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Terziario: ancora bassa la fiducia delle imprese bresciane nel I trimestre 2025


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Brescia. Anche l’inizio del 2025 si caratterizza per un clima di fiducia delle imprese bresciane attive nel settore dei servizi che continua a rimanere modesto.
Dalle ultime tre rilevazioni i livelli registrati non mostrano un cambiamento di tendenza: nel 1° trimestre 2025 la fiducia tocca quota 106, addirittura tre punti in meno rispetto a quanto rilevato tra ottobre e dicembre 2024 (109) e sostanzialmente in linea con quanto registrato tra luglio e settembre dello scorso anno (101).
A evidenziarlo sono i risultati dell’Indagine congiunturale del Centro Studi di Confindustria Brescia riferita al periodo gennaio-marzo 2025.
Un clima di fiducia che di fatto consolida i modesti numeri raggiunti nei sei mesi precedenti. Sul sentiment delle realtà del territorio continua a incidere un contesto connotato dalle innumerevoli incertezze, in particolare legate all’aggressività della politica commerciale e, più in generale, all’imprevedibilità della politica estera dell’Amministrazione

A questo si aggiungono il protrarsi della domanda debole, le preoccupazioni per la transizione elettrica e i rincari energetici, contribuendo a rendere lo scenario economico e sociale sempre meno decifrabile. In questo quadro complesso, la dinamica bresciana del settore terziario va letta anche alla luce delle difficoltà che stanno colpendo l’industria manifatturiera locale, con la quale esistono storici e consolidati rapporti di fornitura. Il timore che il settore secondario possa subire gravi ripercussioni a causa dei dazi statunitensi e delle contromisure dell’UE si riflette inevitabilmente sui risultati emersi e oggetto di analisi. Si tratta di un fattore percepito chiaramente non solo a livello locale ma anche nazionale. Ciononostante, non mancano elementi che delineano un settore terziario sicuramente più disorientato, ma non per questo meno solido.

«Attualmente, il 19% delle nostre posizioni aperte è nel settore terziario, sostanzialmente con un’incidenza invariata rispetto alla chiusura del 2024  – riflette Ivano Tognassi, presidente del Settore Servizi alle Imprese e alle Persone di Confindustria Brescia –. Rimangono in prima linea le richieste di personale per i settori ICT – Telecomunicazioni e Vendite/GDO con le seguenti incidenze: ICT all’8,8%, Vendite/Sales/GDO 7,4% e TLC 4%. I profili più richiesti, anche con servizio di sola ricerca e selezione, sono in ambito metalmeccanico, con particolare focus su Manutentori Meccanici (7,5%). L’ investimento sul mondo sanitario nel bresciano influisce sicuramente sui dati che registrano in termini di ricerche e opportunità di profili ASA/OSS/IP. L’ambito sanitario rimane uno dei pochi in crescita costante anche per tutto il settore APL a livello nazionale».
«Il comparto Digitale ha inevitabilmente reagito alle dinamiche innescate dalla situazione dazi e alle conseguenti ripercussioni sulle attività dei propri clienti – aggiunge Sergio Venturetti, presidente del Settore Digitale di Confindustria Brescia –, a testimonianza dello stretto legame tra il nostro comparto e quello manifatturiero, più volte sottolineato. Ci attendiamo una ripresa ora, con prezzi sostanzialmente stabili».

Nel dettaglio, per quanto riguarda i giudizi espressi dalle aziende rispetto ai tre mesi precedenti:

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▶il fatturato è aumentato per il 31% delle imprese intervistate, con un saldo positivo del +9% tra coloro che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione;
il portafogli ordini evidenzia un incremento (saldo netto pari a +18%);
▶l’occupazione registra un aumento: le aziende che hanno segnalato una crescita dei propri collaboratori sono il 20% in più rispetto a quelli che dichiarano una flessione;
▶i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per una sostanziale stabilità, per l’87% delle aziende rispondenti i prezzi non sono variate (saldo netto pari a +13%).

terziario I trimestre 2025

Le prospettive per i mesi a venire suscitano un cauto ottimismo: il fatturato è atteso in crescita dal 45% degli intervistati, con un saldo positivo del 36% a favore degli ottimisti rispetto ai pessimisti; i saldi riferiti al portafoglio ordini (+25%) e all’occupazione (+22%) descrivono uno scenario incoraggiante, con un possibile rafforzamento dell’attività; i prezzi dei servizi offerti manifestano un saldo del +16%, a indicazione che, nel prossimo futuro, una fase rialzista è ritenuta verosimile.
Le aspettative sulla performance appaiano tutto sommato positive, per tutte le variabili considerate il saldo risulta positivo. In controtendenza risulta essere il percepito riguardante le prospettive generali dell’economia italiana. Uno scenario che si delinea decisamente più pessimistico: più nel dettaglio il 60% degli intervistati prevede il sostanziale mantenimento dei livelli di attività; solo il 7% si dichiara ottimista, mentre il 33% del campione esprime un orientamento pessimistico, generando così un saldo decisamente negativo (-26%).

L’evoluzione complessiva dell’indice sul clima di fiducia delle imprese del settore terziario fa sintesi di due dinamiche particolarmente diverse tra loro: il comparto Consulenza e Servizi alle imprese registra un lieve miglioramento (da 103 passa a 108), il Digitale, invece, registra una contrazione perdendo in tre mesi 20 punti (dal valore di 127 sperimentato fra ottobre e dicembre scende a 107).





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