Opportunità unica

partecipa alle aste immobiliari.

 

nel 2025 economia globale più fragile tra dazi, inflazione e incertezza politica


Secondo l’ultima analisi dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse), il 2025 sarà un anno segnato da crescenti incertezze economiche e geopolitiche. Le previsioni dell’organizzazione internazionale delineano un rallentamento della crescita globale, attribuito principalmente all’inasprimento delle condizioni finanziarie, alla debole fiducia dei consumatori e delle imprese, e all’escalation delle pressioni commerciali, in particolare legate ai dazi imposti dagli Stati Uniti.

La tua casa dei sogni ti aspetta

partecipa alle aste immobiliari!

 

Il Pil globale è atteso in calo al 2,9 per cento nel 2025, rispetto al 3,3 per cento stimato per il 2024. Si tratta di una revisione al ribasso rispetto alla precedente previsione del 3,1 per cento, a conferma di un clima economico in progressivo deterioramento. Anche la stima per il 2026 è stata ritoccata al ribasso, con una crescita attesa del 2,9 per cento, contro il 3 per cento previsto in precedenza.

La decelerazione non sarà uniforme. Alcuni Paesi, tra cui Italia, Germania, Francia, Norvegia e Messico, registreranno le performance più deboli nel 2025. Al contrario, economie come quelle di Costa Rica, Danimarca, Irlanda, Polonia e Israele sono attese in espansione più solida, evidenziando una crescente divergenza tra le economie OCSE.

Russ Mould, direttore investimenti di AJ Bell, ha commentato: “Sebbene il taglio delle stime dal 3,1 per cento al 2,9 per cento sembri modesto, è sufficiente a impattare negativamente sul sentiment degli investitori”. Le borse, infatti, hanno reagito con nervosismo, in particolare nei settori legati alle materie prime, preoccupati per un possibile calo della domanda globale.

Tra i fattori più critici segnalati dall’Ocse vi è la crescente instabilità commerciale. Le politiche tariffarie degli Stati Uniti, e in particolare la cosiddetta “pausa di 90 giorni” voluta dall’amministrazione Trump, stanno generando un clima di incertezza per i partner commerciali. La scadenza ravvicinata dell’intesa impone una corsa agli accordi, con Trump determinato a concludere le negoziazioni entro metà settimana, probabilmente per evitare colpi di scena all’ultimo minuto.

L’Ocse sottolinea come queste politiche rischino di alimentare l’inflazione e di danneggiare le catene di approvvigionamento globali, rallentando ulteriormente la crescita economica nei mercati sviluppati e in via di sviluppo.

Vuoi acquistare in asta

Consulenza gratuita

 

Sul fronte dei prezzi, l’Ocse prevede un’inflazione nei Paesi membri pari al 4,2 per cento nel 2025, in aumento rispetto al 3,7 per cento stimato a dicembre. Anche per il 2026 le stime sono state riviste al rialzo: 3,2 per cento, contro un’attesa precedente del 2,9 per cento. I Paesi con i tassi d’inflazione più elevati saranno la Turchia (31,4 per cento), seguita da Colombia, Cile, Polonia, Estonia e Ungheria.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Richiedi prestito online

Procedura celere