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Incentivi auto elettriche 2025: cosa dice UNRAE


Per UNRAE – Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri – i nuovi incentivi auto elettriche 2025 sono “un coniglio uscito dal cilindro”. Li ha definiti così il direttore generale Andrea Cardinali, commentando in varie occasioni il recente annuncio del governo italiano. Ecco il quadro della situazione.

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Quando sembrava che lo stop agli incentivi auto 2025 fosse ormai indiscutibile, a fine maggio la cabina di regia sul Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) riunitasi a Palazzo Chigi ha approvato una proposta di revisione finalizzata ad agevolare la progressiva sostituzione di mezzi inquinanti con auto elettriche o a emissioni ridotte.

In sostanza, un ammontare di 597 milioni di euro verrebbe così reindirizzato dagli investimenti sulla rete di colonnine di ricarica elettrica a favore di incentivi per la rottamazione auto, con vantaggi più elevati alle fasce di reddito più basse. Di fatto, è una svolta che segna il ritorno degli incentivi auto.

Incentivi auto elettriche 2025: cosa si rischia

La perplessità di UNRAE, nelle parole di Andrea Cardinali, deriva dal fatto che il nuovo Ecobonus per l’acquisto di auto elettriche 2025 è estremamente cospicuo. Soprattutto in relazione al termine entro i quali bisognerà usufruirne: 30 giugno 2026. Quindi, considerato che deve ancora arrivare l’ufficialità del provvedimento, probabilmente ci sarà a disposizione meno di un anno.

Commenta così il direttore generale dell’associazione che rappresenta le case automobilistiche estere in Italia: “Quasi 600 milioni sono la somma più ingente mai immessa in Italia per incentivare le auto BEV. Sono usciti fuori come un coniglio dal cilindro. Tenuto conto del vincolo della rottamazione, delle fasce ISEE e della possibilità di accedere al bonus sono se si risiede in aree funzionali, un solo anno rischia di non essere sufficiente a esaurire i fondi“.

Inoltre, UNRAE avverte inoltre sul rischio di paralisi del mercato delle auto elettriche nei prossimi mesi. Molti interessati all’acquisto, infatti, potrebbero aspettare il varo dei nuovi incentivi auto elettriche. Oppure limitarsi a beneficiare degli incentivi delle regioni, verificando se siano cumulabili con i bonus nazionali. I quali, però, non sono ancora definitivi. Dunque ci vorrà tempo, considerando le procedure di revisione del PNRR che coinvolgono l’Unione Europea, peraltro già attiva con un suo piano di rilancio dell’automotive.

I numeri dell’Ecobonus auto 2025

Cosa prevedono i nuovi Ecobonus auto, che tra l’altro andrebbero ad aggiungersi agli incentivi regionali? Da quanto si è già a conoscenza, saranno concentrati nelle aree urbane con maggior inquinamento atmosferico e destinati a famiglie con basso ISEE. Le cifre in ballo sono un massimo di 11.000 euro di sconto per chi ha un ISEE inferiore a 30.000 euro e un massimo di 9.000 euro per la fascia ISEE 30.000-40.000 euro, con l’aggiunta della rottamazione di un veicolo con motore endotermico.

Gli incentivi auto 2025 produrrebbero, secondo le stime, la sostituzione di oltre 39.000 auto. Questa misura per la transizione ecologica prevede anche incentivi per micro imprese per l’acquisto di veicoli commerciali a zero emissioni di CO2 (categoria N1 e N2).

Da un lato, visto il successo degli incentivi auto 2024, queste misure sono generalmente ben accolte, in quanto vanno a vantaggio della mobilità sostenibile. Dall’altro, oltre a quanto già espresso, restano ulteriori dubbi sul fatto che siano state sottratte risorse dalla fondamentale espansione della rete di colonnine di ricarica elettrica. Un aspetto chiave per la diffusione della mobilità green.

Articolo Modificato Il:3 Giugno 2025



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