“Il dialogo tra Unione europea e Stati Uniti è oggi più che mai strategico per garantire sicurezza e prosperità a famiglie e imprese su entrambe le sponde dell’Atlantico. È fondamentale sviluppare una strategia congiunta che favorisca l’aumento dell’interscambio, tutelando allo stesso tempo la salute dei cittadini e il lavoro degli agricoltori”, lo hanno dichiarato i rappresentanti di Coldiretti e Filiera Italia in occasione dell’incontro tra il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e la segretaria Usa all’Agricoltura Brooke Rollins.
A sottolinearlo anche Gianluca Boeri, presidente di Coldiretti Liguria, e Bruno Rivarossa, delegato Confederale, che ribadiscono: “Per la Liguria, l’export agroalimentare è un pilastro strategico che va protetto con ogni mezzo, a partire dalla lotta all’Italian sounding, che danneggia prodotti simbolo come il basilico genovese dop, l’olio extravergine Riviera Ligure dop, i vini delle Cinque Terre e le piante della Piana di Albenga. Serve reciprocità vera: ai produttori liguri vengono richiesti standard elevatissimi, è giusto che lo stesso valga per chi vuole esportare verso l’Europa».
Nonostante il calo dell’export ligure complessivo registrato nel 2024 – legato in larga parte a settori come la cantieristica e i mezzi di trasporto – il comparto agroalimentare ha mostrato una notevole resilienza, confermandosi come uno dei settori più solidi e dinamici della regione. «In un contesto economico incerto – sottolineano Boeri e Rivarossa – l’agroalimentare continua a rappresentare una garanzia per la Liguria, trainando l’export regionale grazie a prodotti ad alto valore identitario e a forte reputazione internazionale».
Tra gli altri, l’olio extravergine di oliva Riviera Ligure dop ha notevoli incrementi, così come il settore vinicolo, con Vermentino, Pigato e Rossese sempre più apprezzati all’estero. A questi si aggiunge il florovivaismo che dal distretto sanremese alla Piana di Albenga si conferma con una delle eccellenze riconosciute del made in Liguria, soprattutto nei mercati del Nord Europa.
«Le guerre commerciali – dicono – non solo minano la stabilità economica, ma rischiano anche di interrompere percorsi virtuosi già avviati, come quelli legati alla promozione delle nostre eccellenze sui mercati esteri. Il tavolo tecnico Usa-Italia può rappresentare uno strumento utile, ma va indirizzato verso un modello di sviluppo che premi la tracciabilità, la sostenibilità e la distintività, che sono i valori fondanti del nostro sistema agricolo». Nel mirino di Coldiretti e Filiera Italia restano le barriere non tariffarie e le pratiche ingannevoli di evocazione dell’italianità. «Accogliamo positivamente ogni apertura al dialogo, ma non accetteremo mai compromessi al ribasso sulle nostre denominazioni. L’export ligure sta crescendo proprio grazie alla fiducia che i consumatori stranieri ripongono nella qualità delle nostre produzioni: diluire questo valore sarebbe un grave errore strategico», concludono Boeri e Rivarossa.
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