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ANCE Verona, il futuro della città passa (anche) dall’edilizia


Un confronto ad ampio raggio, aperto al mondo politico, economico e imprenditoriale, per analizzare lo scenario attuale e individuare coordinate credibili per costruire il futuro. È questo il senso profondo dell’Assemblea pubblica organizzata annualmente dai costruttori edili di ANCE Verona nell’Auditorium della Camera di Commercio cittadina. Un’occasione per riflettere, con lucidità e responsabilità, sulle trasformazioni in atto e sulle prospettive del comparto delle costruzioni.

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La tavola rotonda dal titolo “Verona snodo d’Europa tra rigenerazione, logistica e innovazione?”, ha visto la partecipazione del sindaco di Verona Damiano Tommasi, della vicepresidente della Regione Veneto Elisa De Berti con deleghe ai Lavori pubblici, Infrastrutture, Trasporti e Affari legali, del vicepresidente della Provincia di Verona Luca Trentini, del Presidente dell’Ordine degli Architetti Matteo Faustini, del direttore del CRESME Lorenzo Bellicini e le conclusioni del presidente della FIEC (Federazione Industria Europea Costruzioni) e vicepresidente nazionale ANCE, Piero Petrucco.

Dopo i saluti istituzionali di Paolo Arena, vicepresidente della Camera di Commercio di Verona, è stato Carlo Trestini ad aprire i lavori, sottolineando la necessità di un aggiornamento delle analisi previsionali – come lo studio “Verona 2040” – alla luce dell’attuale fase di grande instabilità globale: «La situazione geopolitica, segnata dai conflitti in Ucraina e in Medio Oriente, dalle tensioni tra Stati Uniti e Cina, dai possibili effetti della politica americana post-elezioni, sta generando profonde ripercussioni anche sull’economia europea e italiana, rendendo sempre più complessa l’attività di programmazione per imprese e istituzioni. Seppur in questa bufera bufera geopolitica mondiale, dobbiamo avere il coraggio di togliere il freno a mano».

Nel corso della tavola rotonda è stato rimarcato il ruolo strategico di Verona nel Nord Est che «non deve, però, vivere di rendita – come evidenziato da Elisa De Berti -. L’impegno deve essere corale. Verona è una delle città con maggiore pianificazione e programmazione a livello nazionale. Alta velocità, A22, A4, aeroporto, snodo ferroviario e interporto. E poi la TAV che cambierà completamente il volto della città: qui c’è tutto il potenziale logistico, trasportistico e di collegamento della regione».

Una visione ripresa anche dal sindaco, Damiano Tommasi: «In uno scenario globale di incertezza, da parte dell’amministrazione c’è invece la certezza che dobbiamo infrastrutturare la città non solo dal punto di vista della viabilità e della mobilità ma anche dal punto di vista culturale. Cercare di rendere Verona attrattiva anche nei servizi decentrando soprattutto quelli essenziali. All’interno del PAT stiamo inserendo non solo il dialogo coi territori ma anche l’infrastruttura per generare collegamenti quotidiani in tutta la provincia».

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Per la Provincia di Verona si è espresso poi il vicepresidente Luca Trentini: «Il settore delle costruzioni è estremamente importante per le ricadute occupazionali e come grande motore di sviluppo. Questa Assemblea rappresenta un momento di estrema importanza per un confronto su priorità e ruoli che gli enti locali, compresa la Provincia, possono svolgere per darne attuazione e proiettare Verona come polo europeo con tutto l’intero territorio». Prospettive che necessitano poi di attuazioni semplificate, concetto più volte ribadito dal presidente dell’Ordine degli Architetti, Matteo Faustini: «Per i professionisti la priorità rimane un’urbanistica snella, vera, al servizio dei cittadini. Non è più pensabile attendere più di cinque anni un Piano di Assetto del Territorio approvato e altrettanti per avere un Piano degli Interventi. Occorre una riforma totale della Legge regionale ma anche di quella nazionale».

Secondo i dati del CRESME presentati da Bellicini, in Italia il mercato delle costruzioni è attualmente sostenuto in larga parte dalle opere pubbliche, mentre la riqualificazione segna una contrazione dopo il boom legato al Superbonus. Il mercato immobiliare presenta andamenti disomogenei, condizionato da variabili come l’emergenza abitativa, la transizione energetica, la carenza di manodopera e l’affievolirsi dell’impatto del PNRR. A livello nazionale, dopo i picchi record degli anni passati, nel 2024 le opere messe in gara sono scese a 59,5 miliardi di euro, ma il confronto con i dati pre-pandemici – inferiori ai 20 miliardi – testimonia comunque una fase ancora dinamica, destinata a proseguire almeno fino al 2027. Diverso il destino della riqualificazione edilizia, che subirà ulteriori riduzioni con l’abbassamento delle detrazioni previste nei prossimi anni.

Il contesto provinciale, analizzato attraverso i dati della Cassa Edile di Verona aggiornati a marzo 2025, mostra segni positivi ma più contenuti rispetto al passato recente. L’aumento delle ore lavorate (+4,78%), della massa salari (+10% dato dall’aumento a partire da febbraio, legato al rinnovo del contratto) e del numero di imprese e lavoratori (+2% circa) evidenzia un comparto ancora in crescita, ma meno vivace rispetto agli incrementi registrati tra il 2022 e il 2024. Nonostante le incertezze, il settore delle costruzioni può e deve riaffermare un ruolo da protagonista. Per farlo, secondo ANCE Verona, è necessario un quadro normativo più stabile e incentivante, capace di garantire semplificazione burocratica e chiarezza sulle agevolazioni. In questa direzione si colloca la Legge di Bilancio 2025, che ha previsto risorse significative per la riqualificazione energetica dell’edilizia residenziale pubblica e sociale. Il nuovo decreto “ALER”, insieme al Conto Termico 3.0, affida alle Energy Service Company (ESCo), società specializzate nell’offerta di servizi energetici integrati, la gestione operativa degli interventi, dai progetti ai finanziamenti.

Una sfida che ANCE Verona sta affrontando con decisione, valutando la costituzione di una o più ESCo, anche aggregandosi, per presidiare l’intera filiera degli incentivi, tutelare il ruolo delle imprese e garantire un’equa partecipazione: «L’esperienza maturata con il Superbonus insegna che l’assenza di regia ha spesso penalizzato le imprese, ridotte al ruolo di esecutori marginali, senza possibilità di incidere sulle scelte tecniche ed economiche – il commento del presidente Trestini – La creazione di una struttura efficiente e coordinata è fondamentale non solo per massimizzare l’efficacia degli interventi, ma anche per assicurare il rispetto degli obiettivi di risparmio energetico previsti. Il GSE, che gestirà l’erogazione dei fondi, ha infatti previsto controlli rigorosi e la possibilità di revoca dei contributi in caso di mancato raggiungimento dei risultati».

In questo scenario, ANCE Verona è pronta a mettere a disposizione delle imprese un progetto dedicato al coordinamento dei processi edilizi che consente di ottimizzare progettazione, tempi, costi e modalità realizzative in linea con i requisiti richiesti dalle nuove normative. Il presidente Trestini ha infine richiamato il tema della formazione e del ricambio generazionale come leva per garantire al settore una visione di lungo periodo. Investire nei giovani, favorire il loro ingresso in azienda, puntare su digitalizzazione, sostenibilità, innovazione nei materiali e sicurezza sono azioni decisive per costruire l’edilizia del futuro. In quest’ottica si colloca anche il progetto “Costruiamo il Futuro”, nato in collaborazione con il Children’s Museum Verona, per avvicinare i più piccoli alla cultura del costruire consapevole. Prevista, a fine settembre, l’apertura di una nuova ala del museo dei piccoli. Uno spazio interattivo progettato come un vero e proprio cantiere edile in miniatura, ispirato ai principi dell’apprendimento esperienziale (hands-on). Rampe, tunnel, ponti, escavatori giocattolo, martelli pneumatici, bobcat a misura di bambino: tutto sarà pensato per far vivere ai piccoli visitatori un’esperienza concreta e coinvolgente, in cui possano sperimentare il ruolo del costruttore, stimolando il pensiero critico e la capacità di problem solving. Uno sguardo è stato rivolto anche alle potenzialità dell’Intelligenza Artificiale, tema su cui l’Associazione ha avviato percorsi formativi e informativi, consapevole dell’impatto crescente che questa tecnologia avrà sull’organizzazione delle imprese. Un appello alla coesione ha chiuso l’intervento introduttivo: fare sistema, valorizzare la rappresentanza associativa e affrontare con determinazione l’incertezza.



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