociali:
- Migliore qualità della vita urbana e decongestione: città con più biciclette e meno auto sono città meno congestionate, dove gli spostamenti diventano più fluidi e meno stressanti. La riduzione del traffico motorizzato si traduce in una drastica diminuzione dei problemi legati alla ricerca di parcheggio e in un generale miglioramento dell’umore collettivo. Questo ambiente “più rilassato” potrebbe persino contribuire ad una riduzione degli incidenti stradali legati all’impazienza.
- Maggiore equità, accessibilità e stimolo alle economie locali: la bicicletta è un mezzo democratico, economico e accessibile a larghe fasce della popolazione, promuovendo l’inclusione sociale. Parallelamente, l’aumento dell’uso della bicicletta stimola le economie locali: dalla vendita e riparazione di biciclette, alla componentistica, fino al cicloturismo e ai servizi di ciclo-logistica. Questo genera occupazione e sposta risorse economiche da un importante consumo di combustibili verso il sostegno delle imprese del territorio, in linea con i principi di un’economia più circolare e resiliente.
- Rafforzamento del tessuto sociale e costruzione di comunità: pedalare può diventare un’esperienza collettiva (pensiamo alle tante edizioni italiane della Magnalonga o delle Critical Mass!). L’uso condiviso della bicicletta e la partecipazione a gruppi di ciclisti o eventi promuovono l’interazione sociale, la creazione di nuove relazioni e il rafforzamento del senso di comunità e appartenenza. Vedere altri utilizzare la bicicletta può ispirare un cambiamento positivo nel vicinato, portando alla condivisione di risorse e a iniziative comuni per il miglioramento del quartiere e della città.
- Aumento della sicurezza stradale generale: la presenza di un maggior numero di ciclisti e di infrastrutture dedicate incentiva una maggiore consapevolezza e cautela da parte di tutti gli utenti della strada, contribuendo a un ambiente stradale complessivamente più sicuro.
Vantaggi per la salute:
- Benessere fisico: pedalare è un’eccellente attività aerobica che migliora la salute cardiovascolare, tonifica i muscoli, aiuta a controllare il peso e rafforza il sistema immunitario. Migliora anche l’equilibrio generale e la postura.
- Benessere mentale: riduce lo stress, migliora l’umore grazie al rilascio di endorfine, aumenta la concentrazione e può aiutare a contrastare ansia e depressione.
- Attività a basso impatto: non sovraccarica le articolazioni, rendendola adatta a persone di diverse età e condizioni fisiche. Inoltre, permette di vivere avventure ed esplorare l’ambiente circostante in modo appagante.
Bicicletta ed economia circolare: un binomio vincente
A tutto ciò vorremmo aggiungere come la bicicletta sia intrinsecamente un oggetto di economia circolare.
- Durabilità e riparabilità: a differenza di molti prodotti dell’era “usa e getta”, una bicicletta è progettata per durare e per essere riparata. La manutenzione regolare ne estende la vita utile, riducendo la necessità di sostituzioni frequenti. Questo approccio contrasta il modello lineare “prendi-produci-consuma-getta”.
- Riuso e riciclo: il mercato delle biciclette usate è fiorente. Componenti e materiali possono essere recuperati, riutilizzati o riciclati a fine vita. Esistono ciclofficine e progetti che promuovono attivamente il recupero di bici usate, la riparazione e persino l’upcycling creativo di parti non più funzionanti.
- Sharing economy: i servizi di bike sharing, sia a postazione fissa che free-floating, massimizzano l’utilizzo di ogni singola bicicletta, riducendo il numero di mezzi privati necessari.
- Produzione locale e artigianato: come anticipato, la riparazione e la personalizzazione delle biciclette possono sostenere piccole officine locali e competenze artigianali, rafforzando l’economia del territorio.
- Materiali innovativi e sostenibili: la ricerca si sta muovendo verso l’uso di materiali riciclati o più facilmente riciclabili nella produzione di biciclette e componenti, come la plastica riciclata per telai o accessori, e batterie smontabili per le e-bike.
Tutto ciò dimostra come sia tempo che istituzioni, urbanisti e cittadini collaborino per creare le condizioni affinché la bicicletta possa finalmente esprimere tutto il suo potenziale, per il benessere del pianeta e di chi lo abita.
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