Prestito personale

Delibera veloce

 

Criptovalute, quanto sono diffuse nelle Marche rispetto al resto dell’Italia?


Pubblicato il 3 Giugno 2025

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

Le criptovalute non sono più soltanto un tema da convegni tech! Anche nelle Marche, la terra delle PMI e dei borghi medioevali, circolano moltissimi token digitali. Gli indicatori più recenti mostrano che la regione viaggia a un ritmo leggermente più lento rispetto alle piazze metropolitane, ma non è affatto ferma. Gli sportelli ATM dedicati, le imprese che accettano i pagamenti in stablecoin e i volumi generati online segnalano che l’ecosistema è in espansione. Allo stesso tempo, l’Italia sta macinando dei record e si colloca tra i mercati europei più vivaci.


Una fotografia dei numeri nelle Marche

Nel primo trimestre del 2024 il saldo complessivo detenuto dai clienti italiani ha superato i 2,7 miliardi di euro (+85% rispetto al trimestre precedente), con circa 1,3 milioni di detentori. All’interno del campione di imprese (che sono considerate “persone giuridiche”) il 24% ha sede nell’Italia centrale, una macro-area che comprende anche le Marche. È un indizio importante: se proviamo a distribuire la quota pro-capite sulle quattro regioni del Centro, si stima che poco meno di un’azienda su dieci che interagisce con le criptovalute in Italia operi proprio sulle sponde dell’Adriatico.

Un altro termometro della presenza sul territorio è la disponibilità degli sportelli automatici. A maggio 2025 nelle Marche risultano attivi tre Bitcoin ATM (due ad Ancona e uno a Macerata) su 147 censiti in Italia . Il numero è piccolo in assoluto, ma la densità per abitante supera già quella di molte altre regioni meridionali.


Il confronto con il resto del Paese

I volumi nazionali aiutano a capire perché le curve marchigiane, anche se sono contenute, destano comunque una certa curiosità. L’Italia ha ricevuto 54 miliardi di dollari in transazioni on-chain fra luglio 2023 e giugno 2024, sesta economica in Europa occidentale per gli afflussi di criptovalute. La copertura mediatica, dal boom delle stablecoin al ruolo delle PMI nel fintech, ha alimentato una spinta culturale che si avverte anche nei territori in periferia.

I titoli di giornale riflettono la tendenza: Sky TG24 ha parlato di un “mercato da 2,22 miliardi di euro” nelle tasche degli italiani, mentre Focus Risparmio ha sottolineato come i giovani siano più coinvolti a livello numerico, ma i portafogli più ricchi appartengono alla fascia 40-60 anni. L’Italia è tra i Paesi europei che stanno spingendo di più sui pagamenti con le stablecoin e sulla DeFi. In questo scenario nazionale, sostanzialmente molto dinamico, le Marche rappresentano un laboratorio medio. Non c’è la concentrazione di Milano né l’effetto capitale di Roma, ma c’è abbastanza tessuto produttivo da sperimentare.

Contabilità

Buste paga

 


Dove si possono utilizzare le criptovalute

Se fino a qualche anno fa le crypto servivano quasi solo a fare trading, oggi nelle Marche (e in Italia) si vedono delle applicazioni concrete. Le catene alberghiere della Riviera che accettano USDC per i soggiorni, gli e-commerce di artigianato che propongono degli sconti se si paga in Bitcoin, gli studi professionali che fatturano in stablecoin quando lavorano con i clienti esteri. Le piattaforme di micropagamenti in Lightning si affacciano nelle app di food delivery locali, mentre le associazioni culturali di Urbino testano le donazioni sulla blockchain per i progetti di restauro.

Il settore dell’intrattenimento digitale non fa eccezione: il gaming on-chain, i marketplace NFT e, naturalmente, l’universo dei crypto casinò. In questa guida ai crypto casino è evidente quanti siano i provider che oggi accettano le criptovalute per favorire gli utenti e per offrire dei metodi di pagamento più flessibili e senza commissioni extra. La moneta digitale ha conquistato praticamente qualsiasi settore, dal turismo al retail, dal crowdfunding alla finanza decentralizzata.


Chi c’è dietro i wallet: profili socio-economici 

Le statistiche rivelano che in tutta l’Italia oltre il 35% dei possessori appartiene alla fascia 18-29 anni, ma i portafogli più corposi si concentrano fra i 40 e i 60 anni. Nelle Marche questo pattern si replica: gli universitari di Ancona e di Camerino sperimentano i micro-acquisti con le stablecoin, mentre gli imprenditori del distretto calzaturiero usano i Bitcoin come copertura valutaria per gli incassi in dollari.

Sul fronte business, molte aziende hanno integrato la blockchain per la gestione dell’energia rinnovabile. Le start-up agritech del Fermano tracciano le filiere con i token ERC-20 e gli hub universitari organizzano degli hackathon su smart contract. I professionisti fiscali, intanto, studiano le nuove norme: il dibattito sull’aliquota del 26% e l’abolizione della no-tax area sotto i 2.000 € resta piuttosto acceso sui portali specializzati.

Il numero delle criptovalute supera le 10000 unità nel 2025 e il baricentro si sta spostando sempre di più verso dei mercati emergenti come le Filippine e la Nigeria. Questa normalizzazione rende meno esotico l’uso di un wallet anche nel contesto delle Marche: ciò che ieri era una semplice sperimentazione oggi è, in molti casi, una semplice alternativa di pagamento.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Aste immobiliari

l’occasione giusta per il tuo investimento.

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi