MARGHERITA DI SAVOIA – Con l’arrivo dell’estate e la riattivazione delle strisce blu a pagamento, torna al centro dell’attenzione il tema della sosta in città. I consiglieri comunali di opposizione Grazia Galiotta, Giovanni Leone e Gianluca Di Lecce propongono l’introduzione della gratuità per i residenti, definendo “inaccettabile” che i cittadini debbano continuare a pagare per parcheggiare sotto casa propria.
A loro avviso, il problema si aggrava nei mesi estivi, quando l’aumento delle presenze turistiche rende ancora più difficile trovare un posto libero, anche per chi ha regolarmente pagato l’abbonamento. «Parliamo di 40 euro per veicolo per il solo periodo estivo – sottolineano i consiglieri comunali – una cifra che pesa, specie per le famiglie, e che si aggiunge al timore di furti e a sanzioni inflitte anche a chi ha pagato ma non ha esposto correttamente il ticket».
Una richiesta che trova eco nel malcontento di molti cittadini, ma che si scontra con una realtà contrattuale complessa. Il servizio di sosta a pagamento a Margherita di Savoia è infatti affidato, tramite concessione, a una società privata che ha vinto un bando pubblico nel 2021. Il contratto ha durata settennale e prevede che il gestore versi ogni anno al Comune 126.120 euro, a fronte di incassi stimati in oltre un milione e mezzo che però la società, interpellata sul punto, ha dichiarato inferiore a mezzo milione di euro. Una parte delle entrate resta quindi al gestore, che deve però sostenere spese per personale (circa 20 dipendenti), manutenzione, segnaletica e controllo. Introdurre esenzioni generalizzate, come la gratuità per tutti i residenti, significherebbe ridurre queste entrate e rivedere profondamente i termini del contratto in corso.
Oltre alla sosta gratuita per i residenti, i consiglieri propongono anche l’abbonamento gratuito per i commercianti non residenti che operano nel territorio comunale. Un’agevolazione pensata per sostenere le attività locali, ma che potrebbe generare disparità tra categorie economiche e ridurre ulteriormente gli introiti complessivi del servizio. Anche in questo caso, ogni esenzione comporterebbe la necessità di coperture alternative.
Per compensare il mancato incasso derivante dalle esenzioni, la proposta prevede l’estensione dell’orario di sosta a pagamento fino alle 24. Una soluzione che, in teoria, potrebbe generare nuove entrate, ma che rischia di avere effetti opposti: scoraggiare l’afflusso serale di cittadini e turisti, penalizzando ristoranti, attività del lungomare e momenti di socialità. Le abitudini locali, specie in una località balneare, meritano un’attenta valutazione prima di introdurre cambiamenti che riguardano la fruizione degli spazi pubblici.
I consiglieri ricordano che Margherita di Savoia è uscita dallo stato di dissesto finanziario e che, oggi, ci sono margini per alleggerire il peso economico della sosta. Un ragionamento condivisibile in linea di principio, ma che deve confrontarsi con i vincoli contrattuali esistenti e con la necessità di garantire un servizio efficiente e sostenibile.
In conclusione, le proposte avanzate dai tre consiglieri di opposizione pongono questioni legittime e sentite dalla cittadinanza. Ma ogni intervento sul sistema della sosta richiede una visione complessiva: servono dati, confronto con il gestore, equilibrio tra le esigenze dei residenti, dei commercianti e dei visitatori. E, soprattutto, soluzioni che tengano insieme equità sociale e sostenibilità economica, senza improvvisazioni. La scadenza del contratto nel 2026 potrà rappresentare l’occasione per rivedere le regole, ma solo attraverso un confronto serio e trasparente.
GIUSEPPE DALOISO
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