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crescita record, Calabria in evidenza con ciclovie e progetti green innovativi


Nel 2023 l’Italia ha registrato numeri record nel cicloturismo: un settore in crescita che unisce natura, economia locale e stile di vita sostenibile. La sfida? Valorizzare le reti lente e rendere strutturale un cambiamento già in atto.
Nel 2023 il cicloturismo ha generato in Italia un impatto economico stimato in 5,5 miliardi di euro. Un balzo in avanti notevole rispetto al 2022, che segnava un rallentamento post-pandemico. È il segno tangibile che sempre più italiani – e stranieri – scelgono la bicicletta non solo come mezzo di spostamento urbano, ma come forma di viaggio, di scoperta e persino di rigenerazione personale. L’Italia si piazza così al terzo posto in Europa per volume economico generato da questo segmento turistico, subito dopo la Francia e la Germania.

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Un’opportunità per il territorio

A differenza del turismo mordi-e-fuggi, il cicloturismo ha una caratteristica fondamentale: valorizza i territori minori, le aree interne, i borghi meno conosciuti, favorendo un’economia diffusa e più equa. Pedalando lentamente, si entra in contatto con le comunità locali, si consumano prodotti tipici, si dorme in strutture ricettive familiari. La bici diventa così non solo uno strumento ecologico, ma anche un volano di sviluppo.Secondo i dati Repower, tra il 2022 e il 2023 l’interesse per la mobilità lenta è cresciuto a doppia cifra. Piattaforme digitali dedicate, tour operator specializzati e bike hotel stanno modificando l’offerta turistica, rendendola più esperienziale e sostenibile.

Cambiamento climatico e nuova domanda sociale

La crescita del cicloturismo non è solo una moda passeggera. È parte di un cambiamento più ampio che riguarda la percezione del viaggio. L’emergenza climatica, la ricerca di uno stile di vita più sano e il desiderio di esperienze autentiche stanno spingendo una nuova generazione di viaggiatori – in particolare giovani tra i 25 e i 34 anni – verso scelte meno impattanti e più consapevoli.

Il report sottolinea anche il ruolo strategico delle infrastrutture ciclabili: sono oltre 1.000 i chilometri mappati sulle principali ciclovie italiane, dalle Dolomiti alla Sicilia. La Ciclovia del Sole, la Ciclovia Adriatica, la Ciclovia VenTo (Venezia-Torino), la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese: ogni percorso ha le potenzialità per diventare attrattore turistico, culturale e ambientale.

Italia, potenza cicloturistica?

Nonostante l’impennata nei numeri, l’Italia ha ancora margini di miglioramento. Manca una visione coordinata a livello nazionale, capace di mettere a sistema le esperienze virtuose. Il confronto con Paesi come la Francia (oltre 6 miliardi di euro generati nel 2023) mostra che si può fare di più, soprattutto in termini di promozione internazionale, qualità dei servizi e connessione tra le reti di mobilità dolce.
È significativa in questo senso l’iniziativa del Touring Club Italiano, che ha promosso la mobilità sostenibile all’interno della fiera ITB di Berlino 2024 e ha evidenziato come le destinazioni italiane con certificazioni ambientali, come il marchio GSTC (Global Sustainable Tourism Council), siano in aumento. La domanda estera – specialmente da Paesi del Nord Europa – è sensibile a questi aspetti.
 

Dal turismo lento a una nuova cultura del viaggio

L’identikit del cicloturista tipo è in evoluzione. Si tratta sempre meno di sportivi estremi e sempre più di famiglie, viaggiatori attenti alla sostenibilità, professionisti in cerca di equilibrio. È una platea che chiede percorsi ben segnalati, servizi accessibili, intermodalità con treni e bus, assistenza tecnica e punti di ricarica per e-bike.

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Il cicloturismo diventa così una cartina di tornasole del cambiamento culturale in corso: una nuova idea di tempo, di spazio, di benessere. Un turismo che non consuma i luoghi, ma li rispetta. Che non corre, ma accompagna.
L’Italia ha tutte le carte in regola per essere una potenza in questo settore: paesaggi, clima, patrimonio storico, cibo. Ora serve un investimento strutturale e una visione di lungo periodo, perché la bicicletta non sia solo un mezzo, ma una chiave per leggere e costruire il futuro del Paese.

Ecco le principali ciclovie calabresi (fonte Calabria Straordinaria): Ciclovia dei Parchi; Ciclovia della Val di Neto; ciclovia della Magna Grecia

Ciclovia dei Parchi

Il modo più semplice per attraversare l’intera Calabria in bici è organizzare un itinerario per tappe lungo la suggestiva Ciclovia dei Parchi: 545 Km di meraviglia che passano lungo la dorsale appenninica interna e tagliano i 3 parchi nazionali calabresi.

La Ciclovia dei Parchi copre un’area di circa 350.000 ettari all’interno della quale si incontra un patrimonio paesaggistico unico, che alla biodiversità del territorio e alle specie endemiche calabresi coniuga il fascino degli antichi abitati incastonati nella montagna, con le loro tradizioni e prodotti tipici.
 

La Ciclopedonale Val di Neto

La Ciclopedonale Val di Neto è l’infrastruttura “green” perfetta per chi desidera scoprire i Comuni della Val di Neto, il fiume che attraversa parte della provincia di Cosenza e quella di Crotone, dando il nome anche a una pregiata IGT vinicola.

Il percorso della pista Ciclopedonale Val di Neto si snoda per una lunghezza complessiva di 38 Km, toccando 6 Comuni della provincia crotonese e abbinando il fascino della vallata che raggiunge il Mar Ionio, allo splendore di siti archeologici, paesi fantasma, castelli e alcuni tra I Borghi più Belli d’Italia. Inaugurata a Marzo 2024, la Ciclopedonale della Val di Neto costeggia il fiume Neto incontrando aree naturalistiche di grande pregio: siti di interesse comunitario (SIC), zone speciali di conservazione (ZSC) e zone di protezione speciale (ZPS).
La Ciclopedonale della Val di Neto attraversa il cuore del Marchesato crotonese, collegando tra loro i 6 Comuni che hanno concorso alla sua realizzazione e dando modo i ciclisti/camminatori di apprezzare a ritmo lento il patrimonio storico-archeologico e religioso che li contraddistingue, tra castelli, grotte, santuari ed eremi. L’infrastruttura si ricongiunge alla Ciclovia dei Parchi della Calabria all’altezza del Lago Ampollino, ed è stata realizzata attraverso la riconversione di un’antica mulattiera con materiali eco-compatibili, così da ridurre al minimo l’impatto ambientale.

Ciclovia della Magna Grecia 

Il progetto della Ciclovia della Magna Grecia – percorso Metaponto-Pozzallo – si sviluppa per una lunghezza complessiva di circa 1,219 chilometri e tocca 3 regioni: Basilicata, Calabria e Sicilia.

Il tracciato cicloturistico calabrese si estende per circa 800 chilometri tra i principali centri della colonizzazione greca: 465 km sul versante ionico, 305 km sul versante tirrenico e 30 km sull’asse trasversale Catanzaro-Lamezia Terme. Il percorso attraversa siti di notevole importanza culturale, archeologica, ambientale, storica e paesaggistica diventando così anche un mezzo per scoprire e conoscere le peculiarità, le eccellenze, i caratteri identitari dei luoghi (e delle comunità) che attraversa. La mobilità ciclistica, modalità di spostamento ecosostenibile, costituisce uno degli elementi caratterizzanti per lo sviluppo turistico sia delle zone interne, di minore attrattività per il turismo di massa, sia delle aree di maggiore interesse storico-culturale.

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