Punto di forza dei Fondi interprofessionali è la sartorialità dei percorsi formativi: questo l’importante riconoscimento tributato nel corso della presentazione del Rapporto sulla Formazione continua in Italia, curato dall’Istituto per l’Analisi delle Politiche Pubbliche (INAPP) per conto del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Giunto alla sua XXIV edizione, l’incontro è stato l’occasione per fare anche il punto sugli ultimi interventi normativi.
La formazione continua promossa dai Fondi
Risultati incoraggianti, ma resta ancora tanto da fare per i lavoratori con basse qualifiche e sul fronte delle micro-imprese. Il ruolo dei Fondi può essere la chiave per colmare il divario tra laformazione promossa dalle grandi e dalle piccole e medie aziende.
Proprio per perseguire questa finalità esistono realtà come quella di Fondartigianato: istituito nel 2001 grazie a Confartigianato, CNA, Casartigiani, CLAAI, CGIL, CISL, UIL, è il primo fondo interprofessionale istituito in Italia e ha nella micro e piccole imprese il proprio target primario. Ad oggi conta oltre 150.000 aziende e 610.000 dipendenti aderenti. Nel corso della sua storia, ha messo a disposizione oltre 500 milioni di euro di finanziamenti a favore delle sue imprese e lavoratori.
La formazione continua finanziata dai Fondi
Fondartigianato ha contribuito a questo dato con circa 7.800 progetti formativi approvati dal 2023.
Tipologia di lavoratori coinvolti
Grazie ai progetti promossi da Fondartigianato sono stati formati, negli ultimi due anni, oltre 45.700 lavoratori, in prevalenza uomini (25.367 contro 20.379 donne. La fascia di età più rappresentata, sia per gli uomini che per le donne, è quella 40-49, sia per gli uomini che per le donne. Il dato sulla distribuzione territoriale rispecchia la fotografia dell’Inapp, con circa 33.600 progetti presentati al Nord, 6.800 al centro e poco più di 5.200 a Sud.
La tipologia di formazione
Per far fronte ai fabbisogni derivanti dall’impatto delle tecnologie digitali e dall’intelligenza artificiale generativa la valorizzazione della formazione aziendale e territoriale e delle esperienze pratiche in ambito lavorativo possono diventare strumenti importanti per adeguare le competenze dei lavoratori e migliorare l’occupabilità delle risorse umane. In linea con questa tendenza sono gli Inviti approvati in questi anni dal Fondo, che propone alle imprese Linee per favorire le innovazioni tecnologiche e le tematiche legate alla sostenibilità.
Il ruolo dei Fondi per superare i disallineamenti del mercato del lavoro
Frequenti i riferimenti ai disallineamenti tra domanda e offerta di lavoro, tema che si intreccia con la qualifica dei destinatari della formazione. Il direttore dell’Inapp, Natale Forlani, ha sottolineato come la formazione continua sia l’unico modo per uscire dalle transizioni.
La partecipazione alla formazione continua
Nel 2023 il tasso di partecipazione alle attività di istruzione e formazione ha superato la soglia del 10 per cento, guadagnando ben due punti percentuali rispetto all’anno precedentemente monitorato. Oggi è a quota 11,6 per cento: così nel ranking europeo, l’Italia è passata dal diciottesimo al quattordicesimo posto, ma resta purtroppo ancora sotto la media Ue. In particolare, il tasso di partecipazione dei lavoratori occupati aumenta al 13 per cento, si legge nel rapporto, “coerentemente con la finalità principale dei fondi interprofessionali”, che interloquiscono prevalentemente con una platea di lavoratori attivi, o in regime di integrazione salariale. Il tasso si dimezza (6,9 per cento) per la componente dei disoccupati inseribili al lavoro. Altro aspetto analizzato è il coinvolgimento dei lavoratori: aumenta per quelli che hanno delle qualifiche elevate (high-skilled) per il 21,6 per cento, mentre si riduce per quelli che possiedono delle basse qualifiche (low-skilled) al 5 per cento.
Trasmissione generazionale bidirezionale
Nel rapporto si fa riferimento all’indagine INDACO-Imprese. Tra i dati analizzati, quelli relativi all’apprendimento tra giovani e senior. In questo senso si è fatto riferimento a un ideale modello di trasmissione bidirezionale, laddove i giovani possono essere prezioso strumento di aggiornamento per i colleghi più grandi rispetto, ad esempio, alle nuove tecnologie. Ebbene, la trasmissione di competenze dai lavoratori giovani (tra i 18 e i 34 anni) verso i colleghi più anziani è soprattutto in ambito digitale (29,9%) e linguistico (19,3%). Dinamiche tuttavia più concentrate nelle aree del Nord.
Gli Inviti di Fondartigianato
Inoltre, tra Maggio e Giugno 2025, Fondartigianato sta lavorando per pubblicare la sua nuova offerta formativa. Tutte le informazioni su www.fondartigianato.it.
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