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Martedì 03 Giugno 2025
A un anno e mezzo dall’inaugurazione, i dieci posti alloggio per disabili della casa in Valchiavenna restano vuoti. Il presidente dell’associazione promotrice, Giuseppe Dell’Ava, denuncia costi insostenibili per le famiglie e la mancanza di contributi pubblici
Daniele Prati «Le attività gestite dalla cooperativa Nisida all’interno della Casa del Quadrifoglio vanno bene, ma non è solo per questo che la casa è stata fatta». I dieci posti alloggio, ai quali è possibile aggiungerne due, destinati ai disabili della Valchiavenna dall’associazione guidata da Giuseppe Dell’Ava, che coordina le famiglie che hanno al proprio interno soggetti disabili, non sono mai partiti.
La casa, dopo un durissimo e lunghissimo lavoro di raccolta fondi, è stata completata e inaugurata nel dicembre del 2022. Diventano in fretta un servizio importante per la valle. Ma forse non quello che i promotori si aspettavano. Lo ha chiarito lo stesso presidente Dell’Ava durante l’assemblea dei soci tenutasi nei giorni scorsi. «Purtroppo ci troviamo a metà del guado. Abbiamo questi alloggi a disposizione ma le condizioni attuali non ci consentono, di fatto, di aggiudicarli a chi ne ha bisogno». Condizioni vuol dire soldi. La retta va dai 3000 ai 3500 euro. Evidentemente insostenibile per la maggior parte delle famiglie della valle. «Senza un contributo per l’abbattimento delle stesse rette, non è possibile far partire questo tipo di servizio. Eppure la domanda c’è». Il problema si chiama “accreditamento”.
Il servizio proposto non è sanitario e, quindi, è complicato avere il riconoscimento a livello regionale. E riconoscimento significa contributi. Quelli necessari ad abbattere le rette e renderle sopportabili: «Per avere l’accreditamento ci vorrebbero una serie ulteriore di servizi di altra natura. Come la presenza dell’infermiera. Il nostro intento è, comunque, quello di non arrenderci di certo. Prossimamente intendiamo incontrare enti locali, Asst e Regione Lombardia in futuro per capire se è possibile sbloccare questa situazione e far capire che la domanda per questo servizio esiste».
Attualmente la cooperativa Nisida garantisce all’interno della Casa del Quadrifoglio servizi come il sollievo, il dopo di noi, il progetto Rami, il servizio Sead, il supporto alle attività del Centro socio-educativo e il progetto InAction. Si parla, insomma, di giornate, ospitalità nei fine settimana, percorsi verso l’autonomia e laboratori. Come quello, abbastanza celebre in valle, riguardante la pizza avviato dal Cse. La Casa del Quadrifoglio è situata in via Della Marmirola, all’interno di ex spazi, ovviamente completamente riqualificati, della Comunità montana. Il progetto è di fatto partito nel 2011 con l’ottenimento di un contributo di Fondazione Cariplo. Fondi importanti, ma assolutamente non sufficienti a completare tutto. Ci è voluto qualche anno.
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