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Occupazione in aumento nelle catene di ristorazione


Ottimi risultati per la ristorazione in catena che è cresciuta più del settore indipendente e nel 2024 ha superato i venticinquemila dipendenti (erano 23.500 nel 2023) e i 2.500 locali. I dati sono stati diffusi da Aigrim-Fipe, l’Associazione delle Imprese di grande ristorazione e servizi multilocalizzati, nata nel novembre 2013 per raggruppare, in seno a Fipe-Confcommercio, le imprese che effettuano attività di somministrazione di alimenti e bevande nei centri urbani, nei centri commerciali, nelle aree di servizio autostradali, negli aeroporti, nelle stazioni ferroviarie e marittime e in altri siti in concessione. Vi aderiscono tredici tra le più grandi imprese di ristorazione, per un totale di circa cinquantamila dipendenti, oltre tre miliardi di ricavi e più di tremila punti di ristoro in tutta Italia.

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Si tratta in termini percentuali di un +8,5 per cento di dipendenti e +9 per cento di punti vendita, con la crescita parallela sia delle attività gestite direttamente dalle aziende associate che di quelle in franchising.

Il trend positivo occupazionale riguarda l’intero settore ristorativo con un +5 per cento dal 2023 al 2024 (dati Fipe, marzo 2025), ma a trainare il comparto sono soprattutto il fuori casa e le catene, che assumono un ruolo centrale. L’Italia consolida così la propria posizione tra i leader mondiali del food service, classificandosi al quarto posto a livello globale per il Full Service Restaurant (Fsr) e al quinto per il Quick Service Restaurant (Qsr); nel 2024, il mercato italiano ha raggiunto un valore di 83 miliardi di euro, segnando un ritorno alla stabilità.

 Le catene rappresentano ancora una quota ridotta rispetto alla media mondiale (10 per cento contro il 35 per cento), ma dimostrano una crescita maggiore (+8,7 per cento) di quella globale (+7,1 per cento) e di quella degli operatori indipendenti italiani (+0,4 per cento) (dati Deloitte, extract del nuovo report “Deloitte Foodservice Market Monitor – 2025 Edition”, presentato in occasione del Foodservice Summit Italy in maggio).

Significativo è anche lo spaccato demografico sulle aziende rappresentate da Aigrim-Fipe, perché in un contesto segnato dal calo demografico e dall’invecchiamento della popolazione quasi il 40 per cento dei lavoratori è under 30, e per gli under 40 si raggiunge una quota superiore al 60 per cento. Importante anche la tendenza di crescita dei lavoratori over 50, che rappresentano una quota pari al 25 per cento circa del totale, comprendendo personale fuoriuscito da altri settori, alcuni dei quali oggi più in crisi, e personale che cerca nel settore della ristorazione un rilancio.

Questi dati – ha spiegato Riccardo Orlandi, presidente dell’Associazione – per crescere ancora puntando sempre di più su formazione, stabilità contrattuale e inclusione, e mettendo al centro le persone. «Potremmo partire da queste parole per indicare alcuni degli elementi di maggiore attrattività occupazionale del settore ristorativo che rappresentiamo. Le persone sono oggi l’asset più importante e ricercato nella ristorazione, una sfida complessa che negli anni passati ci ha messo alla prova e che oggi vede una progressiva inversione di rotta, grazie agli incentivi che mettono a disposizione il Ccnl e le singole aziende del comparto e che comprendono tutele, flessibilità, inclusività e incrementi socioeconomici. I segnali positivi di crescita sono una prova chiara di queste rinnovate condizioni e di un mutamento, finalmente, nella percezione del lavoro nel settore e delle opportunità che realmente offre».

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Riccardo Orlandi



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