Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Si può fare impresa da soli? Meglio in compagnia


Felice Vai, presidente CDO piemonte

In un contesto globale segnato da incertezze crescenti, la condizione dell’imprenditore sta cambiando profondamente. Le sfide non sono più soltanto economiche: accanto alle turbolenze geopolitiche, alla competizione internazionale sempre più serrata e alle guerre commerciali in atto, emerge con forza una nuova fragilità, meno visibile ma altrettanto pericolosa, quella relazionale. È la solitudine l’ostacolo che oggi molti imprenditori si trovano ad affrontare, spesso senza strumenti adeguati per gestirla. Un fenomeno che emerge da una recente ricerca del Censis realizzata per Compagnia delle Opere del Piemonte, secondo cui le imprese piemontesi si trovano a fronteggiare un vero e proprio inverno demografico, che erode le basi su cui si fonda la vitalità imprenditoriale.

Aste immobiliari

 il tuo prossimo grande affare ti aspetta!

 

La perdita di giovani, il calo dei titolari d’impresa under 50 e l’invecchiamento generalizzato del tessuto produttivo regionale stanno ridisegnando la mappa del fare impresa, lasciando intere aree – come Biella e Vercelli – prive di ricambio e prospettive. Anche a Torino, dove si registra un lieve aumento del numero di imprenditori, la tendenza è trainata dalle fasce d’età più avanzate. A questo si aggiunge la difficoltà di affrontare da soli i costi e le trasformazioni imposte da un sistema sempre più complesso, in cui le reti di relazioni – con il territorio, con i collaboratori, con il sistema finanziario – sembrano perdere efficacia. La capacità di fare sistema, di collaborare, di condividere strategie e risorse diventa quindi una necessità vitale, non solo per restare competitivi, ma per non scomparire. Economy ha intervistato al riguardo Felice Vai, presidente di Compagnia delle Opere Piemonte e vicepresidente nazionale.

Perché la scelta di realizzare questa ricerca?

Negli anni abbiamo incontrato centinaia di imprenditori e, in vari casi, abbiamo riscontrato in loro un senso di smarrimento e solitudine, un disorientamento rispetto al complesso momento di trasformazione che stiamo vivendo. Abbiamo pertanto deciso di rendere più oggettiva questa sensazione, di scavare più a fondo rispetto a quelle che erano percezioni soggettive emerse dall’esperienza sul campo. Era la chiusura di un cerchio: far emergere un bisogno per poi intraprendere la strada della costruzione di risposte concrete. Vista la delicatezza del tema e l’attitudine del Censis a interpretare le dinamiche sociali, è stato deciso di redigere questo lavoro proprio con loro.

Quali i risultati emersi più importanti?

Ne sono emersi parecchi. Sicuramente la diminuzione degli imprenditori millennials negli ultimi anni, che contrasta con l’aumento di titolari d’impresa nelle altre categorie d’età, in particolare tra i 50 e i 69 anni e negli ultrasettantenni. E poi la “fatica” degli imprenditori di fare rete, per mantenere e sviluppare rapporti e relazioni che aiuterebbero l’impresa, soprattutto nei momenti di incertezza e di difficoltà.

Investi nel futuro

scopri le aste immobiliari

 

Di cosa hanno più che mai oggi bisogno le aziende e in particolare gli imprenditori?

Le imprenditrici e gli imprenditori hanno necessità di un confronto strutturato e sistematico; hanno bisogno di relazionarsi in un lavoro che li aiuti ad alzare lo sguardo e guardare lontano, “costringendoli” a lasciare la loro scrivania e a tentare soluzioni e approcci nuovi. Mai come ora è necessaria una visione strategica che esplori orizzonti diversi. Il “si è sempre fatto così” ormai mostra tutta la sua inadeguatezza. Il passato è una enorme ricchezza, che va però criticamente guardata e che ci permette di proiettarci al presente e al futuro. Si tratta, in sostanza, di favorire l’intelligenza collettiva.

Nuove iniziative legate a questo tema?

Vogliamo seguire l’esempio di altre sedi Cdo e dare vita a dei laboratori d’impresa: momenti guidati da esperti che mettano insieme piccoli gruppi di imprenditori con interessi omogenei e, attraverso un lavoro sistematico e organizzato, facciano emergere i loro reali bisogni ed eventualmente propongano strumenti concreti di risposta. Ad esempio, se un’impresa deve affrontare il difficile passaggio generazionale e nel laboratorio emergesse che questo problema è comune ad altri, allora parte un approfondimento sul tema con il coinvolgimento di testimonial che hanno affrontato il problema (con successo o con un insuccesso – si impara anche dagli sbagli), con tecnici esperti che hanno seguito casi simili, eccetera. Questi laboratori saranno anche il punto sorgivo di contenuti e tematiche che verranno poi veicolati da Cdo presso le varie sedi istituzionali (regione, agenzie governative, fondazioni, camere di commercio), per organizzare dei progetti che coinvolgano anche altri. Gli enti hanno necessità di interlocuzioni con soggetti che fanno esperienza sul campo.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Assistenza e consulenza

per acquisto in asta

 

Source link

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese