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Gestire il personale? Così diventa smart: Libemax lancia la sua terza app e vuole espandersi in Spagna


di
Andrea Salvadori

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L’azienda bergamasca di soluzioni digitali per le aziende torna sul mercato con una app rinnovata per il controllo accessi. E guarda fuori Italia con un progetto spagnolo

Crescita costante, innovazione di prodotto e attenzione al benessere aziendale: sono questi i pilastri su cui Libemax, la Pmi tecnologica con sede a Gorle (Bergamo), punta per consolidare il proprio sviluppo nel 2025. Dopo aver chiuso il 2024 con un fatturato di 1,2 milioni di euro, rispetto ai 940.000 euro del 2023, e una marginalità intorno al 20%, l’azienda prevede di raggiungere un giro d’affari di 1,5 milioni nel 2025. I nuovi obiettivi si accompagnano al lancio di una terza applicazione dedicata al controllo accessi, a investimenti in welfare aziendale e all’ampliamento della sede operativa. Nata nel 2014, Libemax si è affermata come uno dei principali attori nello sviluppo di soluzioni digitali per la gestione del personale e dei visitatori aziendali con oltre 6 mila clienti attivi, 350 mila download delle proprie app e oltre 150 milioni di timbrature gestite ogni anno. «Dal 2021 Libemax registra una crescita annua del 20-25%, grazie a un’offerta digitale costruita su misura per aziende con dipendenti operativi sul campo — , dice Daniel Maida, fondatore, proprietario e amministratore unico —. I numeri del 2024 confermano una traiettoria in ascesa e una gestione finanziaria in equilibrio tra investimenti in innovazione e sostenibilità economica».

Innovazione, tra digitale e privacy

Il core business è rappresentato dall’applicazione Libemax Rilevazione Presenze, che da sola copre circa il 75% del fatturato. L’app consente di timbrare le presenze da smartphone usando Gps, Nfc, Qr Code o Beacons e include funzioni aggiuntive come gestione ferie, permessi, note spese e documentazione. L’applicazione Registro Visitatori digitalizza invece l’accesso di ospiti e fornitori in modo conforme al Gdpr. «Questi due prodotti ci hanno permesso di consolidare il business nei settori dell’edilizia, delle pulizie, della logistica e dei trasporti, così come nella grande distribuzione, nella ristorazione e nel retail, con una presenza che spazia dalle piccole alle grandi imprese, dagli studi di consulenza del lavoro a cooperative e consorzi», spiega Maida. Per il 2025, Libemax ha in programma il lancio di una nuova applicazione per il controllo accessi (porte, cancelli, tornelli), pensata per aziende del comparto manifatturiero e in grado di integrarsi con le app esistenti. «L’obiettivo è rafforzare l’offerta rivolta al target business e aumentare la fidelizzazione della clientela con strumenti interconnessi, permettendoci inoltre di ampliare la nostra presenza nel settore manifatturiero», specifica l’amministratore.




















































Sostenibilità e obiettivi esteri

L’azienda amplierà inoltre la propria sede da 450 a 700 m², includendo spazi dedicati al benessere dei dipendenti. «Una scelta che riflette il nostro intento di attrarre e trattenere talenti in un contesto lavorativo moderno e stimolante, come testimonia anche la scelta di puntare da tempo su smart working flessibile, bonus legati alla produttività e un piano di welfare strutturato — racconta Maida —. Siamo nati per semplificare la quotidianità delle persone in azienda. L’innovazione resta il nostro motore principale». A tal fine, lo scorso anno Libemax ha introdotto nelle sue piattaforme Bubi, un assistente virtuale basato su Ai, capace di gestire le operazioni tramite comandi vocali o testuali. «Uno strumento che aumenta la facilità d’uso e rende l’esperienza aziendale più fluida e personalizzata», illustra il fondatore. Oltre al consolidamento sul mercato italiano, Libemax guarda all’espansione internazionale, con un primo step in Spagna previsto tra il 2026 e il 2027. Pur avendo ricevuto manifestazioni di interesse da investitori esterni, l’azienda ha scelto sino ad oggi di restare indipendente. «Al momento non è un’opzione che intendiamo prendere in considerazione. In futuro chissà», conclude Daniel Maida.

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