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Banche greche, quali prospettive per il settore?


Le banche greche hanno attraversato con successo una lunga fase di profonda ristrutturazione, parallela a quella avviata dal Paese dopo la nota crisi del debito sovrano del 2009. Lo sottolinea Marco Mencini, Head of Research di Plenisfer Investments SGR,  commentando le prospettive del settore bancario greco. A fronte di tale ristrutturazione, negli ultimi dieci anni le banche, trainate dai quattro player principali – NBG, Piraeus, Alpha ed Eurobank – “hanno registrato una crescita eccezionale e superiore alle attese di mercato, in termini di margini, utili e solidità patrimoniale.  Nel periodo i titoli bancari hanno quasi sempre sovraperformato i loro omologhi dell’area euro1 fino a circa un anno fa, quando il mercato ha iniziato a ritenere che le banche fossero ormai entrate in una fase di normalizzazione”.

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In Plenisfer pensiamo, invece, che la fase di re-rating del settore sia destinata a proseguire: le banche hanno appena iniziato a trasformare gli eccellenti risultati del processo di razionalizzazione in remunerazione degli azionisti e potranno beneficiare non solo di ulteriori processi di efficientamento, ma soprattutto, di un contesto economico in forte miglioramento, con tassi di crescita superiori a quelli dell’eurozona. Tali condizioni, unite a valutazioni ancora compresse, rendano il settore un’opportunità a cui guardare con attenzione.

Forte economia sottostante a supporto del settore

La Grecia non è solo il più importante caso di ristrutturazione a livello sovrano degli ultimi 15 anni, è soprattutto il caso di maggior successo. Dopo interventi draconiani sul bilancio e un deciso piano di riforme, oggi la Grecia evidenzia tassi di crescita ampiamente superiori al resto dell’eurozona, debito in forte calo e una forte capacità di attrarre investimenti dall’estero.
Sul fronte del PIL, passato da -2,5% (2013)2 a +2,5% (2024)2, la Grecia ha continuato a sovraperformare l’eurozona negli ultimi dodici trimestri consecutivi e si ipotizza una crescita dell’1,9% per il 2025. Se realizzata, la crescita economica della Grecia sarebbe pari a circa il doppio di quella europea che secondo le stime di consenso sfiorerà l’1% nel 2025.
Il rapporto debito pubblico/PIL ha raggiunto circa il 150% a fine 2024 ed è atteso in ulteriore calo al 132,8% entro il 2029, in deciso miglioramento rispetto al picco del 207% del 2020.
La fiducia nell’economia e il contesto economico positivo – caratterizzato da un tasso di disoccupazione calato in dieci anni dal 28% al 9,7%, consumi passati da -3,4% a +2,5% e mercato immobiliare con prezzi in crescita del 12% nel 20242 – hanno portato ad un aumento degli investimenti fissi lordi, motore della crescita del PIL, sostenuti anche dai prestiti e dalle sovvenzioni del Fondo per la ripresa e la resilienza dell’UE.

Il re-rating è a metà strada

Gli istituti di credito greci potranno trarre vantaggio dalla crescita dell’economia avendo ampio margine per erogare finanziamenti, dati i bassi livelli del rapporto tra prestiti e depositi. Il settore è, inoltre, caratterizzato da solidità patrimoniale, redditività attesa in ulteriore miglioramento e qualità degli attivi in netto recupero. A seguito di operazioni di pulizia, svalutazioni e risanamento aggressivi, gli NPE sono diminuiti progressivamente attestandosi al 6% nel 2024 (dal 49% del 2017), un miglioramento impressionante anche se il dato resta superiore alla media UE (1,9%). Riteniamo che questa tendenza positiva possa proseguire nel biennio 2025-2026.

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In Plenisfer stimiamo, inoltre, che nei prossimi anni le principali banche manterranno il CET 1 (Common Tier Equity 1, ovvero il rapporto tra il capitale primario ed il complesso delle attività di rischio ponderate) significativamente al di sopra del 13%, mentre il margine di interesse netto dovrebbe restare stabile nonostante il taglio dei tassi europei, grazie ad ulteriori possibili miglioramenti dell’efficienza operativa. Le banche greche hanno già iniziato a trasformare gli eccellenti risultati del processo di razionalizzazione in una remunerazione degli azionisti pari ad oltre il 10% nel 2024 e, anche alla luce delle recenti guidance comunicate dai principali istituti, prevediamo un graduale aumento dei payout ratio dal 20% al 40% in media nel 2025, con rendimenti da dividendi che aumenteranno dal 4% del 2023 all’8% nel 2025, dato superiore al rendimento medio 2024 delle banche dell’UE, pari al 7%.

Valutazioni compresse, multipli in crescita?

Nonostante lo scenario descritto, i titoli bancari greci trattano oggi a circa 6 volte gli utili attesi per il 2025 rispetto alle 9 volte gli utili attesi dell’eurozona, con leve patrimoniali inferiori rispetto ai competitor europei (inferiore a 9x contro una media europea di 12-13x). In Plenisfer “riteniamo che il re-rating del settore sia ancora incompleto e che, mentre le banche greche, sostenute dalla solidità dei bilanci, cavalcheranno una crescita economica più forte rispetto all’eurozona, i multipli possano progressivamente salire verso il livello dei concorrenti europei”.





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